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Ma è sempre meglio partecipare no?
Gli americani stanno picchiando duro: adesso la mini ? sotto inchiesta per non aver passato i crash test.
Da corriere.it:
Dopo Volkswagen, ancora una casa tedesca sotto inchiesta delle autorit? americane. Stavolta tocca alla Bmw. La National Highway Traffic Safety Administration, l’autorit? per la sicurezza stradale, sta indagando su Mini per i ritardi nel risolvere i problemi delle auto che non hanno superato i crash test. I fatti risalgono al 2014. Durante un crash test, le protezioni non avrebbero adeguatamente salvaguardato uno dei manichini, raffiguranti una donna, a bordo della vettura. Prova effettuata nell'ottobre 2014. Dopo il ?warning? da parte dell'autorit?, Bmw si sarebbe impegnata ad avviare una sollecita campagna informativa. Campagna che per? non si ? mai vista. Stesso problema nel luglio 2015, durante altri crash test. Altre promesse, relative a campagna informativa diretta ai consumatori, da parte del colosso di Monaco. Ma ancora: promesse non mantenute. E avvio dell'inchiesta.
Ecco new dalla pagina motori del sole 24 ore, aiuta a capire un po' meglio:
Dieselgate: fra titoli dei giornali, battute al bar e vignette ironiche sui social network, si legge, ascolta e vede ormai di tutto. Se durante i mondiali di calcio diventiamo tutti c.t., da settimana scorsa siamo tutti esperti di inquinamento automobilistico. Ma cosa potrebbe aver portato la Volkswagen a “truccare” le centraline del suo 2.0 TDI EA 189 Euro 5 (l'unico motore diesel coinvolto, fino a prova contraria)? Qual era la difficolt? insormontabile - nel passaggio da Euro 4 a Euro 5, con il conseguente abbassamento della soglia di NOx, ossdo di azoto, tollerata - che ha “costretto” un'eccellenza tecnologica come il gruppo Volkswagen al trucco del software?
Il pi? grosso scoglio, leggendo i numeri, sembrerebbe essere la riduzione del particolato (PM), che da Euro 4 a Euro 5 deve scendere da 0,025 a 0,005: un limite 5 volte inferiore, rispettato per? in modo relativamente semplice grazie all'installazione dei filtri anti particolato. Quanto al NOx - sostanza peraltro molto meno pericolosa per l'uomo rispetto al PM - il limite si abbassa da 0,25 a 0,18: in percentuale, si tratta di una riduzione ben minore. In realt?, i NOx sono inquinanti difficili da trattare, particolarmente sui diesel: fino all'Euro 4 bastava il ricircolo dei gas di scarico tramite sistema EGR, ma il passaggio all'Euro 5 ha complicato le cose e, oltre a un EGR perfettamente calibrato e alla massima efficienza, per soddisfare tale standard ci vogliono sofisticati e costosi sistemi di post trattamento dei gas di scarico. Di che genere? Esistono tre tipi di sistemi per abbattere i NOx: sulle auto pi? leggere ? sufficiente il cosiddetto deNOx, ovvero una sorta di spugna che intrappola l'agente inquinante, ma che va ripulita iniettando una quantit? superiore di gasolio a valle del deNOx stesso (aumentando i consumi). Sulle vetture pi? prestazionali e pesanti ? invece necessario ricorrere a due sistemi, alternativi fra loro: SCR (Selective Catalytic Reduction) con aggiunta di urea (denominata AdBlue), oppure LNT (Lean NOx trap), la trappola di ossidi di azoto che per? va anch'essa ripulita aumentando l'iniezione di carburante, peggiorando, ancora una volta, il consumo.
Volkswagen non ha specificato per quale ragione ha escogitato il trucco della centralina, che conteneva il valore di NOx solo ed esclusivamente durante i cicli di rilevazione dei consumi e delle emissioni. Si pu? per? supporre - ma siamo nel campo delle ipotesi - che per offrire un prodotto pi? efficiente e prestazionale ai propri clienti abbia deliberatamente deciso di “aggirare” il processo di purificazione dei gas di scarico, trovando la classica scorciatoia in un software che permetteva peraltro di risparmiare sui costi - molto alti - della tecnologia di purificazione. Paradossalmente, l'entrata in vigore della normativa Euro 6 (dal 1? settembre 2014 per le nuove omologazioni e dal 1? settembre 2015 per le nuove immatricolazioni), che ? molto pi? severa sui NOx per i diesel (da 0,18 dell'Euro 5 a 0,08), ha costretto tutte le Case a prendere provvedimenti radicali: ecco perch?, fino a prova contraria, le Euro 6 by Volkswagen sono perfettamente a norma.
giusto. in aggiunta giusto per spiegare a chi non lo sapesse come e perch? si formano gli NOx: sono frutto di una temperatura di combustione troppo alta e ovviamente delle grandi quantit? di azoto presenti nell'aria usata per la combustione. si ? visto che abbassando la temperatura di combustione (sotto i 1600?C, diciamo a 1300) la loro produzione cala fortemente. da qui l'idea della valvola EGR che andando a ricircolare una modesta quantit? di gas di scarico fa abbassare la temperatura di fine combustione. ovviamente ricircolare i gas di scarico peggiora il rendimento del motore poich? si introducono in camera dei gas esausti che di fatto occupano solo spazio senza partecipare alla combustione. va da se che se peggiora il rendimento peggiorano i consumi e le prestazioni in generale.
Adesso ? ufficiale. E il colosso di Wolfsburg ha finalmente messo nero su bianco che i richiami riguardano i veicoli equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189.
Il piano d'azione prevede che la Volkswagen e le altre case del gruppo coinvolte presentino soluzioni tecniche e relative misure alle autorit? competenti entro ottobre. Solo successivamente i veicoli verranno richiamati. Per la Volkswagen saranno fatte rientrare 361.432 vetture, per l'Audi 197.421, per la Seat 35.348, per la Skoda 38.966 e per la Volkswagen Veicoli Commerciali 15.291. "I clienti verranno informati su tempistiche e modalit? per l’esecuzione dell’intervento di manutenzione service - fa sapere in una nota Volkswagen Group Italia - tutti i concessionari e service partner saranno in grado di individuare precisamente i veicoli coinvolti nel piano d’azione". Grazie al numero di telaio sar? anche possibile escludere i veicoli che non necessitano dell’intervento. I nuovi veicoli del Gruppo Volkswagen dotati di motori Diesel EU6 attualmente disponibili nell’Unione europea (e quindi anche in Italia) non sono coinvolti e soddisfano i requisiti legali e gli standard ambientali. "Tutti i veicoli coinvolti, equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189 - assicura il gruppo - sono tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada".
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