STRASBURGO - La Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato la Francia per aver rifiutato a una lesbica l'autorizzazione ad adottare un bambino. Con dieci voti contro sette la Corte ha decretato che Parigi ha violato l'articolo 14 (divietod id iscriminazione) e l'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Una sentenza che potrebbe avere riflessi per altre adozioni gay in Europa.
I giudici di Strasburgo hanno stabilito che le autorità francesi dovranno versare alla maestra elementare E.B., 45 anni, la somma di 10 mila euro per danni morali e dovranno impedire che simili discriminazioni si ripetano in futuro.
"Questa sentenza avrà conseguenze importanti - ha affermato l'avvocato di E.B., Caroline Mecary - d'ora in poi la Francia non potrà più negare l'adozione a una persona non sposata sulla base della sua omosessualità".
Il caso era finito a Strasburgo nel 2002, dopo che la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso della donna sostenendo che il no alla domanda di adozione presentata quattro anni prima era dettato dalla sua "scelta di vita" e non dalla sua omosessualità. Un no che il giudice di prima istanza aveva motivato con l'assenza di una figura paterna e con il ruolo poco chiaro della partner di E.B., una psicologa con cui convive dal 1990. Ma la Sezione allargata (Grand Chamber) della Corte europea ha valutato che il diniego era legato all'orientamento sessuale dell'aspirante madre adottiva, anche perché la Francia riconosce le adozioni per i single.
Per la Corte europea, il più importante organo giurisdizionale in materia di diritti umani, "l'influenza dell'omosessualità sulla valutazione" del tribunale francese "non solo è stata accertata, ma è risultata essere il fattore decisivo" nel respingere la domanda.
In Francia sono in vigore istituti giuridici simili ai Pacs proposti per l'Italia che regolano i diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma non esiste alcuna legislazione precisa sulle adozioni gay.
Da Repubblica.it
Io credo che se la persona e' per bene, non ci sia nulla di male. In fin dei conti tanti bambini crescono in situazioni ben piu' disastrate, con genitori che li picchiano o che magari ne abusano. Se penso poi che l'alternativa sarebbe crescere da soli, senza l'amore e il calore di nessuno, sono sempre piu' convinto che sia meglio una famiglia "non convenzionale" rispetto a niente.
Sicuramente non e' la stessa cosa crescere in una famiglia con una coppia omosessuale, ma se dovessi scegliere, tra una coppia omosessuale e l'orfanotrofio, meglio la coppia omosessuale.
P.S. Non so se l'argomento ricade negli argomenti tabu' del forum, se i moderatori lo ritengono opportuno, non c'e' alcun problema a loccare il post. Anzi mi scuso di aver cannato nel caso. Cmq pregherei di esporre le proprie idee con la solita civilta' a cui gli utenti di DDG sono soliti, evitando commenti razzisti o filo bolsceviti
I giudici di Strasburgo hanno stabilito che le autorità francesi dovranno versare alla maestra elementare E.B., 45 anni, la somma di 10 mila euro per danni morali e dovranno impedire che simili discriminazioni si ripetano in futuro.
"Questa sentenza avrà conseguenze importanti - ha affermato l'avvocato di E.B., Caroline Mecary - d'ora in poi la Francia non potrà più negare l'adozione a una persona non sposata sulla base della sua omosessualità".
Il caso era finito a Strasburgo nel 2002, dopo che la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso della donna sostenendo che il no alla domanda di adozione presentata quattro anni prima era dettato dalla sua "scelta di vita" e non dalla sua omosessualità. Un no che il giudice di prima istanza aveva motivato con l'assenza di una figura paterna e con il ruolo poco chiaro della partner di E.B., una psicologa con cui convive dal 1990. Ma la Sezione allargata (Grand Chamber) della Corte europea ha valutato che il diniego era legato all'orientamento sessuale dell'aspirante madre adottiva, anche perché la Francia riconosce le adozioni per i single.
Per la Corte europea, il più importante organo giurisdizionale in materia di diritti umani, "l'influenza dell'omosessualità sulla valutazione" del tribunale francese "non solo è stata accertata, ma è risultata essere il fattore decisivo" nel respingere la domanda.
In Francia sono in vigore istituti giuridici simili ai Pacs proposti per l'Italia che regolano i diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma non esiste alcuna legislazione precisa sulle adozioni gay.
Da Repubblica.it
Io credo che se la persona e' per bene, non ci sia nulla di male. In fin dei conti tanti bambini crescono in situazioni ben piu' disastrate, con genitori che li picchiano o che magari ne abusano. Se penso poi che l'alternativa sarebbe crescere da soli, senza l'amore e il calore di nessuno, sono sempre piu' convinto che sia meglio una famiglia "non convenzionale" rispetto a niente.
Sicuramente non e' la stessa cosa crescere in una famiglia con una coppia omosessuale, ma se dovessi scegliere, tra una coppia omosessuale e l'orfanotrofio, meglio la coppia omosessuale.
P.S. Non so se l'argomento ricade negli argomenti tabu' del forum, se i moderatori lo ritengono opportuno, non c'e' alcun problema a loccare il post. Anzi mi scuso di aver cannato nel caso. Cmq pregherei di esporre le proprie idee con la solita civilta' a cui gli utenti di DDG sono soliti, evitando commenti razzisti o filo bolsceviti
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