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Coronavirus BEI CAZZI capitolo III
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17 mar 18:17
Borrelli: 26.062 malati e 2.503 morti in Italia
Sono complessivamente 26.062 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a luned? di 2.989. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto quota 31.506. Lo ha riferito il commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, precisando che ammontano a 2.503 le vittime, con un incremento di 345 rispetto a luned?. Sono invece 2.060 i malati ricoverati in terapia intensiva, 209 in pi?. Di questi 879 si trovano in Lombardia.
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Ocio.. vediamo quanti saranno gli indigenti VERI..... ma poi.... se non avevano soldi prima.... mah...
17 mar 18:40
50 milioni per garantire cibo agli indigenti
In arrivo 50 milioni di euro per assicurare il recupero delle eccedenze alimentari e favorirne la distribuzione gratuita agli indigenti. Lo prevede una norma del decreto "Cura Italia", che incrementa il Fondo apposito istituito dal 2012 per finanziare i programmi di distribuzione del cibo attraverso le organizzazioni caritatevoli.
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C'? il primo migrante positivo. Scatta l'allarme nei centri
L'uomo era ospite di una struttura per richiedenti asilo a Milano, gi? sanificata. Ricoverato all'ospedale militare
Fonte ilgiornale.it
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L'Oms aveva previsto tutto: ecco il rapporto inascoltato
Lo scorso settembre l'Oms aveva pubblicato un documento con contagi, crollo del Pil e morti. Ma nessuno l'ha letto
Possibile che l'Organizzazione Mondiale della Sanit? fosse gi? stata allertata dell?incombente minaccia di una pandemia globale? Sembrerebbe di si, ed ? quello che sosterrebbe un rapporto redatto da un gruppo di esperti incaricato dalla stesso Oms di valutare possibili scenari che avrebbero messo a rischio la sanit? mondiale.
Il Global Preparedness Monitoring Board avrebbe infatti redatto un documento di 48 pagine dal titolo: ?Un mondo a rischio?, dove un virus paragonabile al nuovo Sars-Cov veniva menzionato come agente patogeno in grado di scatenare un?epidemia di ampia portata che si sarebbe potuta tramutare in una pandemia.
Secondo gli esperti consultati dall?Organizzazione mondiale della Sanit?, lo spettro di nuove epidemie capaci di scatenare ?un'emergenza sanitaria globale? incombevano su di noi. E lo scrivevano nero su bianco gi? a settembre 2019: almeno due mesi prima che il Sars-Cov2 (o Covid-19) iniziasse a diffondersi nel primo focolaio localizzato nella regione cinese dell'Hubei. "C'? una minaccia molto reale di una pandemia in rapido movimento, altamente letale, di un agente patogeno respiratorio che uccide da 50 a 80 milioni di persone e spazza via quasi il 5% dell'economia mondiale", scrivevano gli esperti, redigendo spaventose proiezioni che fino ad ora - 189,000 contagiati - sono distanti, ma non affatto improbabili se il virus propagasse nell'America continentale e in Africa. "Una pandemia globale su tale scala sarebbe catastrofica, creando un caos diffuso. Il mondo non ? preparato", proseguono, rivelando in maniera inquietante una realt? che siamo provando sulla nostra pelle e che si sta verificando in tutta Europa. Ma forse gi? a settembre non potevano essere prese le precauzioni necessarie. "Il mondo deve stabilire i sistemi necessari per individuare e controllare potenziali focolai di malattie", facendo paragoni con i dati della diffusione della pandemia della febbre suina e l' epidemia di Ebola, e verificando come "molte delle raccomandazioni esaminate sono state attuate male, o non sono state attuate affatto e persistono gravi lacune. ? ormai tempo di agire?.
Ma dopo appena 60 giorni, un nuovo virus trasmesso per zoonosi, iniziava a contagiare migliaia di persone in Cina. "Gli agenti patogeni si diffondono attraverso le goccioline respiratorie; possono infettare un gran numero di persone molto velocemente e, con le odierne infrastrutture di trasporto, si spostano rapidamente in diverse aree geografiche" - affermano gli esperti - "La grande maggioranza dei sistemi sanitari nazionali non sarebbe in grado di gestire un grande afflusso di pazienti infettati da un agente patogeno respiratorio capace di una facile trasmissibilit? e di un'elevata mortalit?". E cos? infatti ? stato. Ma la previsione del board ? ancora pi? inquietante quando si legge a pagina 30: "La Banca Mondiale stima che una pandemia influenzale globale costerebbe all' economia 3.000 miliardi di dollari, ovvero fino al 4,8% del Pil; il costo sarebbe del 2,2% del Pil anche per una pandemia influenzale moderatamente virulenta?.
Senza dubbio molti capi di stato non avrebbero mai letto quel report se tutto questo non fosse accaduto, ma anche se lo avessero fatto, sarebbe stato troppo tardi. L'Oms e i governi hanno fatto qualcosa? Per adesso sembrerebbe che le azioni messe in campo siano state ben poche: per negligenza o per sottovalutazione del rischio non ? dato da sapere.
Fonte ilgiornale.it
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17 mar 18:47
Borrelli: "E' presto per capire i contagi al Sud"
E' ancora "prematuro fare delle previsioni sulle diffusioni del virus al Sud e per poter esprimere dei giudizi". Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli, ribadendo che "quello che ? importante ? limitare la mobilit? e stare pi? possibile a casa, perch? questo ? l'unico modo che ci permette di ridurre" la diffusione del virus.
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Originally posted by monikaf View PostL'Oms aveva previsto tutto: ecco il rapporto inascoltato
Lo scorso settembre l'Oms aveva pubblicato un documento con contagi, crollo del Pil e morti. Ma nessuno l'ha letto
Possibile che l'Organizzazione Mondiale della Sanit? fosse gi? stata allertata dell?incombente minaccia di una pandemia globale? Sembrerebbe di si, ed ? quello che sosterrebbe un rapporto redatto da un gruppo di esperti incaricato dalla stesso Oms di valutare possibili scenari che avrebbero messo a rischio la sanit? mondiale.
Il Global Preparedness Monitoring Board avrebbe infatti redatto un documento di 48 pagine dal titolo: ?Un mondo a rischio?, dove un virus paragonabile al nuovo Sars-Cov veniva menzionato come agente patogeno in grado di scatenare un?epidemia di ampia portata che si sarebbe potuta tramutare in una pandemia.
Secondo gli esperti consultati dall?Organizzazione mondiale della Sanit?, lo spettro di nuove epidemie capaci di scatenare ?un'emergenza sanitaria globale? incombevano su di noi. E lo scrivevano nero su bianco gi? a settembre 2019: almeno due mesi prima che il Sars-Cov2 (o Covid-19) iniziasse a diffondersi nel primo focolaio localizzato nella regione cinese dell'Hubei. "C'? una minaccia molto reale di una pandemia in rapido movimento, altamente letale, di un agente patogeno respiratorio che uccide da 50 a 80 milioni di persone e spazza via quasi il 5% dell'economia mondiale", scrivevano gli esperti, redigendo spaventose proiezioni che fino ad ora - 189,000 contagiati - sono distanti, ma non affatto improbabili se il virus propagasse nell'America continentale e in Africa. "Una pandemia globale su tale scala sarebbe catastrofica, creando un caos diffuso. Il mondo non ? preparato", proseguono, rivelando in maniera inquietante una realt? che siamo provando sulla nostra pelle e che si sta verificando in tutta Europa. Ma forse gi? a settembre non potevano essere prese le precauzioni necessarie. "Il mondo deve stabilire i sistemi necessari per individuare e controllare potenziali focolai di malattie", facendo paragoni con i dati della diffusione della pandemia della febbre suina e l' epidemia di Ebola, e verificando come "molte delle raccomandazioni esaminate sono state attuate male, o non sono state attuate affatto e persistono gravi lacune. ? ormai tempo di agire?.
Ma dopo appena 60 giorni, un nuovo virus trasmesso per zoonosi, iniziava a contagiare migliaia di persone in Cina. "Gli agenti patogeni si diffondono attraverso le goccioline respiratorie; possono infettare un gran numero di persone molto velocemente e, con le odierne infrastrutture di trasporto, si spostano rapidamente in diverse aree geografiche" - affermano gli esperti - "La grande maggioranza dei sistemi sanitari nazionali non sarebbe in grado di gestire un grande afflusso di pazienti infettati da un agente patogeno respiratorio capace di una facile trasmissibilit? e di un'elevata mortalit?". E cos? infatti ? stato. Ma la previsione del board ? ancora pi? inquietante quando si legge a pagina 30: "La Banca Mondiale stima che una pandemia influenzale globale costerebbe all' economia 3.000 miliardi di dollari, ovvero fino al 4,8% del Pil; il costo sarebbe del 2,2% del Pil anche per una pandemia influenzale moderatamente virulenta?.
Senza dubbio molti capi di stato non avrebbero mai letto quel report se tutto questo non fosse accaduto, ma anche se lo avessero fatto, sarebbe stato troppo tardi. L'Oms e i governi hanno fatto qualcosa? Per adesso sembrerebbe che le azioni messe in campo siano state ben poche: per negligenza o per sottovalutazione del rischio non ? dato da sapere.
Fonte ilgiornale.it
ma tu guarda a volte le coincidenze
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17 mar 19:01
Oltre 5mila casi e cento morti negli Usa
Negli Stati Uniti sono stati superati i cinquemila casi di contagio da coronavirus. Il bilancio delle vittime sale attorno ai cento morti. E' quanto emerge dagli ultimi dati della autorit? federali e locali.
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17 mar 19:04
Farnesina, gia' rimpatriati 8 mila italiani da 14 Paesi
Dal'inizio della crisi coronavirus il ministero degli Esteri ha rimpatriato, grazie a voli e collegamenti straordinari, oltre 8mila italiani da 14 Paesi. L'Unit? di Crisi della Farnesina fa sapere di aver ha risposto a pi? di 45mila chiamate e continua a ricevere oltre 1.500 e-mail ogni giorno.
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Coronavirus, positivi Piero Chiambretti e la mamma Felicita
I due sono ricoverati al Mauriziano di Torino
Positivo al coronavirus lo showman Piero Chiambretti. Con lui anche la mamma Felicita. I due sono ricoverati al Mauriziano di Torino. Il noto presentatore tv e la mamma sono giunti luned? sera in pronto soccorso al Mauriziano. Avevano sintomi che facevano pensare al coronavirus ed ? stato eseguito il tampone.
Fonte corriere.it
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Originally posted by arabykola View Post
Cio? tipo come quando ti dicono che l inquinamento uccide e nessuno se ne sbatte i cojoni?
ma tu guarda a volte le coincidenze
e infatti
Coronavirus: l'inquinamento ha aperto la strada alla diffusione dell'infezione
17 Marzo, 2020
Lo rivela uno studio della Societ? italiana di medicina ambientale (Sima) insieme alle Universit? di Bari e di Bologna, che hanno esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale), incrociandoli con i casi di contagio riportati dalla Protezione Civile
di IRMA D'ARIA
POLVERI SOTTILI COME VETTORI del Coronavirus. Potrebbe essere questa la ragione per cui il virus ha viaggiato pi? veloce in Pianura Padana. Lo sostiene un gruppo di ricercatori che ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Arpa, le Agenzie regionali per la protezione ambientale, confrontandoli con i casi ufficiali di contagio riportati sul sito della Protezione Civile. Sono state inoltre revisionate varie ricerche scientifiche che descrivono il ruolo del particolato atmosferico come ?carrier?, ovvero vettore di trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus. Inoltre, il particolato atmosferico costituisce un substrato che pu? permettere al virus di rimanere nell?aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell?ordine di ore o giorni.I dati delle centraline di rilevamento ambientale
I ricercatori della Societ? Italiana di Medicina Ambientale (Sima), insieme a quelli dell'Universit? di Bologna e di Bari, hanno esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale - relativi a tutte le centraline di rilevamento attive sul territorio nazionale, registrando il numero di episodi di superamento dei limiti di legge (50 microg/m3 di concentrazione media giornaliera) nelle province italiane. Parallelamente, sono stati analizzati i casi di contagio da COVID-19 riportati sul sito della Protezione Civile. Dall?analisi ? emersa una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di PM10 registrati nel periodo tra il 10 e il 29 febbraio e il numero di casi infetti da COVID-19 aggiornati al 3 marzo (considerando un ritardo temporale intermedio relativo al periodo 10-29 febbraio di 14 giorni, approssimativamente pari al tempo di incubazione del virus fino alla identificazione della infezione contratta).L?esplosione dei contagi in Pianura padana
In Pianura padana si sono osservate le curve di espansione dell?infezione che hanno mostrato accelerazioni anomale, in coincidenza, a distanza di 2 settimane, con le pi? elevate concentrazioni di particolato atmosferico, che hanno esercitato un?azione di boost, cio? di impulso alla diffusione virulenta dell?epidemia: ?Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura padana sottolinea Leonardo Setti dell?Universit? di Bologna - hanno prodotto un?accelerazione alla diffusione del Covid-19. L?effetto ? pi? evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai?. Insomma, potrebbe esserci un nesso tra polveri sottili e diffusione del virus: ?Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Pi? ce ne sono, pi? si creano autostrade per i contagi. E' necessario ridurre al minimo le emissioni, sperando in una meteorologia favorevole?, afferma Gianluigi de Gennaro, dell?Universit? di Bari.Polveri sottili come ?marker? della virulenza
Quindi i virus si ?attaccano? (con un processo di coagulazione) al particolato atmosferico, costituito da particelle solide e/o liquide in grado di rimanere in atmosfera anche per ore, giorni o settimane, e che possono diffondere ed essere trasportate anche per lunghe distanze. ?In attesa del consolidarsi di evidenze a favore di questa ipotesi presentata nel nostro Position Paper - aggiunge Alessandro Miani, presidente della Sima - in ogni caso la concentrazione di polveri sottili potrebbe essere considerata un possibile indicatore o ?marker? indiretto della virulenza dell'epidemia da Covid-19. Inoltre, in base ai risultati dello studio in corso l'attuale distanza considerata di sicurezza potrebbe non essere sufficiente, soprattutto quando le concentrazioni di particolato atmosferico sono elevate?.I dati sulle altre infezioni
Gi? prima del Covid-19 era stato indagato il rapporto tra concentrazioni di particolato atmosferico e diffusione dei virus. Per esempio, nel 2010 si ? visto che l?influenza aviaria poteva essere veicolata per lunghe distanze attraverso tempeste asiatiche di polveri che trasportavano il virus. I ricercatori hanno dimostrato che c?? una correlazione di tipo esponenziale tra le quantit? di casi di infezione e le concentrazioni di polveri sottili. Nel 2016 ? stata osservata una relazione tra la diffusione del virus respiratorio sinciziale umano nei bambini e le concentrazioni di particolato. Questo virus causa polmoniti in bambini e viene veicolato attraverso il particolato in profondit? nei polmoni. La velocit? di diffusione del contagio ? correlata alla concentrazione di PM10 e PM2.5. Infine, quest?anno ? stato rilevato come uno dei maggiori fattori di diffusione giornaliera del virus del morbillo in Lanzhou (Cina) sono stati i livelli di inquinamento di particolato atmosferico.La situazione oggi senza traffico
Ammesso che esista un collegamento tra livelli di inquinamento e diffusione del coronavirus, ora che le citt? sono pressocch? ferme, lo smog e le polveri sottili non rappresentano pi? un problema? "I livelli di inquinamento sicuramente stanno scendendo ma quelli dovuti al traffico veicolare rappresentano circa il 22% del totale. E comunque in Pianura padana anche se non c?? traffico in giro e le aziende lavorano di meno come sta accadendo in questo periodo, per una questione orografica e di stagnazione dell'aria, i livelli di particolato non scendono cos? repentinamente a meno che non venga un forte temporale e ci sia vento?, spiega Miani.L?aria di casa nostra
Al di l? del fatto che fuori c?? meno inquinamento, c?? da considerare la qualit? dell?aria di casa e di tutti i luoghi indoor aperti al pubblico, dove tra l?altro tutti stiamo trascorrendo pi? tempo. ?Negli spazi indoor l'inquinamento dell'aria mediamente ? cinque volte superiore rispetto all?esterno e le persone oggi passano la maggior parte del tempo in spazi confinanti?, spiega Miani. Suggerimenti? ?E? bene aprire le finestre per alcuni minuti pi? volte al giorno, perch? una miscelazione di gas riduce la percentuale di inquinamenti e utilizzare purificatori d?aria per tenere l?aria pulita nei luoghi confinati come casa e uffici?, risponde l?esperto. Ma perch? la qualit? dell?aria di casa nostra o in generale di un luogo chiuso o anche aperto ma circoscritto come, per esempio, una strada di quartiere, ha un nesso con il Coronavirus? ?Se tra le persone che circolano per strada vicino a noi o sono nello stesso spazio interno, c?? qualcuno che ? infetto, ancorch? asintomatico, il particolato presente in quella singola area, se di livelli importanti, pu? essere un moltiplicatore dell'infezione aumentando la possibilit? di contagio.La richiesta di interventi salva-ambiente
questo lo isoliamo
Proprio perch? esiste una letteratura scientifica che riporta un?elevata diffusione di infezione virale in relazione ad elevati livelli di particolato atmosferico, i ricercatori hanno redatto un Position Paper sollecitando anche misure restrittive di contenimento dell?inquinamento: ?Questo documento - che si pu? consultare liberamente a questo link - ? frutto di un studio no-profit che vede insieme ricercatori ed esperti provenienti da diversi gruppi di ricerca italiani ed ? indirizzato in particolar modo ai decisori?, conclude Grazia Perrone, docente di metodi di analisi chimiche della Statale di Milano.
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