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Ecco come gli smartphone imparano a riconoscerci

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    Ecco come gli smartphone imparano a riconoscerci

    Pi? sicurezza ma anche nuovi rischi con le impronte digitali

    L?arrivo dei lettori di impronte digitali sugli smartphone rappresenta un passo avanti in termini di sicurezza e facilit? di utilizzo. Una rivoluzione che per? introduce alcuni elementi nuovi nel rapporto con i dispositivi digitali. In primis l?utente deve ?convincere? il telefonino della propria identit?. In secondo luogo lo smartphone continuer? a ?studiare? nel tempo le caratteristiche biometriche dell?utente destinate a cambiare non solo negli anni ma anche nei mesi. Ma come funzionano i sistemi di rilevazione presenti sull?iPhone 5S, sul Samsung Galaxy S5 e sull?Htc One Max? E soprattutto, si tratta di sistemi sicuri per i dati personali e per le operazioni che si possono autorizzare? ?Gli utenti si dovranno rassegnare a essere pi? cooperativi con la tecnologia - spiega Fabio Roli, docente di sistemi di elaborazione delle informazioni all?Universit? di Cagliari e direttore del Pra Lab, laboratorio universitario specializzato nella ricerca sui sistemi di riconoscimento biometrici - L?utente guadagna in facilit? perch? riesce ad autorizzare un?operazione con un semplice tocco. Per? la facilit? d?uso ? compensata dalla possibilit? che il telefono ci faccia "rimanere fuori" se non si ? accurati nel fornire la propria impronta?.

    Il sensore inserito sotto il tasto Home dell?iPhone 5S, ad esempio, acquisisce l?immagine e un?applicazione dedicata estrae le caratteristiche discriminanti dell?impronta, ovvero i punti in cui i solchi che formano il "disegno" sul nostro dito si biforcano. Il timore, per?, ? che in caso di furto o smarrimento del telefonino qualcuno possa disporre della nostra identit?. ?L?immagine viene trasformata in un codice numerico - continua Roli - il dispositivo non la memorizza ma acquisisce una serie di cifre che non permette di risalire al modello iniziale. Per semplificare, lo smartphone confronta due numeri, non due immagini ed ? impossibile "estrarre" l?impronta dal telefonino?. Si tratta quindi di una tecnologia affidabile al 100%? ?Nessuna tecnologia di identificazione lo ?. Tempo fa gli hacker del Chaos Computer Club hanno mostrato un video in cui ingannavano un iPhone con la repliche di un?impronta fatta con la gelatina. Il fatto ? che uno come Barack Obama non pu? basare la sua sicurezza su questi sistemi, ma per un utente normale siamo davanti a un livello difficilmente vulnerabile. Innalzare la severit? del sistema si pu? ma il prezzo da pagare ? che aumentano i casi in cui il sistema ci respinge. Anche con questi smartphone ? sufficiente un taglio sul dito o "sbagliare" la pressione sul sensore?. Apple a riguardo sta rilasciando un upgrade del Touch Id. ?Non lo conosceo nel dettaglio ma ? probabile che i miglioramenti riguarderanno la capacit? del sensore di usare ogni accesso per migliorare l?immagine iniziale?. Visto il tempo che passiamo ogni giorno con lo smartphone tra le mani, ? ragionevole pensare che impari anche a riconoscerci.


    Fonte iltempo.it
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