che tristezza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Smanettonazzo
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David Purley (Bognor Regis, Regno Unito, 26 gennaio 1945 - ivi, 2 luglio 1985) è stato un pilota di Formula 1.
È ricordato suo malgrado per delle vicende drammatiche. Fu infatti lui a lanciarsi tra le fiamme per salvare il compagno di squadra Roger Williamson intrappolato nella sua March in fiamme al Gran Premio d'Olanda 1973. In quell'occasione la gara non venne interrotta, le auto che passavano alimentavano il fuoco e i commissari di percorso intervennero in ritardo con attrezzature inadeguate. Purley cercò in ogni modo di salvare il collega, ma alla fine fu costretto a desistere venendo allontanato a viva forza dai soccorritori. Di quei momenti terribili restano delle istantanee che vedono il pilota disperarsi con le mani sul casco con le fiamme della March sullo sfondo. Per aver tentato di salvare la vita al giovane collega fu decorato con una medaglia al valore.
Purley è ricordato anche per essere sopravvissuto alla più violenta decelerazione conosciuta in F1, a seguito di un incidente sul circuito di Silverstone. A causa del blocco dell'acceleratore, l'auto che guidava, una LEC i cui rottami sono esposti nel museo di Donington, tagliò interamente la curva Becketts e passò da duecentocinquanta a zero in settanta centimetri, ed egli rimediò gravissime ferite che gli costarono la carriera nella massima serie.
Morì nel 1985 alla guida di un aereo da turismo.
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Roger Williamson (2 febbraio 1948 - 29 luglio 1973), pilota automobilistico inglese scomparso durante il Gran Premio d'Olanda 1973 di Formula 1.
Williamson vinse nel 1971 e 1972 il campionato britannico di Formula 3 prima di esordire in F1 nella stagione 1973 con la March.
Sul circuito di Zandvoort il Gran Premio d'Olanda tornava dopo un'assenza di un anno a causa della messa in sicurezza dell'autodromo con asfalto nuovo, l'installazione di barriere e la costruzione di una torre di controllo. Questa era solamente la seconda gara di F1 a cui partecip? Williamson.
Durante la corsa, un improvviso sgonfiamento ad uno pneumatico spinse Williamson contro le barriere ad alta velocit? catapultando la vettura per quasi trecento metri sulla barriera stessa. La macchina di Williamson si rovesci? e prese fuoco con il conducente incapace di districarsi. Il compagno di team David Purley venne invano in aiuto di Williamson cercando di raddrizzare la vettura. Inizialmente delle persone, come commentatori televisivi e altri piloti pensavano che Purley fosse il conducente della macchina in fiamme e che aveva ottenuto la salvezza.
Purley fu l'unica persona con un estintore disponibile per cercare di placare le fiamme mentre i vigili del fuoco tardarono ad arrivare mentre le fiamme crescevano sempre pi?. La polizia arretr? degli spettatori che avevano scalato i recinti della pista allo scopo di assistere agli sforzi di Purley. Fu indiscutibilmente un momento drammatico nella storia dello sport dato che fu la prima volta che tale evento fu trasmesso interamente per televisione.Last edited by Foglio; 14-07-07, 15:39.
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Originally posted by Death_Knight View Post... mi chiedo come possa essere successo... possibile che nessuno faccia niente, al di la del povero e coraggiosissimo purley? I commissari del tutto inerti, nessun altro pilota che si ferma (contrariamente a quanto avverr? poi con lauda, forse proprio in seguito a questa "lezione") ? veramente triste
[YOUTUBE]DRYPbiyhPLs[/YOUTUBE]
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Bisogna tenere presente che è impssibile giudicare col metro odierno gli anni '70, sia F1 che motomondiale.
Qualche esempio di tragedie assurde dovute a disorganizzazione, pericolosità dei circuiti, pressappochismo nei soccorsi?
C'è l'imbarazzo della scelta purtroppo.
Ad esempio Tom Pryce a Kyalami nel '77 - uno dei più raccapriccianti incidenti mortali F1 di tutti i tempi.
Ma anche lo stesso Ronnie Peterson, andatevi a vedere il filmato integrale dei soccorsi..
Al povero Elio De Angelis (e siamo già negli anni '80!) toccò pagare con la vita il fatto che nei test privati non veniva contemplata la voce "sicurezza ed organizzazione nei soccorsi in caso di incidente", che allora iniziava a venire applicata con un certo rigore in gara (Berger a Monza nell'88 si salvò grazie alla tempestività dei soccorsi).
Nel motociclismo l'elenco è sconfinato (per rimanere nei peraltro "mitici" '70).
Ma vi sembra possibile che si potesse correre tranquillamente in piste con curvoni da 200 all'ora e ZERO spazio di fuga??
Con moto dalle ciclistiche quantomeno "vaghe"??
Pasolini e Saarinen mi vengono in mente per primi, ma anche Buscherini vittima di una scivolata all'Arrabbiata che invece degli spazi di fuga odierni lo accolse con un bel palo.
Non c'è da stupirsi purtroppo, la mentalità imperante accettava con rassegnato fatalismo il rischio insito negli sport motoristici.
Un po' come ancor oggi, nel 2007, avviene per il Tourist Trophy o per Macau....Last edited by m@rce73; 14-07-07, 16:33.
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Originally posted by .DD. View Postfortunatamente la tecnologia va avanti...... il problema ? che solo purley si ? fermato per prestare soccorso
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