
C?? una torta che ha fatto parlare di s?. L?occasione ? la festa di compleanno di uno dei leader politici pi? influenti oggi in Italia. Lei ? una torta vegana, per la precisione crudista e priva di glutine. Lui ? Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera che il 6 luglio scorso ha festeggiato 30 anni.
In mezzo, l?ingrediente che ha fatto la differenza: una crema di mango realizzata con sciroppo d?agave, olio e frutta rigorosamente biologici, un mix che soddisfa il gusto anche di chi ha scelto un?alimentazione cruelty free.
Nonostante il numero di vegetariani e vegani sia in continuo aumento, al soffio delle candeline la precisazione del vicepresidente Di Maio della possibilit? di scelta tra una torta vegana e una pi? tradizionale ? parsa come una novit?, un dettaglio che a molti potrebbe sembrare una scelta trendy o un modo per differenziarsi. In realt? questo dettaglio significa molto di pi?.
E? sempre pi? evidente, infatti, che quello che mettiamo nei nostri piatti ha un impatto economico, ambientale e sociale. E proprio perch? le scelte che facciamo a tavola non possono pi? essere valutate solo nell?ambito dell?etica personale, in Parlamento esistono gi? dei disegni di legge per garantire e incentivare abitudini alimentari vegetariane e vegane. Oltre alle proposte presentate dalla senatrice Pd Monica Cirinn? e dalla deputata di Forza Italia Michela Brambilla, c?? quella pi? recente del deputato M5S Mirko Busto, depositata gi? da due anni in Commissione Affari sociali.
Il disegno di legge parte dal principio generale per cui ? lo Stato che deve garantire e promuovere un?alimentazione che abbia un minore impatto ambientale e una riduzione dei rischi sulla salute umana, privilegiando quindi una dieta priva di alimenti di origine animale. Dal lato pratico impone che in tutte le mense pubbliche siano garantiti i men? veg, incentiva i fornitori a chilometro zero, promuove la ricerca sull?alimentazione e introduce corsi di nutrizione in tutte le scuole alberghiere d?Italia.
Il punto pi? interessante per? ? l?art. 4 del ddl che stabilisce: ?Nei luoghi di ristorazione ? obbligatorio, per un giorno alla settimana, somministrare solo men? privi di qualsiasi alimento di origine animale?.
Pu? la legge imporre un comportamento alimentare, quindi strettamente personale, al fine di ridurre l?impatto dannoso sull?ambientale e il rischi sulla salute umana per il bene di tutta la collettivit??
Andare in questa direzione significa ? oggi ? fornire tutti gli strumenti necessari per arrivare ad una maggiore consapevolezza di ci? che mangiamo. Non vuol dire imporre, ma dare a tutti la possibilit? di conoscenza e di scelta verso un?alimentazione che tenga conto dei costi ambientali, della salute ma anche della vita degli animali. In fondo, anche quando venne abolito il fumo negli ambienti pubblici in molti si scagliarono contro una norma che ?limitava la libert? personale?. Oggi c?? qualcuno che sarebbe disposto a tornare indietro?
Silvia Franco
ilfattoquotidiano.it
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