Da Il Sole 24 Ore:
Iva sulle trasferte, addio alla ricevuta
di Renato Portale e Benedetto Santacroce
28 agosto 2008
A pochi giorni dall'entrata in vigore ? il 1? settembre ? del nuovo regime di detraibilit? Iva delle spese di vitto e alloggio introdotto dalla manovra d'estate (Dl 112/08) e in attesa dei chiarimenti dell'agenzia delle Entrate, le imprese stanno formalizzando le istruzioni interne per sfruttare al meglio e senza sorprese le regole appena emanate. In particolare un profilo su cui ? necessario prevedere per tempo le idonee soluzioni riguarda i documenti che i dipendenti e i collaboratori di impresa devono ricevere da ristoranti, bar e alberghi in occasione sia di trasferte sia di spese sostenute con potenziali clienti o fornitori.
In effetti, proprio dalla corretta compilazione dei documenti emessi dai fornitori dei servizi di alloggio e ristorazione dipende la detraibilit? dell'Iva e la deducibilit? del relativo costo dal reddito.
In ogni caso, il dipendente dovr? pretendere l'emissione di una fattura: non sar? pi? sufficiente, infatti, ottenere una semplice ricevuta fiscale.
La fattura, infatti, ? l'unico documento che, certificando la spesa con esposizione separata dell'Iva, consente all'impresa di annotare la spesa sul registro delle fatture d'acquisto e cos? facendo di detrarre la relativa imposta.
La fattura, inoltre, deve essere intestata direttamente all'impresa per la quale il dipendente o il collaboratore sta sostenendo la spesa. L'intestazione deve essere completa e deve riportare, oltre alla denominazione o la ragione sociale, anche il domicilio fiscale del committente.
In questa ottica si suggerisce di far indicare nella fattura anche la partita Iva del committente del servizio, in particolare se l'impresa gestisce la fattura attraverso unit? centralizzate ovvero in modo telematico. Sulla fattura deve essere indicata, oltre alla data e al numero progressivo di emissione, la natura e la qualit? del servizio prestato, nonch? il fruitore dello stesso.
Sotto questo profilo l'indicazione del fruitore del servizio risulta necessaria per una corretta qualificazione delle spese sostenute ai fini della deducibilit? delle stesse dal reddito di impresa. In effetti la nuova norma consente una deducibilit? integrale solo e unicamente per le spese sostenute quali costo del personale dipendente ovvero dei collaboratori a progetto. Per le spese di diversa natura, invece, la deducibilit? ? limitata al 75 per cento. In particolare, la limitazione della deducibilit? colpisce le spese di propaganda, siano esse di pubblicit? o di rappresentanza.
Pertanto, se il dipendente durante una trasferta invita a cena un cliente, la fattura dovr? riportare in modo specifico i soggetti che hanno partecipato alla cena stessa. Invero, anche se la fattura non lo riporta si pu? ritenere corretto che la specifica indicazione sia formalizzata dal dipendente al rientro della trasferta nella relativa nota spese.
Per quanto riguarda gli alberghi, alle imprese sembra conveniente provvedere, se possibile, con il meccanismo del prepagato. In questo modo si evita a priori qualsiasi problematica che dovesse sorgere al momento dell'emissione della fattura.
Quanto al pagamento, se avviene tramite carta di credito aziendale ? necessario recuperare anche la ricevuta del pagamento per consentire una pi? facile riconciliazione amministrativa e contabile della spesa sostenuta.
Le spese di ristorazione e le notti passate in albergo devono essere legate all'attivit? imprenditoriale o professionale del soggetto (imprenditore individuale, professionista, ente soggetto passivo d'imposta, societ?) che detrae l'Iva. Pertanto ? opportuno fare emettere un documento diverso per costi non afferenti o inerenti all'esercizio dell'attivit? svolta. Occorre ancora ricordare che le agenzie di viaggio e turismo non possono attualmente emettere fattura con addebito specifico dell'Iva riferita alla ristorazione e all'alloggio. Se si utilizzano questi operatori potrebbe essere opportuno utilizzare il ?mandato con rappresentanza? in cui l'agenzia riserva una camera d'albergo o prenoti un'attivit? di ristorazione per la quale il committente paga direttamente in loco la prestazione ricevuta e a lui fatturata e poi l'agenzia fattura la sua provvigione all'albergo o al ristorante.
----------------------------
Nella mia azienda l'hanno comunicato subito, cos? questa mattina ho consegnato le note spese che avevo accumulato e mi son fatto ricostruire il fido.
Praticamente solo fatture.
Ve l'immaginate all'autogrill in agosto con 50 persone che fanno la fila alla cassa chiedere al cassiere di fare la fattura per un paio di caff?, o quando si ? costretti (causa mancanza di tempo) a prendere un panino al volo?
Per non parlare di quando si va all'estero....
Iva sulle trasferte, addio alla ricevuta
di Renato Portale e Benedetto Santacroce
28 agosto 2008
A pochi giorni dall'entrata in vigore ? il 1? settembre ? del nuovo regime di detraibilit? Iva delle spese di vitto e alloggio introdotto dalla manovra d'estate (Dl 112/08) e in attesa dei chiarimenti dell'agenzia delle Entrate, le imprese stanno formalizzando le istruzioni interne per sfruttare al meglio e senza sorprese le regole appena emanate. In particolare un profilo su cui ? necessario prevedere per tempo le idonee soluzioni riguarda i documenti che i dipendenti e i collaboratori di impresa devono ricevere da ristoranti, bar e alberghi in occasione sia di trasferte sia di spese sostenute con potenziali clienti o fornitori.
In effetti, proprio dalla corretta compilazione dei documenti emessi dai fornitori dei servizi di alloggio e ristorazione dipende la detraibilit? dell'Iva e la deducibilit? del relativo costo dal reddito.
In ogni caso, il dipendente dovr? pretendere l'emissione di una fattura: non sar? pi? sufficiente, infatti, ottenere una semplice ricevuta fiscale.
La fattura, infatti, ? l'unico documento che, certificando la spesa con esposizione separata dell'Iva, consente all'impresa di annotare la spesa sul registro delle fatture d'acquisto e cos? facendo di detrarre la relativa imposta.
La fattura, inoltre, deve essere intestata direttamente all'impresa per la quale il dipendente o il collaboratore sta sostenendo la spesa. L'intestazione deve essere completa e deve riportare, oltre alla denominazione o la ragione sociale, anche il domicilio fiscale del committente.
In questa ottica si suggerisce di far indicare nella fattura anche la partita Iva del committente del servizio, in particolare se l'impresa gestisce la fattura attraverso unit? centralizzate ovvero in modo telematico. Sulla fattura deve essere indicata, oltre alla data e al numero progressivo di emissione, la natura e la qualit? del servizio prestato, nonch? il fruitore dello stesso.
Sotto questo profilo l'indicazione del fruitore del servizio risulta necessaria per una corretta qualificazione delle spese sostenute ai fini della deducibilit? delle stesse dal reddito di impresa. In effetti la nuova norma consente una deducibilit? integrale solo e unicamente per le spese sostenute quali costo del personale dipendente ovvero dei collaboratori a progetto. Per le spese di diversa natura, invece, la deducibilit? ? limitata al 75 per cento. In particolare, la limitazione della deducibilit? colpisce le spese di propaganda, siano esse di pubblicit? o di rappresentanza.
Pertanto, se il dipendente durante una trasferta invita a cena un cliente, la fattura dovr? riportare in modo specifico i soggetti che hanno partecipato alla cena stessa. Invero, anche se la fattura non lo riporta si pu? ritenere corretto che la specifica indicazione sia formalizzata dal dipendente al rientro della trasferta nella relativa nota spese.
Per quanto riguarda gli alberghi, alle imprese sembra conveniente provvedere, se possibile, con il meccanismo del prepagato. In questo modo si evita a priori qualsiasi problematica che dovesse sorgere al momento dell'emissione della fattura.
Quanto al pagamento, se avviene tramite carta di credito aziendale ? necessario recuperare anche la ricevuta del pagamento per consentire una pi? facile riconciliazione amministrativa e contabile della spesa sostenuta.
Le spese di ristorazione e le notti passate in albergo devono essere legate all'attivit? imprenditoriale o professionale del soggetto (imprenditore individuale, professionista, ente soggetto passivo d'imposta, societ?) che detrae l'Iva. Pertanto ? opportuno fare emettere un documento diverso per costi non afferenti o inerenti all'esercizio dell'attivit? svolta. Occorre ancora ricordare che le agenzie di viaggio e turismo non possono attualmente emettere fattura con addebito specifico dell'Iva riferita alla ristorazione e all'alloggio. Se si utilizzano questi operatori potrebbe essere opportuno utilizzare il ?mandato con rappresentanza? in cui l'agenzia riserva una camera d'albergo o prenoti un'attivit? di ristorazione per la quale il committente paga direttamente in loco la prestazione ricevuta e a lui fatturata e poi l'agenzia fattura la sua provvigione all'albergo o al ristorante.
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Nella mia azienda l'hanno comunicato subito, cos? questa mattina ho consegnato le note spese che avevo accumulato e mi son fatto ricostruire il fido.
Praticamente solo fatture.
Ve l'immaginate all'autogrill in agosto con 50 persone che fanno la fila alla cassa chiedere al cassiere di fare la fattura per un paio di caff?, o quando si ? costretti (causa mancanza di tempo) a prendere un panino al volo?
Per non parlare di quando si va all'estero....
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