Secondo quanto ricostruito dagli investigatori sui primi terribili istanti della strage di Ardea (Roma), Andrea Pignani è uscito di casa domenica, intorno alle 11, con felpa, zainetto e guanti percorrendo con la pistola in pugno alcune strade del comprensorio di Colle Romito. Poi ha sparato contro le prime persone che ha incontrato,i due bambini e l'anziano. Sul motivo per cui l'uomo possedesse un'arma, appartenuta al padre morto mesi fa e mai riconsegnata, i familiari hanno spiegato: "Non la trovavamo".
Nessuna lite prima della strage - Esclusa l'ipotesi di unaprecedente lite tra il killer e il papà dei bambini. "Vorrei precisare di non avere mai parlato di esecuzione - ha spiegato l'avvocato Diamante Cenci, legale dei genitori di Daniel e David -. La famiglia vuole il massimo rispetto per questo immenso dolore che sta vivendo. I genitori dei bambini non conoscevano l'omicida e non lo avevano mai visto prima e che non c'è stata alcune lite come riferito da qualche fonte non attendibile".
Carabinieri sul posto poco prima della tragedia - Sempre il legale ha raccontato che "cinque minuti prima della sparatoriauna pattuglia dei carabinieridi Marina di Ardea era andata a controllare che il mio assistito Domenico Fusinato (il padre delle vittime, ndr) stesse in casa a rispettare l'ordinanza di custodia ai domiciliari".
I soccorsi e il Tso di Pignani - Ancora da chiarire diversi punti, come il passato di Pignani e i soccorsi. "Ci auguriamo che la Procura di Velletri faccia chiarezza su tutto - ha sottolineato l'avvocato -, anche per quanto riguarda i soccorsi che secondo alcuni testimoni sarebbero arrivati dopo 40 minuti dalla sparatoria. Si chiarisca anche il ruolo della madre e della sorella di Pignani, perché l'uomo aveva la pistola del padre morto a novembre? Perché dopo avere minacciato la madre con un coltello, nel maggio scorso, è stato sottoposto ad un Tso e rilasciato dopo appena un giorno, mentre sembra che fosse stato disposto per quindici giorni".
da tgcom24
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