Originally posted by bobber
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Lamborghini, polemiche sulle foto pubblicitarie a Palermo
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ma quel rincoglionito viscido di orlando... perennemente con l'espressione da coker bastonato... non glial'ha detto nessuno che lui non puo negare il permesso di utilizzare foto fatte in luogo pubblico come meglio aggrada a chi le ha fatte... ??
non è che perchè questi per gentilezza hanno cercato di coinvolgere l'amministrazione comunale lui ha rifiutato e poi può pure impedire che CHIUNQUE faccia foto dove gli pare...
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Originally posted by ace View Postma quel rincoglionito viscido di orlando... perennemente con l'espressione da coker bastonato... non glial'ha detto nessuno che lui non puo negare il permesso di utilizzare foto fatte in luogo pubblico come meglio aggrada a chi le ha fatte... ??
non è che perchè questi per gentilezza hanno cercato di coinvolgere l'amministrazione comunale lui ha rifiutato e poi può pure impedire che CHIUNQUE faccia foto dove gli pare...
Ci sono edifici protetti che non puoi inserire nelle campagne pubblicitarie, salvo pagamento diritti d'immagine.
Comunque in queste foto non mi pare ce ne siano....
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ma solo a me ste foto...(a livello di foto e non messaggio),fanno cagare?
Che poi non capisco pechè mettere ragazzine...
Perchè pure loro sognano le lamborghini?
Senza offesa ma ricordo distintamente che l'unico accostamento che avevano le bambine\ragazzine col mondo dell'auo era la testarossa (rosa) della barbie
La stessa macchine,per linee e per cosa rappresenta, mi pare non c'entri nulla col contesto
Per esempio un'auto così è pienamente nel contesto(Ferrari Roma). Le linee della aventador (per di più in allestimento SVJ) non c'entrano nulla
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Originally posted by omarMT01 View PostNon è proprio così. Tu privatamente puoi fotografare quel che vuoi ma pubblicamente no.
Ci sono edifici protetti che non puoi inserire nelle campagne pubblicitarie, salvo pagamento diritti d'immagine.
Comunque in queste foto non mi pare ce ne siano....
I soggetti in una foto non devono essere rilevanti altrimenti la foto va rimossa . Se vi è un ritratto in una foto dove senza quel volto la foto perderebbe significato , il soggetto può fare denuncia se non vi è una dlibera firmata .
In pratica senza delibera quelle foto son tutte da cestinare ma essendo tutte foto costruite ed essendoci dietro Letizia Battaglia, direi che non vi è pericolo alcuno . Anzi le ritroveremo in qualche mostra quando si potrà tornare a vedere le mostre .
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Originally posted by luciocabrio View Postma solo a me ste foto...(a livello di foto e non messaggio),fanno cagare?
Che poi non capisco pechè mettere ragazzine...
Perchè pure loro sognano le lamborghini?
Senza offesa ma ricordo distintamente che l'unico accostamento che avevano le bambine\ragazzine col mondo dell'auo era la testarossa (rosa) della barbie
La stessa macchine,per linee e per cosa rappresenta, mi pare non c'entri nulla col contesto
Per esempio un'auto così è pienamente nel contesto(Ferrari Roma). Le linee della aventador (per di più in allestimento SVJ) non c'entrano nulla
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Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
Beh però mi paragoni un'auto elegante, lussuosa con un'auto da calciatori ... è un pò un paragone fuori luogo .
Appunto dico che nel contesto usatoda loro quella macchina non c'entr aun caxxo
Al limite potevano mettere quella merda di suv che hanno prodotto...oppure uan versione meno appariscente epiù elegante dell'aventador
Guarda qua
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostPerchè dici che non è da calciatori ? se la definisci auto elegante e lussuosa abbiamo concetti differenti ...
E' una stracaxxo di auto sportiva e anche per andare in pista
Il calciatore medio è idiota e non sa manco quanti cilindri ha
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Letizia Battaglia e le sue bambine. Il caso Lamborghini a Palermo
La reputazione di un marchio è un valore sostanziale, da coltivare con estrema cura, lavorando su fronti diversificati.
Nemmeno lo scopo della campagna Lamborghini, che era quello di realizzare un diario di viaggio attraverso il Paese – rafforzando l’originaria italianità del brand e la sua vocazione al bello, attribuendogli una connotazione colta – ha qui il suo compimento: Palermo, nelle foto di Letizia Battaglia, si vede poco e niente. La relazione tra le fanciulle, la squillante “Aventador Svj” e la città da celebrare, sembra essere saltata.
Non si capisce dove sia il nodo concettuale del progetto e intorno a cosa ruoti la comunicazione, a parte quel giallo che fagocita il campo visivo, nonostante il dichiarato intento di lasciare sullo sfondo l’automobile, come elemento “accessorio”. Non si capisce quale piano si stia cercando di stimolare, tra l’affabulazione, l’emozione, la memoria o il ragionamento. Le bambine sembrano piazzate sul set senza l’avallo di una storia, di un claim folgorante, di un senso che corrisponda a una potenza iconografica adeguata.
Senza dimenticare che il tipo di automobile ha, in questo gioco, un ruolo determinante. Con una Fiat 500 d’epoca il risultato sarebbe stato chiaramente un altro. Qui siamo dinanzi a una macchina sportiva, lussuosa, con prestazioni altissime, e a un marchio che rivendica il suo mix di “dinamismo, raffinatezza e aggressività”. La “Aventador” è uno “squalo”, pensato per divorare i chilometri e “dominare” la strada. Possibile che si ignori del tutto l’aspetto semiotico del discorso, costruendo intorno al prodotto delle immagini a prescindere e a caso?
Una campagna confusa è una campagna fallace. Tanto più se lascia spazio ad un’ambiguità morale, che – in assenza di una forza estetica adeguata – risulterà per la massa l’unico elemento tangibile, inevitabilmente respingente.
L’arte, infine, è un’altra cosa. Ha altre finalità e altri terreni di conflitto, di sfida, di ricerca, di diffusione. Le fotografie di Letizia Battaglia per Lamborghini galleggiano in un limbo strano. Scatti non significativi (può accadere che anche un grande artista produca cose minori) rimangono irrisolti, indefiniti: non funzionano a dovere. Svogliati, forzati, magari non sostenuti da una forte motivazione, a differenza di centinaia di scatti dell’autrice questi parlano una lingua depotenziata, scegliendo un po’ il gioco del “patinato”, un po’ quello della cronaca pop adolescenziale. Senza trovare la quadra.
Se stiamo sul terreno specifico dell’estetica e dell’arte – assodato che in tema di linguaggi, di luoghi comuni e di sensibilità collettiva una campagna pubblicitaria deve muoversi con estrema attenzione, secondo parametri propri – va da sé che non è certo lo scandalo erotico il tema. Se avessero spostato qualcosa, se avessero realmente destabilizzato, se avessero operato uno scardinamento visivo e concettuale, queste foto sarebbero state in qualche maniera metabolizzate. Avrebbero trovato, al netto delle inevitabili polemiche, una propria dimensione. Il punto è che questo non accade.
Non è dunque il perbenismo il problema. Non è il moralismo a buon mercato. Non ci si siamo scandalizzati dinanzi alle pagine di Sade, al cinema di Pasolini, al teatro di Genet, o alle tele di Balthus, con le sue ragazzine restituite in punta di erotismo, di inquietudine, di poesia arcaica e di severità pittorica. Ne siamo stati turbati, ma abbiamo accettato la sfida di un’arte capace di problematizzare, di spingere forme e contenuti oltre la linea del consenso, dentro la complessità di sistemi di senso e di linguaggio.
Palermo non è la più stessa. Sono cambiati i tempi, gli scenari, i volti, gli scorci, le occasioni: una città per turisti, di nuovi business e di parvenze internazionali, di una mafia strisciante che non ha più volto né nome, che non lancia pallottole in strada e che non fa rumore. Una città dove i matti non vagano tra i viali dell’ex manicomio, dove i quartieri senza scuole e senza fognature sono un ricordo non troppo lontano; una città che attrae collezionisti in vacanza, che cresce, e che svilisce, che perde di umanità e si acconcia come un set pubblicitario: non più teatro di drammaturgie esasperate, tra ingenuità, violenza e disperazione. Che ci fa, Letizia Battaglia, in questa giostra? Cosa avrebbe potuto tirarne fuori, a 85 anni, con il suo sogno retrò, idealista, di combattente e di bambina?
Ridicole in ogni caso le accuse di essersi svenduta per soldi a un grosso marchio – una fortuna, quando capita, purché si mantengano identità e rigore – e sbagliata la mossa del Sindaco Orlando, che ha ordinato la sospensione della campagna, per cui aveva dato i permessi di ripresa: un gesto eccessivo, quasi populista, che arrivando dall’autorità politica orienta di nuovo la questione sul fattore “morale” (stava a Lamborghini, casomai, valutarne gli effetti sul suo target e decidere se ritirare, sulla base di valutazioni tutte aziendali).
tratto da: artribune.it
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Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
Non è nemmeno come dici tu .
I soggetti in una foto non devono essere rilevanti altrimenti la foto va rimossa . Se vi è un ritratto in una foto dove senza quel volto la foto perderebbe significato , il soggetto può fare denuncia se non vi è una dlibera firmata .
In pratica senza delibera quelle foto son tutte da cestinare ma essendo tutte foto costruite ed essendoci dietro Letizia Battaglia, direi che non vi è pericolo alcuno . Anzi le ritroveremo in qualche mostra quando si potrà tornare a vedere le mostre .La libertà di panorama consente di poter fotografare un’opera d’arte o un edificio posto in un luogo pubblico. La legge italiana sul diritto d'autore, LdA non contiene alcuna eccezione per le fotografie scattate in luoghi pubblici. Quindi, la libertà di panorama non è prevista. Si deve comunque tener presente quanto stabilito nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), in particolare agli articoli 107 (Uso strumentale e precario e riproduzione di beni culturali), 108 (Canoni di concessione, corrispettivi di riproduzione, cauzione), e 109 (Catalogo di immagini fotografiche e di riprese di beni culturali). Tali beni possono essere infatti riprodotti ai sensi e con i limiti previsti dagli articoli sopra richiamati (autorizzazione da parte dell’amministrazione consegnataria e pagamento di un canone, salvo che la riproduzione non sia chiesta per scopi personali o didattici e non commerciali).
Mentre per le opere di nuova realizzazione ci sono dei tempi, ad esempio i ponti dell'alta velocità a Reggio Emilia, dell'architetto Santiago Calatrava, bisogna pagare i diritti alla Città.
Mi pare che per le opere creative valga per fino settantina d'anni dopo la morte del creatore, mentre per i monumenti sia eternaLast edited by omarMT01; 23-11-20, 11:10.
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la prima cosa che io trovo scandalosa è l'attacco ad una professionista sempre con i soliti toni trogloditi e offensivi senza sneso,
non mi interessa neanche dare un opinione dell'opera della Battaglia, (lontanamente in liena con quanto scritto qui) ma piena solidarità ad una fotografa che non ha fatto nulla di male se non usare la sua creatività per cercare di catturare un istantanea dal suo punto di vista...
chi ci vede altro si deve far curare e secondo me soffre delle stesse patologia imputate alla fotografa,
poi
chi conosce un minimo la storia di questa brava professionista sa che lei nel suolavoro (l'ha detto esplicitamente) ama fotografare visi di giovani o bambini perchè si rivede in quelle espressioni, che secondo lei trasmettono delle emozioni particolari.
Per fortuna una delle madri si è duramente schierata a favore delle fotografa e contro chi l'ha offesa compreso il sig. Orlando!
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