"Nel terzo fine settimana di maggio ben 26 tra motociclisti e ciclomotoristi hanno perso la vita, il 60% del totale delle vittime. Si deve intervenire!".
Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l' associazione dei sostenitori della Polizia stradale, che ricorda come maggio fu anche il mese peggiore del 2005, "quando si contarono ben 105 morti nei soli fine settimana, col record di 27 morti nel secondo week-end (dati della sola Polstrada e dei Carabinieri, cui si devono aggiungere i rilievi delle varie Polizie municipali)".
"Crediamo sia giunto il momento di affrontare la situazione con estrema seriet? - afferma Biserni - Ci rendiamo conto che le responsabilit? non sono certo dei soli motociclisti. Ma ? evidente che il fattore velocit? e scarsi controlli incide notevolmente. Moto che raggiungono i 300 orari, che vanno da 0 a 100 in meno di 3 secondi, che in prima fanno i 130, sono veicoli ipertrofici per le nostre statali e per i nostri conducenti. Le moto sul mercato richiedono conducenti preparati e maturi.
Conducenti che non si possono permettere nessun errore, perch? il nostro sistema stradale con guardrail a un'onda affilati come rasoi, con paletti di sostegno esposti, con segnali stradali e alberi sulle vie di fuga, con strade che hanno in molti casi superato ogni parametro minimo di sicurezza (e di vergogna) per qualit? dell'asfalto e buche, ? un sistema nemico della sicurezza".
L'Asaps suggerisce "controlli sistematici sulle statali ogni domenica con poliziotti e carabinieri schierati - non solo negli stadi - per dissuadere chi confonde la strada con una pista personale, magari utilizzando sistemi di safety car per rallentare le velocit?; accertamenti molto pi? seri, con prove di guida pratica molto selettive e severe; risanamento del sistema strada con finanziamenti adeguati agli importi che gli automobilisti e motociclisti pagano in tasse, imposte e accise. Se necessario si facciano piste a costi sociali accessibili".
Dal 1995 al 2004, secondo dati pubblicati dalla rivista dell'Asaps 'Il Centauro', si sono contati fra i 'dueruotisti' 13.429 morti e 786.985 feriti. Se nel 1994 si contavano 1.178 vittime, nel 2004 si ? toccata quota 1.552 (+31,7%). I feriti sono passati da 62.381 a 90.035 (+44,3%). In pratica, il 27,6% dei morti sulle strade e il 28,4% dei feriti viaggiava sulle due ruote. L'Italia ? prima assoluta in Europa nella graduatoria delle vittime, seguita da Francia, Germania e Spagna.
(29 maggio 2006)
che dire ragazzi andate piano e state attenti a chi vi sta vicino che potrebbe essere molto ma molto pericoloso senza esserne coscente
Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l' associazione dei sostenitori della Polizia stradale, che ricorda come maggio fu anche il mese peggiore del 2005, "quando si contarono ben 105 morti nei soli fine settimana, col record di 27 morti nel secondo week-end (dati della sola Polstrada e dei Carabinieri, cui si devono aggiungere i rilievi delle varie Polizie municipali)".
"Crediamo sia giunto il momento di affrontare la situazione con estrema seriet? - afferma Biserni - Ci rendiamo conto che le responsabilit? non sono certo dei soli motociclisti. Ma ? evidente che il fattore velocit? e scarsi controlli incide notevolmente. Moto che raggiungono i 300 orari, che vanno da 0 a 100 in meno di 3 secondi, che in prima fanno i 130, sono veicoli ipertrofici per le nostre statali e per i nostri conducenti. Le moto sul mercato richiedono conducenti preparati e maturi.
Conducenti che non si possono permettere nessun errore, perch? il nostro sistema stradale con guardrail a un'onda affilati come rasoi, con paletti di sostegno esposti, con segnali stradali e alberi sulle vie di fuga, con strade che hanno in molti casi superato ogni parametro minimo di sicurezza (e di vergogna) per qualit? dell'asfalto e buche, ? un sistema nemico della sicurezza".
L'Asaps suggerisce "controlli sistematici sulle statali ogni domenica con poliziotti e carabinieri schierati - non solo negli stadi - per dissuadere chi confonde la strada con una pista personale, magari utilizzando sistemi di safety car per rallentare le velocit?; accertamenti molto pi? seri, con prove di guida pratica molto selettive e severe; risanamento del sistema strada con finanziamenti adeguati agli importi che gli automobilisti e motociclisti pagano in tasse, imposte e accise. Se necessario si facciano piste a costi sociali accessibili".
Dal 1995 al 2004, secondo dati pubblicati dalla rivista dell'Asaps 'Il Centauro', si sono contati fra i 'dueruotisti' 13.429 morti e 786.985 feriti. Se nel 1994 si contavano 1.178 vittime, nel 2004 si ? toccata quota 1.552 (+31,7%). I feriti sono passati da 62.381 a 90.035 (+44,3%). In pratica, il 27,6% dei morti sulle strade e il 28,4% dei feriti viaggiava sulle due ruote. L'Italia ? prima assoluta in Europa nella graduatoria delle vittime, seguita da Francia, Germania e Spagna.
(29 maggio 2006)
che dire ragazzi andate piano e state attenti a chi vi sta vicino che potrebbe essere molto ma molto pericoloso senza esserne coscente
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