primi echi del cambio di gestione della SBK (passaggio nelle mani di Dorna a partire da quest'anno) hanno riverberato, dopo lunghe discussioni, sul regolamento. Il testo ? lungi dall'essere completo, ma i primi cambiamenti ufficiali hanno il chiaro obiettivo di ridurre i costi e rimpinguare la griglia, possibilmente equilibrando le prestazioni ed incrementando lo spettacolo.
Un obiettivo ambizioso che, in attesa di conoscere gli importi esatti del tetto ai prezzi di sospensioni e freni, passa soprattutto dal contingentamento dei motori a disposizione di ciascun pilota per la stagione: otto per i piloti SBK, sei per quelli SBK EVO. Ecco cosa ne pensano alcuni dei volti chiave del paddock.
Ernesto Marinelli, direttore del progetto Ducati SBK ? "Dal punto di vista del risparmio, non credo faccia molta differenza, soprattutto per le squadre ufficiali. La maggior parte del budget va impiegata nei costi logistici e trasferte del personale, i componenti ammontano al massimo al 30% delle spese totali di una squadra. Dal punto di vista delle prestazioni invece credo che la decisione possa aiutare a livellare la competizione. Non possiamo saperlo finch? non ci confronteremo in pista, ma credo che le 'quattro cilindri', guardando alle velocit? e regimi di rotazione che raggiungono, saranno un po' pi? svantaggiati rispetto a noi e costretti, se vogliono mantenere l'affidabilit?, a optare per elaborazioni un po' meno estreme. A noi invece non cambier? molto, e sicuramente non perderemo molti cavalli".
Carlo Fiorani, Responsabile Racing di Honda Europa ? "Il limite al numero dei motori aiuter? sicuramente la nostra competitivit?. La filosofia della nostra squadra prevede l'utilizzo di molte componenti di serie, nello spirito di questo campionato. Le bielle ed i pistoni non sono stock, ma solo per una questione di robustezza. Non abbiamo parti critiche dal punto di vista dell'affidabilit?, e dovremo solo lavorare per mantenere le prestazioni su chilometraggi pi? lunghi. Il price cap, invece, aiuter? solo i team privati".
Gigi Dall'Igna, Direttore Tecnico e Sportivo di Aprilia Racing ? "Mi sembra un passo mosso nella giusta direzione. La riduzione dei costi per i team satellite ? una tappa obbligata per avere pi? moto in griglia. Per una squadra ufficiale invece non fa molta differenza, e nello specifico di Aprilia non siamo preoccupati dal punto di vista della longevit? dei propulsori o delle prestazioni future".
Genesio Bevilacqua, team manager Althea Racing ? "Mi sembra una risposta concreta e intelligente. L'equazione ? semplice: meno motori a disposizione, regimi di rotazione abbassati, prestazioni pi? equilibrate tra i vari partecipanti. Anche la nascita della EVO mi sembra una scelta obbligata e giusta: cos? com'? la SBK ? sempre meno sostenibile per i team privati".
Un obiettivo ambizioso che, in attesa di conoscere gli importi esatti del tetto ai prezzi di sospensioni e freni, passa soprattutto dal contingentamento dei motori a disposizione di ciascun pilota per la stagione: otto per i piloti SBK, sei per quelli SBK EVO. Ecco cosa ne pensano alcuni dei volti chiave del paddock.
Ernesto Marinelli, direttore del progetto Ducati SBK ? "Dal punto di vista del risparmio, non credo faccia molta differenza, soprattutto per le squadre ufficiali. La maggior parte del budget va impiegata nei costi logistici e trasferte del personale, i componenti ammontano al massimo al 30% delle spese totali di una squadra. Dal punto di vista delle prestazioni invece credo che la decisione possa aiutare a livellare la competizione. Non possiamo saperlo finch? non ci confronteremo in pista, ma credo che le 'quattro cilindri', guardando alle velocit? e regimi di rotazione che raggiungono, saranno un po' pi? svantaggiati rispetto a noi e costretti, se vogliono mantenere l'affidabilit?, a optare per elaborazioni un po' meno estreme. A noi invece non cambier? molto, e sicuramente non perderemo molti cavalli".
Carlo Fiorani, Responsabile Racing di Honda Europa ? "Il limite al numero dei motori aiuter? sicuramente la nostra competitivit?. La filosofia della nostra squadra prevede l'utilizzo di molte componenti di serie, nello spirito di questo campionato. Le bielle ed i pistoni non sono stock, ma solo per una questione di robustezza. Non abbiamo parti critiche dal punto di vista dell'affidabilit?, e dovremo solo lavorare per mantenere le prestazioni su chilometraggi pi? lunghi. Il price cap, invece, aiuter? solo i team privati".
Gigi Dall'Igna, Direttore Tecnico e Sportivo di Aprilia Racing ? "Mi sembra un passo mosso nella giusta direzione. La riduzione dei costi per i team satellite ? una tappa obbligata per avere pi? moto in griglia. Per una squadra ufficiale invece non fa molta differenza, e nello specifico di Aprilia non siamo preoccupati dal punto di vista della longevit? dei propulsori o delle prestazioni future".
Genesio Bevilacqua, team manager Althea Racing ? "Mi sembra una risposta concreta e intelligente. L'equazione ? semplice: meno motori a disposizione, regimi di rotazione abbassati, prestazioni pi? equilibrate tra i vari partecipanti. Anche la nascita della EVO mi sembra una scelta obbligata e giusta: cos? com'? la SBK ? sempre meno sostenibile per i team privati".
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