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Max Biaggi: "non voglio tornare in MotoGP, voglio vincere con la RSV4"
Ad attendere Max Biaggi all’ingresso del Dainese D-Store di Costa Mesa, in California, c’erano centinaia di fans e appassionati, così tanti che anche il pilota Aprilia si è stupito: “impressionante! L’America non è il mio paese natale e il nostro campionato è per la maggior parte europeo. Non mi sarei stupito di tutta questa gente solo se fossi stato un campione di Motocross”
Ovviamente l’incontro con stampa e fan è stato organizzato dallo sponsor, in occasione del round Americano WSBK di Miller Motorsport Park, che prenderà il via nella giornata di domani e si concluderà Lunedì con le solite due gare. Sei stupito dalle performance della RSV4, già dal primo hanno di vita, la scorsa stagione? ha chiesto il giornalista di Cycle World
“Quando ho visto il progetto per la prima volta in pista ho pensato che fosse una moto molto aggressiva, per poi scoprire che avrei avuto il team che mi affianca da sempre e avrei potuto reclutare chi volevo, è stata una grande ispirazione. In più Gigi Dall’Igna, il project leader, mi ha da subito illustrato il progresso della moto durante i mesi, e ci fa pensare in maniera molto positiva”
“All’inizio eravamo in difficoltà, ma dopo metà campionato sono cominciati i podi e le prestazioni importanti. Abbiamo sviluppato la moto durante le gare, è qualcosa che bisogna fare per creare una moto vincente. E’ stato difficile esprimersi, far capire ai tecnici dove la moto andava migliorata a seconda dei tracciati e del clima.”
Hai fatto una doppietta a Portimao e una a Monza, che sono due tracciati molto diversi. Qual’è il punto forte della RSV4? “Di sicuro i circuiti veloci, dove possiamo spremere tutti i giri motore e utilizzare rapporti più lunghi. Portimao è una pista ricca di dislivelli, non veloce come Monza, ma i problemi al momento li abbiamo nei ciruciti più lenti e corti”
Che ne dici del tuo record di 330km/h a Monza? “Ero davvero stupito, dopotutto questa è una moto derivata dalla serie, che puoi comprare in un qualsiasi concessionario. Aggiungendo un po’ di potenza e delle parti speciali cambia, ma la base è sempre la stessa. Potenzialmente possiamo andare ancora più veloci”
Come è secondo te la Moto2? “La Moto2 è una Honda Cup, non un vero campionato di team, è come un monomarca nazionale. Preferiso di gran lunga la MotoGP, la Superbike e il Supercross. Se sai dipingere, MotoGP e Superbike sono colorate, mentre la Moto2 è un triste bianco e nero, troppo facile”
Stai considerando di tornare in MotoGP? “Sto solo pensando alla mia moto per il momento. Il mio futuro agonistico non è ancora tanto lungo, non sono più un 20enne da un punto di vista fisico e mentale. Penso di continuare a corree per altri 7 o 8 anni ma non voglio rimanere nel giro solo per finire bene qualche gara, il mio obbiettivo è vincere”
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