Loris prover? la suzuki superbike per aiutare il team sbk nello sviluppo ??!! mahh, la prover? anche perch? oggi la sbk non si snobba pi? visto gli ingaggi che girano anche il buon capirex potrebbe farci un pensierino in futuro !!
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la SBK fa gola a Capirex ??!
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Ho appena letto l'articolo e dice che Loris non approderà mai in SBK,ma darà solo una mano nello sviluppo della GSX-R...
Loris Capirossi: solo MotoGP sperando nel riscatto Suzuki . No alla Superbike, anche se la proverò
In occasione del recente Monza Rally Show (di cui leggete dettagliata cronaca su DueMotori.com), abbiamo avuto tempo di parlare un po’ con Loris Capirossi.
Un tempo ragazzino prodigio, quando vinse a soli 17 anni il primo titolo iridato, in 125cc. (con il team Pileri, nel 1990), Loris è ora l'uomo “maturo” della MotoGP, che alcuni vorrebbero addirittura anche mandare in pensione, anticipata, per i suoi 37 anni il prossimo aprile.
Loris è sempre schietto e non usa certo mezzi termini per affrontare gli argomenti che riguardano la sua carriera, in questa fase di maturità, specialmente se lo si stimola su questioni delicate. Mentre osservavamo la sua Focus Wrc nel box Media Action (vero fulcro dell’attenzione al rally, data la folta presenza di personaggi noti sotto un’unica bandiera) girandogli intorno nell’ultimo giorno di gara, Loris commenta: “Hai visto come sono stato bravo? Non l’ho mica segnata, da nessuna parte!”.
Parliamo poco di auto, poiché oltretutto Loris evidenzia come quella gara di Monza sia solo spettacolo, contrariamente ai veri rally che ha corso in passato (l’ultimo lo scorso anno in Inghilterra, con una Suzuki Swift). Discorrendo un po’ di MotoGP e di Superbike, con i campionati ora fermi, è ovvio che si arrivi anche ad affrontare le sue prospettive personali per il futuro. Alla sua età, Loris sa che gli rimangono ancora solo una o forse due stagioni, da disputare al top e confida quindi tutto sulla possibilità di vedere una Suzuki migliore, più vicina alle rivali.
In realtà ci confida che il lavoro necessario per recuperare posizioni in classifica, sarà davvero tanto e il risultato si baserà sulle risorse che la Casa potrà impiegare per sviluppare la moto (e la crisi non aiuta certo questa rincorsa).
Quando parliamo di Superbike, elogiandone i valori spesso percepiti dal pubblico come più vicini ai motociclisti di tutti i giorni, Loris dice subito che non gli ha mai interessato correrci e mai probabilmente ci correrà. Piuttosto, qualora dovesse lasciare la MotoGP, si dedicherà alla propria famiglia e ad un altro figlio, magari.
Capirossi apprezza la competizione delle derivate di serie, sia chiaro, ma punta il dito sulla sicurezza. Loris è membro della commissione a rappresentanza dei piloti per la sicurezza degli impianti, si batte da sempre per avere condizioni meno rischiose in pista, ma dice di vedere invece troppi circuiti per lui esageratamente pericolosi accettati di buon grado dalla Superbike (ad esempio Brands Hatch, la pista preferita di Johnny Rea).
Dato il noto e viscerale amore di chi scrive per Monza e stante il fatto che Loris dice di non volerci correre, se non in auto, alla prima insistenza esce fuori tutto il carattere di questo piccolo grande uomo, che pur guardandoti da trenta centimetri più in basso, si anima e scalda al punto tale da usare espressioni molto colorite, per far capire che si rischia la pelle a correre in moto e quindi i piloti vanno ascoltati, se possono parlare, senza prenderli alla leggera: “Bravo te, che te ne stai lì a guardare e commentare, mente io sono in sella che rischio su una moto, in gara…”.
Al di là della simpatica dialettica, tipica dei piloti della sua generazione, Loris è molto deciso nel far capire come i valori più importanti per lui siano quelli della sicurezza e sono problemi di altri se qualcuno li vuole ignorare, per coprire interessi che per lui passano in secondo piano. Personalmente spiace sapere che la Superbike non potrà probabilmente averlo fra i suoi piloti, in futuro; ci starebbe sicuramente bene un altro italiano dal grande passato a portare interesse in pista (magari proprio su una moto italiana); ma così pare proprio che non sarà, anche per ammissione del suo manager (Carlo Pernat).
Sempre parlando di Superbike, categora nella quale Suzuki non ha purtroppo trovato soddisfazioni nel 2009, Loris ammette che per dare una mano alla casa proverà comunque, prima della nuova stagione, la GSXr ufficiale. I piloti del team Alstare per il prossimo Mondiale saranno Leon Haslam e Sylvain Giuntoli, entrambi ancora giovani e che potranno sicuramente beneficiare di indicazioni fornite un pilota esperto come Capirossi.
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