o caxxo di cane, che dir si voglia
da motonline
Polemiche sulle modifiche
La nuova chicane di Imola non ? proprio piaciuta a nessuno. Condanna drastica e irriferibile da parte del poleman della Superstock 1000, Claudio Corti, che non si ? limitato a criticare aspramente la chicane, ma ha sottolineato come l'asfalto, in certi punti anche abbastanza pericolosi, come la discesa della Rivazza, sia quasi "vetrificato" e scivolosissimo per le moto, specie con temperature ambientali altissime come quelle che oggi si sono registrate a Imola.
La chicane effettivamente ? un corto "7" che comporta una fortissima decelerazione, un "flip-flap" estremamente brusco e la successiva accelerazione in direzione del Tamburello. Il rischio, evidentissimo, ? che tanti piloti, che sopraggiungono ad altissima velocit? dalla Rivazza, la taglino regolarmente come accade alla prima variante di Monza; l'altro rischio ? rappresentato dalla vicinanza col muretto del box, sormontato tra l'altro da vetrate montate su telai di lamiera zincata con spigoli vivi e quindi fonte di un ulteriore pericolo che si sarebbe potuto evitare, o quantomeno ridurre, facendo telai (per le vetrate del muretto) con spigoli arrotondati: niente di difficile e costoso, sarebbe bastato pensarci.
Un'altra polemica, obiettivamente giustificata, riguarda le postazioni di segnalazione dal box ai piloti in corsa. "Come faremo ad esporre le tabelle in modo che i piloti possano leggerle?" ? era la domanda che circolava in tutti i box. Effettivamente una parte del muretto ? a bordo pista, prima della chicane, ma non ? pensabile che i piloti, impegnati in una difficile staccata e nella scelta di una traiettoria stretta e difficile, possano leggere le informazioni del team. Pi? avanti i piloti avrebbero la possibilit? di leggere le tabelle, ma la conformazione della chicane allontana notevolmente ? una ventina di metri ? il muretto dalla pista, rendendo impossibile o molto difficile la comunicazione visiva.
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Polemiche sulle modifiche
La nuova chicane di Imola non ? proprio piaciuta a nessuno. Condanna drastica e irriferibile da parte del poleman della Superstock 1000, Claudio Corti, che non si ? limitato a criticare aspramente la chicane, ma ha sottolineato come l'asfalto, in certi punti anche abbastanza pericolosi, come la discesa della Rivazza, sia quasi "vetrificato" e scivolosissimo per le moto, specie con temperature ambientali altissime come quelle che oggi si sono registrate a Imola.
La chicane effettivamente ? un corto "7" che comporta una fortissima decelerazione, un "flip-flap" estremamente brusco e la successiva accelerazione in direzione del Tamburello. Il rischio, evidentissimo, ? che tanti piloti, che sopraggiungono ad altissima velocit? dalla Rivazza, la taglino regolarmente come accade alla prima variante di Monza; l'altro rischio ? rappresentato dalla vicinanza col muretto del box, sormontato tra l'altro da vetrate montate su telai di lamiera zincata con spigoli vivi e quindi fonte di un ulteriore pericolo che si sarebbe potuto evitare, o quantomeno ridurre, facendo telai (per le vetrate del muretto) con spigoli arrotondati: niente di difficile e costoso, sarebbe bastato pensarci.
Un'altra polemica, obiettivamente giustificata, riguarda le postazioni di segnalazione dal box ai piloti in corsa. "Come faremo ad esporre le tabelle in modo che i piloti possano leggerle?" ? era la domanda che circolava in tutti i box. Effettivamente una parte del muretto ? a bordo pista, prima della chicane, ma non ? pensabile che i piloti, impegnati in una difficile staccata e nella scelta di una traiettoria stretta e difficile, possano leggere le informazioni del team. Pi? avanti i piloti avrebbero la possibilit? di leggere le tabelle, ma la conformazione della chicane allontana notevolmente ? una ventina di metri ? il muretto dalla pista, rendendo impossibile o molto difficile la comunicazione visiva.
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