Da GPone:
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Flammini: "La MotoGP ha fatto un regalo alla Superbike"
Paolo Flammini Una delle decisioni pi?? strane prese recentemente dalla FIM e dalla Dorna ? stata quella relativa all?obbligo per i giovani che approdano alla MotoGP di correre per due anni in un team privato e non nelle squadre ufficiali.
Questa scelta ? stata motivata dalla necessit? di ridurre i costi degli ingaggi dei piloti che quando sono promettenti salgono subito alle stelle. I team privati necessariamente limitati nei loro budget potrebbero cos? calmierare le offerte evitando ingaggi stratosferici.
Ripensando alle ?prime stagioni? di piloti come Max Biaggi, Valentino Rossi o Casey Stoner la decisione FIM-Dorna lascia molto perplessi. Non essendo riusciti a trovare un agreement pratico sono ricorsi ad un regolamento che ? una vera e propria castrazione.
Gi? perch? nella MotoGP non ? come la Superbike dove un team privato pu? disporre di mezzi molto vicini a quelli ufficiali (Ducati docet) e quindi il divario tecnico tra una RC212V o una M1 ufficiale e privata esiste e come! Ed allora vogliamo impedire a uno Stoner di domani di conquistare il titolo al primo o secondo anno di MotoGP?
La realt? ? che sembra ci sia grande confusione dalle parte della MotoGP. Non sono nelle condizioni di mettere in campo immediatamente soluzioni come quelle degli anni Ottanta quando Suzuki, Honda e Yamaha mettevano in campo un numero considerevole di 500 quattro cilindri due tempi che coprivano le esigenze del mondiale, dell?europeo e dei campionati nazionali. Oggi le MotoGP sono poche e costose, ma questo ? anche il loro fascino.
C?? poi il ?percorso? dei giovani che non pu? essere codificato: si rischierebbe di tarpare le ali di un talento. E? vero, invece, che sino ad oggi il salto dalla 250 alla MotoGP ? molto alto ma se sei un talento?.
E LA SUPERBIKE? ? Il test di Marco Simoncelli ad inizio stagione con l?Aprilia RSV4 ha fatto pensare a molti. Gi? perch? il giovane talento della 250, Campione del Mondo 2008, ve lo immaginate con la prospettiva di correre due anni con una MotoGP ?clienti??
Molto meglio andare in Superbike e diventare subito ufficiale con la prospettiva di poter vincere e tornare da protagonista assoluto in MotoGP. A meno che anche un Campione del Mondo della SBK debba fare anche lui la trafila di apprendistato ed allora siamo alla follia?.
Ma cosa ne pensa Infront Motorsport, proprietaria del Mondiale Superbike? Sembra che la cosa non la riguardi, anzi tratti la cosa con grande distacco (e non per diplomazia!). Paolo Flammini, Presidente dell?Azienda svizzera con sede a Roma, ci ha dichiarato ?Effettivamente credo che tale decisione possa contribuire a rendere il Campionato Mondiale Superbike pi? attraente per i giovani piloti?.
Molto laconico ma chi si trova in una posizione di grande spinta positiva (pur con grande attenzione al mondo che lo circonda ed agli accadimenti del vicinato) non farebbe altrettanto?
Claudio Porrozzi
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Flammini: "La MotoGP ha fatto un regalo alla Superbike"
Paolo Flammini Una delle decisioni pi?? strane prese recentemente dalla FIM e dalla Dorna ? stata quella relativa all?obbligo per i giovani che approdano alla MotoGP di correre per due anni in un team privato e non nelle squadre ufficiali.
Questa scelta ? stata motivata dalla necessit? di ridurre i costi degli ingaggi dei piloti che quando sono promettenti salgono subito alle stelle. I team privati necessariamente limitati nei loro budget potrebbero cos? calmierare le offerte evitando ingaggi stratosferici.
Ripensando alle ?prime stagioni? di piloti come Max Biaggi, Valentino Rossi o Casey Stoner la decisione FIM-Dorna lascia molto perplessi. Non essendo riusciti a trovare un agreement pratico sono ricorsi ad un regolamento che ? una vera e propria castrazione.
Gi? perch? nella MotoGP non ? come la Superbike dove un team privato pu? disporre di mezzi molto vicini a quelli ufficiali (Ducati docet) e quindi il divario tecnico tra una RC212V o una M1 ufficiale e privata esiste e come! Ed allora vogliamo impedire a uno Stoner di domani di conquistare il titolo al primo o secondo anno di MotoGP?
La realt? ? che sembra ci sia grande confusione dalle parte della MotoGP. Non sono nelle condizioni di mettere in campo immediatamente soluzioni come quelle degli anni Ottanta quando Suzuki, Honda e Yamaha mettevano in campo un numero considerevole di 500 quattro cilindri due tempi che coprivano le esigenze del mondiale, dell?europeo e dei campionati nazionali. Oggi le MotoGP sono poche e costose, ma questo ? anche il loro fascino.
C?? poi il ?percorso? dei giovani che non pu? essere codificato: si rischierebbe di tarpare le ali di un talento. E? vero, invece, che sino ad oggi il salto dalla 250 alla MotoGP ? molto alto ma se sei un talento?.
E LA SUPERBIKE? ? Il test di Marco Simoncelli ad inizio stagione con l?Aprilia RSV4 ha fatto pensare a molti. Gi? perch? il giovane talento della 250, Campione del Mondo 2008, ve lo immaginate con la prospettiva di correre due anni con una MotoGP ?clienti??
Molto meglio andare in Superbike e diventare subito ufficiale con la prospettiva di poter vincere e tornare da protagonista assoluto in MotoGP. A meno che anche un Campione del Mondo della SBK debba fare anche lui la trafila di apprendistato ed allora siamo alla follia?.
Ma cosa ne pensa Infront Motorsport, proprietaria del Mondiale Superbike? Sembra che la cosa non la riguardi, anzi tratti la cosa con grande distacco (e non per diplomazia!). Paolo Flammini, Presidente dell?Azienda svizzera con sede a Roma, ci ha dichiarato ?Effettivamente credo che tale decisione possa contribuire a rendere il Campionato Mondiale Superbike pi? attraente per i giovani piloti?.
Molto laconico ma chi si trova in una posizione di grande spinta positiva (pur con grande attenzione al mondo che lo circonda ed agli accadimenti del vicinato) non farebbe altrettanto?
Claudio Porrozzi
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