Una grande "prima" stagionale. Negli scorsi giorni al Twin Ring di Motegi si sono tenuti i primi test collettivi dell'All Japan Superbike 2008, con la partecipazione di tutte le case costruttrici del Sol Levante con i propri portacolori ufficiali e satellite.
Grande curiosit? per il primo confronto diretto tra le nuove Honda e Kawasaki, pronte a scontrarsi con le collaudate Yamaha e Suzuki, con quest'ultima casa costruttrice vittoriosa lo scorso anno tanto nella "JSB1000" (la classe che identifica le Superbike) quanto alla 8 ore di Suzuka con la Gixxer affidata a Yukio Kagayama e Kousuke Akiyoshi. Partiamo dunque dagli assenti: a Motegi non c'era il campione in carica Atsushi Watanabe, "promosso" ad una carriera europea dalla Suzuki, che lo ha spedito in Gran Bretagna a fare esperienza con il team Rizla. Per la cronaca, medesimo processo adottato nel recente passato con Yukio Kagayama: facile pensare dunque ad un roseo futuro per il buon Atsushi.
Senza Watanabe si cerca cos? il successore nell'albo d'oro, e mai come quest'anno regna l'incertezza. Honda si ? rafforzata e la nuova Fireblade ? un vero e proprio missile; la Suzuki resta il contendente numero 1, vuoi per i risultati acquisiti lo scorso anno, vuoi per una GSX-R collaudata e costante nel rendimento. In Yamaha si ? tornato a credere nel campionato nazionale, e stesso ha fatto la Kawasaki con la nuova ZX-10R, di un'altra pasta rispetto al precedente modello. All'orizzonte dunque si profila un campionato equilibrato, con i primi valori in campo trovati a Motegi, dopo mesi di test privati tra Giappone e Sepang. Vediamo costruttore per costruttore come sono andati i test al Twin Ring di Motegi, in vista dell'esordio stagionale del 5/6 aprile prossimi.
Honda
Se la nuova CBR 1000RR in Europa ha dato qualche preoccupazione alle squadre impegnate nel Mondiale Superbike, in Oriente ? un vero e proprio missile. Con uno sviluppo iniziato pochi giorni dopo la sconfitta alla 8 ore di Suzuka 2007, la nuova Fireblade ha raggiunto subito un eccellente livello di competitivit?. Segno della volont? HRC di riappropriarsi del ruolo predominante in madrepatria, segno che questa CBR ha un potenziale incredibile, se ben sfruttata e ottimizzata nel proprio rendimento. Tanto per chiarire, nei test di Motegi davanti a tutti troviamo una Honda, l'esemplare #5 affidato al team satellite Sakurai e condotto dal giovane e promettente Chojun Kameya, cugino del compianto Daijiro Kato. Il suo tempo, 1'51"195, ? sotto al precedente riferimento record spiccato da Watanabe (1'51"195). Sar? un pilota da tenere d'occhio, vuoi perch? i geni di famiglia non smentiscono mai, vuoi perch? il team Sakurai ? una struttura in grado di allevare al meglio le giovani promesse di Mamma Honda. E Kameya, guardando anche ai test di Sepang (dove le squadre dell'All Japan hanno girato insieme alle MotoGP), ? uno dei migliori prospetti del Sol Levante. Tanto per chiarire, Choujun ha tenuto testa alla coppia ufficiale HRC Kazuki Tokudome (#11, 24 anni) e Yusuke Teshima (#48, 25enne di Saitama), dedita pi? che altro a scoprire le coperture Dunlop, novit? per le CBR ufficiali (fino allo scorso anno in dotazione vi erano le Michelin). Oltre a loro hanno ben figurato Takashi Yasuda, vice-campione in carica con la Honda del Team HARC-PRO, e Tatsuya Yamaguchi, portacolori Moriwaki. A completare lo schieramento degli Hondisti Takeshi Tsujimura (F.C.C. TSR) e Shinichi Itoh, tester Ducati-Bridgestone MotoGP, in pista con una Honda del Kohara Racing (ovviamente gommata B'stone).
Suzuki
Un titolo da difendere ed un pilota atteso al salto di qualit?. Con la GSX-R 1000 #39 correr? Daisaku Sakai, ex-team mate di Watanabe, senza mezzi termini ambizioso e determinato per la conquista del titolo. "I test sono andati bene, abbiamo cercato di mettere a punto la moto e siamo gi? pronti per la prima gara", afferma Sakai. "Il mio obiettivo ? ovviamente quello di vincere il titolo". Insomma, senza pi? il suo scomodo compagno di squadra, Daisaku Sakai ? diventato il pilota di punta dello squadrone Suzuki-Yoshimura. Pronto a ripercorrere le gesta di tanti "jap" portati successivamente in Europa dalla casa di Hamamatsu.
Yamaha
Non c'? un nuovo modello, ed in Yamaha, che in Giappone continua ad appoggiarsi al team YSP Presto, vedono questo come un vantaggio. Meglio un "usato sicuro", collaudato e portato al limite dello sviluppo, rispetto alle incertezze dei nuovi modelli di Honda e Kawasaki. La Yamaha ha cos? massimizzato il rendimento della R1, tanto che Katsuyuki Nakasuka, portacolori di riferimento YSP-Yamaha, si ? detto quantomai ottimista pensando al campionato. "Qui a Motegi siamo andati bene, ma gi? a Sepang avevamo trovato degli ottimi riscontri. Rispetto allo scorso anno andr? meglio, vedo un grande equilibrio e ci sar? una vera battaglia per il podio!".
Kawasaki
Ultima, ma non ultima, la Kawasaki. Nuova ZX-10R, nuovi stimoli per Akira Yanagawa, la vera bandiera del "Team Green" nelle competizioni a due ruote. Trascorsi nel Mondiale Superbike ed in MotoGP, Akira adesso ? tornato in Giappone con un ruolo importante-determinante: sviluppare le nuove Superbike di Akashi. Lui, quasi ogni giorno nell'ultimo anno, ? sceso in pista ad Autopolis per testare la nuova ZX-10R. Lui la porter? in gara nel JSB1000, come ha gi? fatto a Daytona, dove ha corso nell'AMA Superbike prendendo parte a tutti i test pre-campionato per aiutare il team Monster-Kawasaki nell'apprendimento della nuova Ninja. "E' stato un inverno lungo, non c'? stata praticamente sosta tra prove in Giappone e America", ha commentato Yanagawa. "Penso che abbiamo fatto il possibile per sviluppare questa moto. Adesso ci resta soltanto che correre la prima gara...". Il 6 aprile, sempre a Motegi, dove le Honda sembrano davvero volare...
Grande curiosit? per il primo confronto diretto tra le nuove Honda e Kawasaki, pronte a scontrarsi con le collaudate Yamaha e Suzuki, con quest'ultima casa costruttrice vittoriosa lo scorso anno tanto nella "JSB1000" (la classe che identifica le Superbike) quanto alla 8 ore di Suzuka con la Gixxer affidata a Yukio Kagayama e Kousuke Akiyoshi. Partiamo dunque dagli assenti: a Motegi non c'era il campione in carica Atsushi Watanabe, "promosso" ad una carriera europea dalla Suzuki, che lo ha spedito in Gran Bretagna a fare esperienza con il team Rizla. Per la cronaca, medesimo processo adottato nel recente passato con Yukio Kagayama: facile pensare dunque ad un roseo futuro per il buon Atsushi.
Senza Watanabe si cerca cos? il successore nell'albo d'oro, e mai come quest'anno regna l'incertezza. Honda si ? rafforzata e la nuova Fireblade ? un vero e proprio missile; la Suzuki resta il contendente numero 1, vuoi per i risultati acquisiti lo scorso anno, vuoi per una GSX-R collaudata e costante nel rendimento. In Yamaha si ? tornato a credere nel campionato nazionale, e stesso ha fatto la Kawasaki con la nuova ZX-10R, di un'altra pasta rispetto al precedente modello. All'orizzonte dunque si profila un campionato equilibrato, con i primi valori in campo trovati a Motegi, dopo mesi di test privati tra Giappone e Sepang. Vediamo costruttore per costruttore come sono andati i test al Twin Ring di Motegi, in vista dell'esordio stagionale del 5/6 aprile prossimi.
Honda
Se la nuova CBR 1000RR in Europa ha dato qualche preoccupazione alle squadre impegnate nel Mondiale Superbike, in Oriente ? un vero e proprio missile. Con uno sviluppo iniziato pochi giorni dopo la sconfitta alla 8 ore di Suzuka 2007, la nuova Fireblade ha raggiunto subito un eccellente livello di competitivit?. Segno della volont? HRC di riappropriarsi del ruolo predominante in madrepatria, segno che questa CBR ha un potenziale incredibile, se ben sfruttata e ottimizzata nel proprio rendimento. Tanto per chiarire, nei test di Motegi davanti a tutti troviamo una Honda, l'esemplare #5 affidato al team satellite Sakurai e condotto dal giovane e promettente Chojun Kameya, cugino del compianto Daijiro Kato. Il suo tempo, 1'51"195, ? sotto al precedente riferimento record spiccato da Watanabe (1'51"195). Sar? un pilota da tenere d'occhio, vuoi perch? i geni di famiglia non smentiscono mai, vuoi perch? il team Sakurai ? una struttura in grado di allevare al meglio le giovani promesse di Mamma Honda. E Kameya, guardando anche ai test di Sepang (dove le squadre dell'All Japan hanno girato insieme alle MotoGP), ? uno dei migliori prospetti del Sol Levante. Tanto per chiarire, Choujun ha tenuto testa alla coppia ufficiale HRC Kazuki Tokudome (#11, 24 anni) e Yusuke Teshima (#48, 25enne di Saitama), dedita pi? che altro a scoprire le coperture Dunlop, novit? per le CBR ufficiali (fino allo scorso anno in dotazione vi erano le Michelin). Oltre a loro hanno ben figurato Takashi Yasuda, vice-campione in carica con la Honda del Team HARC-PRO, e Tatsuya Yamaguchi, portacolori Moriwaki. A completare lo schieramento degli Hondisti Takeshi Tsujimura (F.C.C. TSR) e Shinichi Itoh, tester Ducati-Bridgestone MotoGP, in pista con una Honda del Kohara Racing (ovviamente gommata B'stone).
Suzuki
Un titolo da difendere ed un pilota atteso al salto di qualit?. Con la GSX-R 1000 #39 correr? Daisaku Sakai, ex-team mate di Watanabe, senza mezzi termini ambizioso e determinato per la conquista del titolo. "I test sono andati bene, abbiamo cercato di mettere a punto la moto e siamo gi? pronti per la prima gara", afferma Sakai. "Il mio obiettivo ? ovviamente quello di vincere il titolo". Insomma, senza pi? il suo scomodo compagno di squadra, Daisaku Sakai ? diventato il pilota di punta dello squadrone Suzuki-Yoshimura. Pronto a ripercorrere le gesta di tanti "jap" portati successivamente in Europa dalla casa di Hamamatsu.
Yamaha
Non c'? un nuovo modello, ed in Yamaha, che in Giappone continua ad appoggiarsi al team YSP Presto, vedono questo come un vantaggio. Meglio un "usato sicuro", collaudato e portato al limite dello sviluppo, rispetto alle incertezze dei nuovi modelli di Honda e Kawasaki. La Yamaha ha cos? massimizzato il rendimento della R1, tanto che Katsuyuki Nakasuka, portacolori di riferimento YSP-Yamaha, si ? detto quantomai ottimista pensando al campionato. "Qui a Motegi siamo andati bene, ma gi? a Sepang avevamo trovato degli ottimi riscontri. Rispetto allo scorso anno andr? meglio, vedo un grande equilibrio e ci sar? una vera battaglia per il podio!".
Kawasaki
Ultima, ma non ultima, la Kawasaki. Nuova ZX-10R, nuovi stimoli per Akira Yanagawa, la vera bandiera del "Team Green" nelle competizioni a due ruote. Trascorsi nel Mondiale Superbike ed in MotoGP, Akira adesso ? tornato in Giappone con un ruolo importante-determinante: sviluppare le nuove Superbike di Akashi. Lui, quasi ogni giorno nell'ultimo anno, ? sceso in pista ad Autopolis per testare la nuova ZX-10R. Lui la porter? in gara nel JSB1000, come ha gi? fatto a Daytona, dove ha corso nell'AMA Superbike prendendo parte a tutti i test pre-campionato per aiutare il team Monster-Kawasaki nell'apprendimento della nuova Ninja. "E' stato un inverno lungo, non c'? stata praticamente sosta tra prove in Giappone e America", ha commentato Yanagawa. "Penso che abbiamo fatto il possibile per sviluppare questa moto. Adesso ci resta soltanto che correre la prima gara...". Il 6 aprile, sempre a Motegi, dove le Honda sembrano davvero volare...