Alvaro spiega: "Con la strada intrapresa nel 2023 non posso fare di più, quindi ne serve un'altra per alzare l'asticella. Ho usato un assetto di base senza toccare nulla"
Presente in
Gianmaria Rosati
23.10.2024 ( Aggiornata il 23.10.2024 09:20 )
È un Alvaro Bautista sorprendente quello che parla dopo la prima giornata di test a Jerez. Lo spagnolo infatti ha chiuso secondo la giornata, ma con un piano di lavoro molto particolare, volto in sostanza a stravolgere quanto fatto finora dal punto di vista tecnico.
“Oggi è stato un giorno diverso dagli altri – apre Alvaro – dato che nell’ultimo fine settimana la fiducia in sella era prossima alla zero, così ho voluto compiere un reset. Ho usato un assetto base di Ducati per non usare la “mia” moto e ripartire a lavorare da zero. Diciamo che ho voluto dimenticare le mie abitudini di guida e partire da qui. La caduta? Ho perso la moto in frenata. Una perdita di anteriore ma senza conseguenze fisiche”.
La fiducia è migliorata?
“Non è né migliorata né peggiorata, è stata diversa. Non ho voluto toccare niente e capire come ha lavorava la moto. Non posso dire di aver trovato qualcosa di meglio o di peggio: ho voluto guidare ed adattarmi alla moto, senza toccare nulla, in modo da ripartire da zero e sfruttare il potenziale della moto senza il mio assetto personale”.
Hai una direzione chiara da seguire?
“No, per questo oggi ho compiuto questo reset. Ho usato un assetto base come quando sono tornato nel 2022: questa volta ho voluto dimenticare quando fatto in passato e creare una nuova base. Nel 2024 per tante ragioni non ho trovato la fiducia del 2023, quindi meglio fermarsi e ripartire”.
Bautista cerca soluzioni
Dopo Most hai detto più volte di aver trovato la strada. Cosa è successo nell’ultimo periodo?
“Direi che i problemi sono stati soprattutto qui a Jerez, ma in generale ho visto dai dati che Bulega, Iannone e Petrucci riescono a fare alcune cose con la moto che io non riesco a fare. Quindi serviva resettare. Dopo Most ero in miglioramento ma i veri problemi sono arrivati qui, ed in generale sono molto condizionato dalle condizioni: con tanto grip come ad Aragon sono veloce, qui con poco grip soffro tanto”.
Rispetto a questo stesso test di un anno fa sei meno o più preoccupato?
“E’ diverso, dato che l’anno scorso avevo una base e dovevo solo capire le novità legate al peso, mentre ora voglio dimenticare quanto fatto e ripartire. Con la strada intrapresa nel 2023 abbiamo raggiunto il limite, quindi devo trovarne un’altra per alzare l’asticella. E per fare questo serve partire con una assetto base e da lì prendere un’altra direzione”.
Sei tornato ad usare il 19. Che effetto fa?
“E’ bello, anche se il numero uno sta a significare che ha vinto il mondiale. Il 19 è il mio numero preferito, con cui ho vissuto tante belle giornate, quindi è un piacere usarlo”.
Qual è il programma di domani?
“Lo stesso di oggi più o meno. Voglio capire la moto, anche grazie alle info di oggi. Non mi importa di fare un buon tempo o di trovare l’assetto, voglio solo guidare e resettare, per vivere l’inverno più calmo e senza dubbi, ripartendo con la mente sgombra”.
ù
da motosprint
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Gianmaria Rosati
23.10.2024 ( Aggiornata il 23.10.2024 09:20 )
È un Alvaro Bautista sorprendente quello che parla dopo la prima giornata di test a Jerez. Lo spagnolo infatti ha chiuso secondo la giornata, ma con un piano di lavoro molto particolare, volto in sostanza a stravolgere quanto fatto finora dal punto di vista tecnico.
“Oggi è stato un giorno diverso dagli altri – apre Alvaro – dato che nell’ultimo fine settimana la fiducia in sella era prossima alla zero, così ho voluto compiere un reset. Ho usato un assetto base di Ducati per non usare la “mia” moto e ripartire a lavorare da zero. Diciamo che ho voluto dimenticare le mie abitudini di guida e partire da qui. La caduta? Ho perso la moto in frenata. Una perdita di anteriore ma senza conseguenze fisiche”.
La fiducia è migliorata?
“Non è né migliorata né peggiorata, è stata diversa. Non ho voluto toccare niente e capire come ha lavorava la moto. Non posso dire di aver trovato qualcosa di meglio o di peggio: ho voluto guidare ed adattarmi alla moto, senza toccare nulla, in modo da ripartire da zero e sfruttare il potenziale della moto senza il mio assetto personale”.
Hai una direzione chiara da seguire?
“No, per questo oggi ho compiuto questo reset. Ho usato un assetto base come quando sono tornato nel 2022: questa volta ho voluto dimenticare quando fatto in passato e creare una nuova base. Nel 2024 per tante ragioni non ho trovato la fiducia del 2023, quindi meglio fermarsi e ripartire”.
Bautista cerca soluzioni
Dopo Most hai detto più volte di aver trovato la strada. Cosa è successo nell’ultimo periodo?
“Direi che i problemi sono stati soprattutto qui a Jerez, ma in generale ho visto dai dati che Bulega, Iannone e Petrucci riescono a fare alcune cose con la moto che io non riesco a fare. Quindi serviva resettare. Dopo Most ero in miglioramento ma i veri problemi sono arrivati qui, ed in generale sono molto condizionato dalle condizioni: con tanto grip come ad Aragon sono veloce, qui con poco grip soffro tanto”.
Rispetto a questo stesso test di un anno fa sei meno o più preoccupato?
“E’ diverso, dato che l’anno scorso avevo una base e dovevo solo capire le novità legate al peso, mentre ora voglio dimenticare quanto fatto e ripartire. Con la strada intrapresa nel 2023 abbiamo raggiunto il limite, quindi devo trovarne un’altra per alzare l’asticella. E per fare questo serve partire con una assetto base e da lì prendere un’altra direzione”.
Sei tornato ad usare il 19. Che effetto fa?
“E’ bello, anche se il numero uno sta a significare che ha vinto il mondiale. Il 19 è il mio numero preferito, con cui ho vissuto tante belle giornate, quindi è un piacere usarlo”.
Qual è il programma di domani?
“Lo stesso di oggi più o meno. Voglio capire la moto, anche grazie alle info di oggi. Non mi importa di fare un buon tempo o di trovare l’assetto, voglio solo guidare e resettare, per vivere l’inverno più calmo e senza dubbi, ripartendo con la mente sgombra”.
ù
da motosprint
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