oprak Razgatlioglu ha chiuso al comando la prima delle due giornate di test Superbike a Phillip Island, il fantastico saliscendi australiano che nel week end ci regalerà l’apertura dell’attesissimo Mondiale 2023. Il talento turco ha girato in 1’30″674 precedendo le Ducati di Michael Rinaldi e Alvaro Bautista. Quarto tempo per Jonathan Rea, su Kawasaki con il motore evo grazie alla omologazione ’23 appena ottenuta. Diamo un’occhiata ai riferimenti: il primato in gara risale al 2019, autore Jonathan Rea in 1’30″075, mentre in qualifica il tempo da battere sarà 1’29″230 realizzato dalla BMW di Tom Sykes nella Superpole dell’edizione ’20. Nella prima sessione Toprak era incappato in una innocua caduta alla curva 10, lasciando la ribalta al compagno Andrea Locatelli.
Girandola finale
Come ogni volta, i tempi dei test vanno presi con il beneficio d’inventario, perchè il lavoro dei team non è omogeneo. In questa circostanza la Pirelli ha messo a disposizione solo gomme dure SC1 (in due soluzioni diverse), concedendo ai piloti solo due coperture SC0 (soffice da gara). Non sono quindi disponibili nè la SCX (morbidissima da gara) tantomeno la SCQ per il time attack. Toprak è balzato davanti quasi allo scadere di una sessione di due ore a lungo comandata da Jonathan Rea. La Kawasaki non si sta preoccupando del giro veloce. Il Cannibale vuole capire se la Ninja ’23 gli darà qualche vantaggio nei finali di gara, a gomme finite. Anche la Ducati ha un motore ulteriormente evoluto, e un nuovo scarico. Dopo le ottime prestazioni nei test in Europa contnua il super momento di Rinaldi. Stare davanti a Bautista a Phillip Island non è facile…
Tutti giù per terra
In apertura di turno Alvaro Bautista e Jonathan Rea sono scivolati alla lenta curva 4. Forse c’era qualcosa di anomalo sull’asfalto, perchè dopo un altro incidente cui è incappato Tom Sykes è stata esposta bandiera rossa per controllare la situazione. Comunque nessun problema per i piloti. I cinque piloti ufficiali al comando del primo giorno (Locatelli chiude la fila) hanno scavato il solco. Il primo degli indipendenti è il tedesco Phillip Oettl con la Ducati Go Eleven: il ritardo è abbondante, quasi un secondo. L’attesissimo Danilo Petrucci ha chiuso dodicesimo, a 1″3, il medesimo distacco pagato al termine della prima sessione. Si prospetta un inizio di stagione impegnativo per l’ex MotoGP neoacquisto di Ducati Barni.
Benissimo Remy Gardner
L’ex iridato Moto2 nel prossimo week end sarà il beniamino del pubblico australiano, e l’ottimo riscontro del primo giorno di test farà crescere l’entusiamo. Con la Yamaha GRT Remy Gardner ha infatti segnato il settimo tempo, a 926 millesimi dalla R1 gemella di Toprak. A Phillip Island, tracciato comunque decisamente anomalo rispetto agli altri in calendario, sarà interessante capire se gli ufficiali anche quest’anno faranno un Mondiale a parte, oppure qualche indipendente potrà metterci becco. Piccolo raggio di luce in BMW, con Garrett Gerloff ottavo tempo. Giornata grigia invece per Honda HRC. Ricordiamo che BMW e Honda nei tre round iniziali (Australia, Indonesia e Olanda) godranno delle “Super Concessioni”, cioè la possibilità di modificare quote del telaio e punto d’attacco del forcellone.
da corsedimoto
Girandola finale
Come ogni volta, i tempi dei test vanno presi con il beneficio d’inventario, perchè il lavoro dei team non è omogeneo. In questa circostanza la Pirelli ha messo a disposizione solo gomme dure SC1 (in due soluzioni diverse), concedendo ai piloti solo due coperture SC0 (soffice da gara). Non sono quindi disponibili nè la SCX (morbidissima da gara) tantomeno la SCQ per il time attack. Toprak è balzato davanti quasi allo scadere di una sessione di due ore a lungo comandata da Jonathan Rea. La Kawasaki non si sta preoccupando del giro veloce. Il Cannibale vuole capire se la Ninja ’23 gli darà qualche vantaggio nei finali di gara, a gomme finite. Anche la Ducati ha un motore ulteriormente evoluto, e un nuovo scarico. Dopo le ottime prestazioni nei test in Europa contnua il super momento di Rinaldi. Stare davanti a Bautista a Phillip Island non è facile…
Tutti giù per terra
In apertura di turno Alvaro Bautista e Jonathan Rea sono scivolati alla lenta curva 4. Forse c’era qualcosa di anomalo sull’asfalto, perchè dopo un altro incidente cui è incappato Tom Sykes è stata esposta bandiera rossa per controllare la situazione. Comunque nessun problema per i piloti. I cinque piloti ufficiali al comando del primo giorno (Locatelli chiude la fila) hanno scavato il solco. Il primo degli indipendenti è il tedesco Phillip Oettl con la Ducati Go Eleven: il ritardo è abbondante, quasi un secondo. L’attesissimo Danilo Petrucci ha chiuso dodicesimo, a 1″3, il medesimo distacco pagato al termine della prima sessione. Si prospetta un inizio di stagione impegnativo per l’ex MotoGP neoacquisto di Ducati Barni.
Benissimo Remy Gardner
L’ex iridato Moto2 nel prossimo week end sarà il beniamino del pubblico australiano, e l’ottimo riscontro del primo giorno di test farà crescere l’entusiamo. Con la Yamaha GRT Remy Gardner ha infatti segnato il settimo tempo, a 926 millesimi dalla R1 gemella di Toprak. A Phillip Island, tracciato comunque decisamente anomalo rispetto agli altri in calendario, sarà interessante capire se gli ufficiali anche quest’anno faranno un Mondiale a parte, oppure qualche indipendente potrà metterci becco. Piccolo raggio di luce in BMW, con Garrett Gerloff ottavo tempo. Giornata grigia invece per Honda HRC. Ricordiamo che BMW e Honda nei tre round iniziali (Australia, Indonesia e Olanda) godranno delle “Super Concessioni”, cioè la possibilità di modificare quote del telaio e punto d’attacco del forcellone.
da corsedimoto
Comment