Il leader del mondiale Superbike afferma di capire sempre meno la MotoGP attuale e ritiene che il pilota non faccia più la differenza nel campionato dei prototipi.
La stagione 2022 del mondiale Superbike si sta evolvendo in una chiara lotta a tre, che vede protagonisti Alvaro Bautista e i contendenti a titolo dello scorso anno, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, con il trio che ha vinto tutte le 15 gare finora disputate e condiviso il podio per 10 volte.
Il quadro della MotoGP è invece un po' meno chiaro, con la prima metà della stagione che ha visto cinque vincitori diversi nelle prime gare, 13 diversi piloti sul podio e un solo pilota che ha conquistato più top 3 di tutti in queste gare: il leader della classifica Fabio Quartararo. Il tutto si inserisce in un contesto di rapidi cambiamenti nella MotoGP, da quando Bautista ha gareggiato per l'ultima volta nel 2018, prima di passare alla WSBK l'anno successivo.
Lo spagnolo ritiene che il ritiro di Valentino Rossi e di altri grandi nomi abbia danneggiato l'appeal della MotoGP e ha ammesso di essere confuso dall'afflusso di giovani le cui prestazioni vanno dalla lotta per le vittorie e i podi a quella per i punti a metà gruppo. "Il ritiro di Rossi è stato un fattore importante per la MotoGP, ma c'è stato anche un rapidissimo cambio generazionale", ha detto Bautista in un'intervista all'edizione spagnola di Motorsport.com. "In due o tre anni c'è stata un'enorme corsa a ingaggiare giovani piloti.
"Quindi non sono solo i fan di Rossi a perdere interesse, ma anche quelli di altri piloti, me compreso, che sono stati sostituiti da piloti giovani e inesperti. Ora capisco sempre meno la MotoGP. Alcuni piloti lottano per la vittoria una settimana e la volta successiva no. Oggi, con tanta tecnologia sulle moto, il pilota fa meno differenza. Molti piloti arrivano dalla Moto2 e sono subito veloci, cosa che era impossibile quando correvo io. All'epoca, arrivare tra i primi cinque sembrava davvero una vittoria. C'erano Casey Stoner, Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Marc Marquez... piloti di grande calibro su moto ufficiali. Non voglio togliere meriti a nessun pilota, ma le moto sono così simili ora che non credo che il pilota sia così importante. Questo è quello che penso dopo essere stato fuori dalla MotoGP per tre anni".
Tuttavia, Bautista ha voluto sottolineare gli sforzi del connazionale ed ex compagno di squadra nell’allora classe 125cc Aleix Espargaro, che si trova al secondo posto nel mondiale dietro a Fabio Quartararo. Il catalano ha conquistato la sua prima in MotoGP regalando il primo successo anche ad Aprilia nella classe regina all'inizio di quest'anno in Argentina. "Ho iniziato il progetto Aprilia nel 2015, quindi lui sta seguendo questa strada e sono felice per lui", ha detto Bautista in riferimento ad Aleix Espargaro, che è un punto fermo del marchio italiano dal 2017. “Siamo entrambi un po' più grandi, siamo grandi lavoratori e vogliamo sempre dare qualcosa in più. In questa stagione, Aleix sta ottenendo il 100% dalla moto e da se stesso, che è ciò che manca oggi in MotoGP. In questi giorni i piloti non raggiungono il 100% del loro potenziale, ma lui sì".
Bautista ha aggiunto che spera che la crescita del mondiale Superbike nelle ultime stagioni possa essere replicata anche in Spagna, dove la MotoGP è tradizionalmente la categoria dominante: “In Spagna la Superbike sembrava una categoria di serie B, e lo pensavo anch'io prima di venire qui. Ora non si può paragonare alla MotoGP. I piloti non sono peggiori di quelli della MotoGP, anzi. Alcuni piloti sono arrivati qui dalla MotoGP e non hanno fatto nulla. È un campionato completamente diverso e ora sempre più persone lo seguono. L'atmosfera è fantastica e consiglio agli appassionati di moto in Spagna di venire a vedere una gara. Qui non è così popolare come in altri paesi, ma voglio che la gente capisca che non è inferiore alla MotoGP. È semplicemente diverso, ma con un livello di competizione davvero alto".
https://it.motorsport.com/wsbk/news/...uale/10343438/
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