Mi riempie di tristezza aver visto quel video.R.I.P. pilota.
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North West 2014
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non sapevo cosa ci fosse nel video, speravo di capire l'innesco della caduta visto che in quel punto quest'anno c'erano davvero parecchie sconnessioni, invece ci ho trovato una cosa disgustosa e indegna, la persona che dopo averla ripresa l'ha messa online dovrebbe vergognarsi, tristezza... r.i.p. Simon
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un bellissimo ricordo di Simon Andrews, scritto da Mario Donnini
Ho visto per la prima volta correre Simon Andrews nel 2011 su una Bmw, da debuttante all'Isola di Man. Una freccia. Veloce, giovane, bello. Lanciatissimo.
Era cos? perfetto che non mi sapeva neanche interessante. Aveva una specie di presunto e implacabile destino positivo davanti a s?, pareva uno scontatissimo predestinato alla gloria. Come uno che vedi all'universit? con 30 di media e gi? lo immagini insopportabile avvocato di grido.
Poco dopo si devast? a Snetterton in British Superbike, cadendo con Brogan.
Non si ferm?. Torn? l'anno dopo al TT, ingaggiato dalla Honda.
Il luminoso destino tornava a splendere. Ma cadde catastroficamente a Les Graham Memorial, sulla Montagna, e si fece male davvero. Uno del team mi disse sottovoce: "Andava troppo forte, ha sbagliato lui".
L'ho visto rientrare tre mesi dopo alla 24 Ore di Le Mans, piangere per il dolore ma con la luce felice di tornare a dare gas, mentre quelli del team lo guardavano con occhi diversi, lo sguardo di quelli che ti vogliono bene ma ormai non puntano pi? su di te.
L'ho rivisto nel 2013 all'Isola di Man, dirottato in un team satellite della Honda. Non scaricato, ma quasi. Ormai sottotraccia e fuori dal cono di luce dei riflettori buoni.
Lo ricordo la sera nel van di McGuinness, sereno, simpatico e un po' triste. Tatuatissimo, i pantaloncini corti, le tibie orrendamente offese e un ginocchio ricostruito. Non gli ho chiesto niente, per non metterlo nell'imbarazzo di dire che la sua carriera stava prendendo una piega inattesa.
A fine TT 2013 l'ho rivisto a Gatwick, all'aeroporto. Mi camminava davanti nei lunghi corridoi, zoppicando, e quando poteva si lasciava trasportare dai nastri. Gli sono rimasto dietro e non l'ho superato, perch? mi faceva tenerezza.
Tempo tre mesi e un'altra apocalisse, a Le Mans. Simon tutto rotto di nuovo. Distrutto. Tritato. Pensavo abbandonasse. Invece no. Rieccolo. Macao, poi la North West. Indistruttibile, ancora velocissimo, anche pi? di prima. Rinato contro ogni logica.
Poi ? finita cos?.
Mi vengono in mente le parole del film l'Ultimo Samurai: ?Io penso che un uomo fa ci? che pu? finch? il suo destino non si rivela?.
All'inizio non avevo capito niente su Simon Andrews. Non era un predestinato alla gloria, un perfettino. No. Era qualcosa d'assai diverso, molto meno o forse infinitamente di pi?: Simon Andrews era uno con le palle.
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Originally posted by Goldrake View Postterrificante r.i.p
Carole Jayne Arrowsmith ? arrabbiata
4 min ?
I CANT BELIEVE IT THAT THERE IS STILL SOME HEARTLESS F## KING SCUMBAGS ON FACEBOOK! STILL POSTING SIMON ANDREWS CRASH!!! WELL YOUR DELETED & BLOCKED YOU MAKE ME SICK YOU EVIL F## KING LOW LIFES! YOU HAVE NO HEART! SO BE WARNED TO YOU SO CALLED BIKER FANS IF I SEE ANYMORE VIDEO'S OF SIMON ANDREWS CRASH! YOU WILL BE DELETED & BLOCKED!! I HOPE YOU ALL ROT IN HELL!!!!!!!
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via quel video. chi lo vuole davvero vedere che se lo cerchi.
qui la donazione per Simon promossa da Paul Shoesmith. Minimo 1.5? per un adesivo. Abbiamo alzato gi? 1500? in meno di un'ora. Se non donate, almeno condividete. i soldi arrivano, l'ho gi? sperimentato donando a Branko Srdanov dopo il suo brutto incidente al TT.
Simon Andrews Tribute Stickers by Paul Shoesmith - GoFundMe
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Originally posted by Potanik74 View Postun bellissimo ricordo di Simon Andrews, scritto da Mario Donnini
Ho visto per la prima volta correre Simon Andrews nel 2011 su una Bmw, da debuttante all'Isola di Man. Una freccia. Veloce, giovane, bello. Lanciatissimo.
Era cos? perfetto che non mi sapeva neanche interessante. Aveva una specie di presunto e implacabile destino positivo davanti a s?, pareva uno scontatissimo predestinato alla gloria. Come uno che vedi all'universit? con 30 di media e gi? lo immagini insopportabile avvocato di grido.
Poco dopo si devast? a Snetterton in British Superbike, cadendo con Brogan.
Non si ferm?. Torn? l'anno dopo al TT, ingaggiato dalla Honda.
Il luminoso destino tornava a splendere. Ma cadde catastroficamente a Les Graham Memorial, sulla Montagna, e si fece male davvero. Uno del team mi disse sottovoce: "Andava troppo forte, ha sbagliato lui".
L'ho visto rientrare tre mesi dopo alla 24 Ore di Le Mans, piangere per il dolore ma con la luce felice di tornare a dare gas, mentre quelli del team lo guardavano con occhi diversi, lo sguardo di quelli che ti vogliono bene ma ormai non puntano pi? su di te.
L'ho rivisto nel 2013 all'Isola di Man, dirottato in un team satellite della Honda. Non scaricato, ma quasi. Ormai sottotraccia e fuori dal cono di luce dei riflettori buoni.
Lo ricordo la sera nel van di McGuinness, sereno, simpatico e un po' triste. Tatuatissimo, i pantaloncini corti, le tibie orrendamente offese e un ginocchio ricostruito. Non gli ho chiesto niente, per non metterlo nell'imbarazzo di dire che la sua carriera stava prendendo una piega inattesa.
A fine TT 2013 l'ho rivisto a Gatwick, all'aeroporto. Mi camminava davanti nei lunghi corridoi, zoppicando, e quando poteva si lasciava trasportare dai nastri. Gli sono rimasto dietro e non l'ho superato, perch? mi faceva tenerezza.
Tempo tre mesi e un'altra apocalisse, a Le Mans. Simon tutto rotto di nuovo. Distrutto. Tritato. Pensavo abbandonasse. Invece no. Rieccolo. Macao, poi la North West. Indistruttibile, ancora velocissimo, anche pi? di prima. Rinato contro ogni logica.
Poi ? finita cos?.
Mi vengono in mente le parole del film l'Ultimo Samurai: ?Io penso che un uomo fa ci? che pu? finch? il suo destino non si rivela?.
All'inizio non avevo capito niente su Simon Andrews. Non era un predestinato alla gloria, un perfettino. No. Era qualcosa d'assai diverso, molto meno o forse infinitamente di pi?: Simon Andrews era uno con le palle.
Cerco di capire, ma non ci riesco, troppo lontano da ogni logica.
Massimo rispetto per tutto questo mondo, anche se difficile da capire.
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Originally posted by darionik View Postnon sapevo cosa ci fosse nel video, speravo di capire l'innesco della caduta visto che in quel punto quest'anno c'erano davvero parecchie sconnessioni, invece ci ho trovato una cosa disgustosa e indegna, la persona che dopo averla ripresa l'ha messa online dovrebbe vergognarsi, tristezza... r.i.p. Simon
Mi dispiace davvero molto per questo ragazzo,non lo conoscevo come pilota ma Donnini ne ha fatto una breve descrizione che permette di capire quanta passione e determinazione lo muovessero.
Sicuramente era uno vero,abituato a lottare e soffrire e mancher? tantissimo a chi gli era vicino,un abbraccio ai familiari e agli amici da parte di un appassionato che sarebbe stato orgoglioso di conoscerlo.
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