Dopo il successo dell?edizione 2013, segnata dall?incredibile record strappato da Sebastien Loeb e dalla sua Peugeot 208 T16, la Pikes Peak International Hill Climb 2014 si prepara ad accogliere un altro ?golden rookie?, che il 29 giugno attaccher? la corsa alle nuvole con il solo obiettivo di demolire un altro record, questa volta tra le due ruote.
Parliamo di Guy Martin, una delle manette piu veloci mai prodotte dalla scuola britannica delle gare su strada: classe 1981, ha costruito la sua carriera Oltremanica, diventando famoso come il rookie pi? veloce al suo debutto nel Tourist Trophy 2004, nonch? ?il pilota piu veloce a non aver mai vinto il TT?.
Guy, che non ? solo un pilota ma anche presentatore tv, meccanico di camion ed abile preparatore delle moto con cui corre, ha scelto di tentare l?impresa in sella ad una moto completamente costruita con sue mani, la Martek Custom Turbo.
Si tratta di una Suzuki GSX-R 1100 del 1991, del modello originale rimane per? ben poco: la moto ? stata riassemblata montando attorno al motore un telaio e forcellone Martek, sospensioni e freni da competizione dei giorni nostri, iniezione elettronica e, udite udite?un turbocompressore.
Cosi allestita la moto eroga 320 assurdi Cavalli stando alle specifiche del 2010: all?epoca si parlava di montare un sistema a protossido d?azoto che avrebbe portato la potenza a 500 cv ma, bench? non si conoscano ancora le specifiche della moto che Guy porter? quest?anno alla PPIHC, probabilmente le successive evoluzioni hanno interessato pi? la parte ciclistica che il reparto motore, gi? sovrabbondante.
La scelta tecnica sembra azzardata ma, assumendo che Guy sia riuscito a mettere insieme un pacchetto ciclistica di prim?ordine, non dobbiamo dimenticare che i motori aspirati delle supersport di produzione (opzione piu diffusa tra i principali avversari dell?inglese) subiscono un drastico calo di prestazioni salendo verso i 4300 metri di quota dell?arrivo, calo a cui la Martek sar? invece meno soggetta.
Il resto dovr? mettercelo Guy Martin, e viene difficile pensare che un pilota abituato a pennellare traiettorie millimetriche tra i 60 km di muretti a secco, marciapiedi e precipizi del TT, possa trovarsi a disagio sui ?soli? 20 km di boschi e strapiombi della Pikes Peak.
Per entrare nella storia della corsa, Guy dovr? battere il tempo di 9?52″, segnato nel 2012 dal veterano Carlin Dunne alla guida di una Ducati Multistrada 1200.
Inoltre il britannico dovr? guardarsi le spalle dagli esperti piloti locali che quest?anno saranno tutti attrezzati con le sportive piu efficaci presenti sul mercato attuale, dalle Ducati Streetfighter e Panigale, alle MV Agusta F3 e Brutale, passando per le affermate mille supersportive europee e giapponesi.
Nella foto di GuyMartinRacing la moto in versione Naked e ?stradale?.
da infullgear . com
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Parliamo di Guy Martin, una delle manette piu veloci mai prodotte dalla scuola britannica delle gare su strada: classe 1981, ha costruito la sua carriera Oltremanica, diventando famoso come il rookie pi? veloce al suo debutto nel Tourist Trophy 2004, nonch? ?il pilota piu veloce a non aver mai vinto il TT?.
Guy, che non ? solo un pilota ma anche presentatore tv, meccanico di camion ed abile preparatore delle moto con cui corre, ha scelto di tentare l?impresa in sella ad una moto completamente costruita con sue mani, la Martek Custom Turbo.
Si tratta di una Suzuki GSX-R 1100 del 1991, del modello originale rimane per? ben poco: la moto ? stata riassemblata montando attorno al motore un telaio e forcellone Martek, sospensioni e freni da competizione dei giorni nostri, iniezione elettronica e, udite udite?un turbocompressore.
Cosi allestita la moto eroga 320 assurdi Cavalli stando alle specifiche del 2010: all?epoca si parlava di montare un sistema a protossido d?azoto che avrebbe portato la potenza a 500 cv ma, bench? non si conoscano ancora le specifiche della moto che Guy porter? quest?anno alla PPIHC, probabilmente le successive evoluzioni hanno interessato pi? la parte ciclistica che il reparto motore, gi? sovrabbondante.
La scelta tecnica sembra azzardata ma, assumendo che Guy sia riuscito a mettere insieme un pacchetto ciclistica di prim?ordine, non dobbiamo dimenticare che i motori aspirati delle supersport di produzione (opzione piu diffusa tra i principali avversari dell?inglese) subiscono un drastico calo di prestazioni salendo verso i 4300 metri di quota dell?arrivo, calo a cui la Martek sar? invece meno soggetta.
Il resto dovr? mettercelo Guy Martin, e viene difficile pensare che un pilota abituato a pennellare traiettorie millimetriche tra i 60 km di muretti a secco, marciapiedi e precipizi del TT, possa trovarsi a disagio sui ?soli? 20 km di boschi e strapiombi della Pikes Peak.
Per entrare nella storia della corsa, Guy dovr? battere il tempo di 9?52″, segnato nel 2012 dal veterano Carlin Dunne alla guida di una Ducati Multistrada 1200.
Inoltre il britannico dovr? guardarsi le spalle dagli esperti piloti locali che quest?anno saranno tutti attrezzati con le sportive piu efficaci presenti sul mercato attuale, dalle Ducati Streetfighter e Panigale, alle MV Agusta F3 e Brutale, passando per le affermate mille supersportive europee e giapponesi.
Nella foto di GuyMartinRacing la moto in versione Naked e ?stradale?.
da infullgear . com
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