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Ma è sempre meglio partecipare no?
Un'anteprima del libro, un piccolo assaggio dell'introduzione denominata "Warm Up"
(per gentile concessione dell'autore)
Joey Dunlop ? trasversale. Altro. Re del motociclismo povero e verace. Gladiatore massimo delle residue sfide per duri e puri. Dai caroselli sull?Isola di Smeraldo alle giostre assassine al Montjuich o a Vila Real, in Spagna e Portogallo, sempre tra i Bastardi Senza Gloria, a sfiorare i rail di Macao.
L?ultimo vero coraggioso antimodernista del mondo delle corse, anche se collega di Valentino Rossi alla Honda. Nell?era del Pianeta divenuto Villaggio Globale, un decostruzionista puro. Sostanzialista inveterato e testimonial della filosofia ammaliante del ?less is more?: meno ? pi?. Se parli poco, ti ascoltano meglio. Se taci, urli.
S?, un uomo a suo modo terribilmente affascinante.
Per questo penso che quel sabato 3 giugno del 2000, quando l?ho incontrato dopo la prodezza pi? bella, il mio mezzo sorriso e via, l?abbia capito. Chiss?, forse era un modo inconscio di trasmettergli che stavo proseguendo il viaggio nel suo mondo, scoprendo cose che mi piacevano pi? di quanto speravo e magari un giorno le avrei raccontate.
Perch? ?Yer Maun? non ? solo un pilota. ? un esempio, una civilt? in s?. Un modo di
prendere la vita trasformandola in poesia che sa di dignit?.
Per questo resto in debito con Dunlop. E ora so che lo sar? per sempre.
Thanx a lot, Joey.
Ufficiale, il libro esce il 4 giugno per Mondocorse, prezzo di 20 euro.
Confermato dall'autore stesso.
Disponibile anche in formato elettronico al prezzo di 11 euro.
Ufficiale, il libro esce il 4 giugno per Mondocorse, prezzo di 20 euro.
Confermato dall'autore stesso.
Disponibile anche in formato elettronico al prezzo di 11 euro.
Il 7 luglio 1985, nella ormai classica tappa portoghese di Vila Real, quella che tra i monti lusitani attende i piloti del circo stradale ? una vera fornace. Oltre 50 gradi di temperatura, con Rex Whyte, boss della Suzuki,
che prende le cose in modo scherzoso cuocendosi un uovo al sole, in zona box.
Tocca all’australiano Graeme McGregor offrire una sfida terribile a Joey, che dopo un’ora e dieci minuti di una corsa ai limiti della resistenza umana si appresta a tagliare primo il traguardo, non prima che accada un singolare episodio, capace di colorare ancor pi? la leggenda del folle mondiale stradale.
Non appena Joey passa sotto la bandiera a scacchi, il pilota locale Manuel Joao sta per riavviarsi dai box per tagliare anche lui la linea d’arrivo e farsi classificare, ma il manager della Honda Barry Symmons vede in questa azione una mossa potenzialmente pericolosa per il suo pupillo e stoppa il centauro portoghese tirandogli una bottiglia di minerale.
Non l’avesse mai fatto. Scoppia l’inferno: un mega-rissone con tanto di pestaggio da parte dei locali nei confronti dell’autorevolissimo Symmons, che viene sottratto millimetricamente a un tentativo di linciaggio.
Nel frattempo Joey Dunlop appena colto il successo s’? fermato a bordo tracciato collassando a terra e per il secondo anno consecutivo viene trasportato al centro medico.
A fine serata, ? un Barry Symmons piuttosto ammaccato a incontrare Nigel Everett, meccanico di Mick Grant nel team rivale della Suzuki. Symmons ricorda benissimo che all’inizio del parapiglia aveva vicino Everett e gli chiede per quale motivo non sia intervenuto. Quest’ultimo lo guarda impassibile, uscendosene con una battuta indimenticabile: ?Ti stavano spaccando la faccia in sette e ho pensato che bastavano?.
(Dal libro "Joey Dunlop - Il re del Tourist Trophy")
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