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terzo morto al TT 2011

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    #16
    Come hanno gi? detto altri, correre al TT ? una scelta che uno fa consapevolmente, valutando i vari rischi.
    Come fare alpinismo, e molte altre attivit? o sport.

    Non possiamo proibire tutto quello che comporta un rischio.

    Naturalmente ogni perdita di vita ? triste.

    Originally posted by amon77 View Post
    Da una parte vorrei che non si facessero pi? corse del genere solamente per il motivo che non trovo giusto che un giovane perda la vita cos? presto.
    Vero che spesso sono giovani, ma per esempio i due morti con il sidecar avevano 67 e 59 anni anni, penso sapessero a cosa potevano andare incontro.

    Originally posted by amon77 View Post
    Pi? andiamo avanti pi? si fa pericolosa perch? i mezzi meccanici sono sempre pi? performanti, forse troppo per un circuito nato pi? di 100 anni fa.
    Vero anche che allo stesso tempo ? migliorata la sicurezza delle moto(telai, freni, ecc.) e del circuito(asfalto)

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      #17
      Originally posted by sandro76 View Post
      Io non condivido nessuna parola di tutto il trafiletto.

      I piloti che partecipano, non mettono in preventivo la morte, se lo facessero sarebbero solo dei folli!
      Quando si assiste a determinati eventi purtroppo la mente del pilota riesce a rimanere estranea glissando l'argomento con semplici parole tipo: "? stata sfortuna" e chiudendo l'argomento pensando che lui non sar? cos? sfortunato, che a lui non potr? mai succedere... esattamente come dopo la morte di Kato o pi? recentemente di Tomyzawa... e tutto continua ad andare come prima.
      Siamo tutti piloti in fondo... chi non ha mai fatto 2 pieghe sui colli? in quel momento non siamo diversi.... ci si sente sicuri e padroni della situazione almeno fino a quando non capita l'imprevisto.

      Sono sempre stato contro al TT come a tutte le gare "stradali"... semplicemente perch? quelle per quanto affascinanti non sono pi? gare di abilit? ma assumono la forma di gare a chi sconnette maggiormente il cervallo.

      Certo 30 anni fa' quando i circuiti non esistevano non vi erano soluzioni... ma oggi no... abbiamo tanti circuiti che non azzerano i rischi ma li contengono profondamente... quindi cosa cottraddistingue una gara stradale da una gara in circuito? che in circuito vince il talento, in strada vince il pi? incoscente.

      Lo so' che le mie parole non verranno digerite dai pi? perch? in controtendenza... ma il discorso ? sempre quello... se hai applicato la massima sicurezza e ci rimani comunque ? sfiga... se invece ti assumi determinati rischi quando succede non pu? essere considerata sfiga.

      Questo ? quanto ho da dire sull'argomento... e per i deceduti mi dispiace pi? che altro per i loro cari che pagheranno il peso delle loro azioni.

      Aggiungo... mi si parla di "spirito" della competizione... domanda... chi ? che capisce lo spirito della roulette russa? ecco... la cosa ? analoga.... e la frase conclusiva ? la tipica frase ad effetto per zittire.
      Esprimo ovviamente il mio dispiacere per le vite spezzate da questi incidenti. Se esiste qualcosa oltre la vita, spero che riescano a continuare a coltivare la loro passione; una passione che, per essere vissuta a pieno, li ha portati ad un sacrificio estremo.
      Volevo dire a Sandro76 che mi fa piacere trovare un suo commento fuori dal coro in un forum di motociclisti. Guardando in giro noto che generalmente il TT ? idolatrato, visto come LA GARA, e i piloti che vi partecipano sono osannati come dei in terra.
      Personalmente, pur non condividento in toto il tuo scritto, sposo il pensiero sottostante; ovvero, il rischio ? troppo alto (per una moltitudine di fattori che non ? il caso di elencare).
      Guardo il TT allo stesso modo in cui guardo altri sport dal rischio elevato, ovvero da colui che si compiace non per la vittoria di tizio, ma per il pericolo scampato da tutti. E talvolta non tutti scampano il pericolo.
      Ma questa tipologia di sport "estremo" non appartiene alla mia filosofia, ragion per cui non li eleggo a modelli di coraggio, ma semplicemente a persone che amano andare sopra le righe. E' una loro scelta ... legittima. Non la discuto ... punto.

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        #18
        Credo da appassionato che l'andare in moto nulla e' scontato in termini di sicurezza!!!!!!sia che si vada in strada viceversa che si vada in pista!!!!c'e chi dice sfiga ,altri invece destino,io non lo so' so solo che se ti fai un giro per strada molto soft con scuterone e signora in groppa" ne vedi delle belle ,senza tener conto in pista dove dovrebbe essere + sicuro ,cosa che ultimamente non mi risulta ,da esperienze fresche fresche!
        Purtroppo ,lungo determinate strade noto troppi mazzi di fiori!
        Credo che il giudizio serva a tutti coloro che portano un mezzo ,auto,moto camion,ecc il fatto e' che quando passa a miglior vita un motociclista lascia un magone in gola " che a stento passa !

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          #19
          Originally posted by sandro76 View Post
          Io non condivido nessuna parola di tutto il trafiletto.

          I piloti che partecipano, non mettono in preventivo la morte, se lo facessero sarebbero solo dei folli!
          Quando si assiste a determinati eventi purtroppo la mente del pilota riesce a rimanere estranea glissando l'argomento con semplici parole tipo: "? stata sfortuna" e chiudendo l'argomento pensando che lui non sar? cos? sfortunato, che a lui non potr? mai succedere... esattamente come dopo la morte di Kato o pi? recentemente di Tomyzawa... e tutto continua ad andare come prima.
          Siamo tutti piloti in fondo... chi non ha mai fatto 2 pieghe sui colli? in quel momento non siamo diversi.... ci si sente sicuri e padroni della situazione almeno fino a quando non capita l'imprevisto.

          Sono sempre stato contro al TT come a tutte le gare "stradali"... semplicemente perch? quelle per quanto affascinanti non sono pi? gare di abilit? ma assumono la forma di gare a chi sconnette maggiormente il cervallo.

          Certo 30 anni fa' quando i circuiti non esistevano non vi erano soluzioni... ma oggi no... abbiamo tanti circuiti che non azzerano i rischi ma li contengono profondamente... quindi cosa cottraddistingue una gara stradale da una gara in circuito? che in circuito vince il talento, in strada vince il pi? incoscente.

          Lo so' che le mie parole non verranno digerite dai pi? perch? in controtendenza... ma il discorso ? sempre quello... se hai applicato la massima sicurezza e ci rimani comunque ? sfiga... se invece ti assumi determinati rischi quando succede non pu? essere considerata sfiga.

          Questo ? quanto ho da dire sull'argomento... e per i deceduti mi dispiace pi? che altro per i loro cari che pagheranno il peso delle loro azioni.

          Aggiungo... mi si parla di "spirito" della competizione... domanda... chi ? che capisce lo spirito della roulette russa? ecco... la cosa ? analoga.... e la frase conclusiva ? la tipica frase ad effetto per zittire.
          Vorrei che tu andassi a leggerti il messaggio che la vedova di John Dobbs ha fatto leggere al vincitore del TT di l'anno scorso.Il marito era morto in gara due giorni prima.Penso che quello che ha detto la signora Dobbs riassuma i motivi x cui una persona corre al TT.Riguardo alle piste,si muore,ci si fa male e tanto.Personalmente nel giro di tre anni ho visto 3 morti sulla pista di LeLuc.Ed io non vado in pista tutte le settimane.Riguardo al fatto che su una roadrace vince il + incosciente non credo proprio.Il + incosciente vince una coffin,bella di legno scuro.

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            #20
            Le mie parole sono state travisate.... io non ho mai detto che devono sopprimere questa gara... per m? ogni uomo ? libero di scegliere la propria vita, scegliere i propri rischi e scegliere anche la propria morte... se uno desidera suicidarsi nella propria vita (non mi riferisco al TT) ? giusto che lo possa fare.

            Esattamente come l'alpinismo estremo o tutti gli sport ad alto tasso rischiometrico.... credo che se uno vuole scalere l'everest ? giusto che lo possa fare.... tuttavia quando ci lascia lo zampino bisogna distinguere come ? avvenuto l'avvenimento... Se la persona in questione si ? avvalsa di tutte le misure di sicurezza l'accaduto assume una certa valenza.. me se la persona per assaporare il gusto adrenalinico del massimo rischio tenta di scalare l'everest in mutande, senza attrezzatura idonea e senza un minimo di buon senso e ci rimane... aim?... posso pure piangere la dipartita... ma la valenza ? di tutt'altra entit?.

            Questo mio pensiero vale per tutti i risvolti della vita... un'azienda che arriva al fallimento perch? il titolare ? incompetente finendo per gestirla male portandola al collasso mi dispiace meno di un altro caso dove c'? competenza, dove sono state fatte tutte le cose a regola d'arte ma si ? giunti al collasso per cause di forza maggiore.

            Altro caso quello dei paracadutisti... c'? un limite che divide il paracadutismo dal paracadutismo estremo... e un'altro ancora che divide il paracadutismo estremo "dall'andarsela a cercare".

            La realt? ? che il TT ? mitizzato pi? che altro da questo rischio estremo all'ennesima potenza, dove sai che un errore facilmente potr? diventare fatale e dove chi riesce a tagliare il traguardo a prescindere dalla posizione diventa gi? un eroe.... un po' come quando i militari tornano vivi da una guerra sanguinaria.

            Liberi di farlo! sia chiaro! se questo ? il senso della gara, contenti loro contento io! di sicuro mi ha spezzato maggiormente il cuore la dipartita di Tomizawa (per dirne uno) piuttosto che la dipartita dei piloti del TT.

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              #21
              Purtroppo quest'anno sull'isola non sembra uno dei + fortunati.
              Personalmente io ho sempre subito il fascino delle corse stradali e nel mio piccolo ho sempre vissuto la moto in modo molto aggressivo prendendomi i rischi del caso e pagandone talvolta le conseguenze.
              Ho sempre saputo che guidare forte per strada ? un azzardo,che sicuramente ogni tanto capita di fare il botto,che probabilmente prima o poi ci si fa male e che pu? capitare di lasciarci la pelle.
              Anni fa ho perso il mio migliore amico in un brutto incidente al termine di una delle nostre scorribande: ? morto perch? andavamo come dei dementi e per una volta non ? riuscito a gestire il tutto.Ancora adesso mi viene il magone a pensarci ma questo fatto non ha cambiato di molto il mio approccio alle moto: anche lui sapeva benissimo i rischi che correva e entrambi sapevamo che pu? accadere e lo accettavamo.
              Il mio approccio al TT e alle gare stradali in generale ? simile.
              Premetto che gli eroi sono altri,sono persone che si sacrificano e si impegnano per aiutare il prossimo e non dei caldoni che si divertono a rischiare la pelle in moto, ma se provo ammirazione per chi corre al TT e similari la provo perch? sono persone che riescono a vivere fino in fondo la loro passione,che poi ? anche la mia.

              In conclusione volevo rivolgere un pensiero affettuoso a tutti colore che ci hanno lasciato e alle loro famiglie.

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                #22
                Originally posted by ricgsx View Post
                Purtroppo quest'anno sull'isola non sembra uno dei + fortunati.
                Personalmente io ho sempre subito il fascino delle corse stradali e nel mio piccolo ho sempre vissuto la moto in modo molto aggressivo prendendomi i rischi del caso e pagandone talvolta le conseguenze.
                Ho sempre saputo che guidare forte per strada ? un azzardo,che sicuramente ogni tanto capita di fare il botto,che probabilmente prima o poi ci si fa male e che pu? capitare di lasciarci la pelle.
                Anni fa ho perso il mio migliore amico in un brutto incidente al termine di una delle nostre scorribande: ? morto perch? andavamo come dei dementi e per una volta non ? riuscito a gestire il tutto.Ancora adesso mi viene il magone a pensarci ma questo fatto non ha cambiato di molto il mio approccio alle moto: anche lui sapeva benissimo i rischi che correva e entrambi sapevamo che pu? accadere e lo accettavamo.
                Il mio approccio al TT e alle gare stradali in generale ? simile.
                Premetto che gli eroi sono altri,sono persone che si sacrificano e si impegnano per aiutare il prossimo e non dei caldoni che si divertono a rischiare la pelle in moto, ma se provo ammirazione per chi corre al TT e similari la provo perch? sono persone che riescono a vivere fino in fondo la loro passione,che poi ? anche la mia.

                In conclusione volevo rivolgere un pensiero affettuoso a tutti colore che ci hanno lasciato e alle loro famiglie.
                Belle parole.....

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                  #23
                  Originally posted by sandro76 View Post
                  Io non condivido nessuna parola di tutto il trafiletto.

                  I piloti che partecipano, non mettono in preventivo la morte, se lo facessero sarebbero solo dei folli!
                  Quando si assiste a determinati eventi purtroppo la mente del pilota riesce a rimanere estranea glissando l'argomento con semplici parole tipo: "? stata sfortuna" e chiudendo l'argomento pensando che lui non sar? cos? sfortunato, che a lui non potr? mai succedere... esattamente come dopo la morte di Kato o pi? recentemente di Tomyzawa... e tutto continua ad andare come prima.
                  Siamo tutti piloti in fondo... chi non ha mai fatto 2 pieghe sui colli? in quel momento non siamo diversi.... ci si sente sicuri e padroni della situazione almeno fino a quando non capita l'imprevisto.

                  Sono sempre stato contro al TT come a tutte le gare "stradali"... semplicemente perch? quelle per quanto affascinanti non sono pi? gare di abilit? ma assumono la forma di gare a chi sconnette maggiormente il cervallo.

                  Certo 30 anni fa' quando i circuiti non esistevano non vi erano soluzioni... ma oggi no... abbiamo tanti circuiti che non azzerano i rischi ma li contengono profondamente... quindi cosa cottraddistingue una gara stradale da una gara in circuito? che in circuito vince il talento, in strada vince il pi? incoscente.

                  Lo so' che le mie parole non verranno digerite dai pi? perch? in controtendenza... ma il discorso ? sempre quello... se hai applicato la massima sicurezza e ci rimani comunque ? sfiga... se invece ti assumi determinati rischi quando succede non pu? essere considerata sfiga.

                  Questo ? quanto ho da dire sull'argomento... e per i deceduti mi dispiace pi? che altro per i loro cari che pagheranno il peso delle loro azioni.

                  Aggiungo... mi si parla di "spirito" della competizione... domanda... chi ? che capisce lo spirito della roulette russa? ecco... la cosa ? analoga.... e la frase conclusiva ? la tipica frase ad effetto per zittire.
                  beh...tempo fa ero con un mio amico titolare di una scuola di guida sicura&sportiva. ex-pilota di rally degli anni 80 ed ora organizzatore della lotuscup-italia. Stavamo guardando il famoso video onboard di Ari Vatanen a Pikes-Peak (stupendo) alla mia domanda: "certo che per correre a certi livelli ed in quelle condizioni ci vogliono due palle cos?!!" lo sai lui cosa ha risposto? "esperienza, tanta tanta esperienza, perch? ? solo con l'esperienza che affini veramente la tecnica intesa a 360?, non solo il modo di fare le curve e le staccate, il talento sulle strade serve relativamente" e li ho capito tante cose. Cio? che il talento ? solo una base, ma la cosa fondamentale ? l'affinamento della tecnica, che serve pi? sulle gare su strada che su quelle in pista.
                  Per correre su strada ci vuole tanta tanta tanta esperienza e tecnica, perch? ? questa che ti permette di "prevedere e superare gli imprevisti" che la strada ti mette davanti in continuazione.
                  Chi ? il pilota pi? completo? Il pilota di che corre in pista o quello che corre su strada?

                  Il pistaiolo (sia su 2 che su 4 ruote) lavora su basi precise, quasi mai ? soggetto a imprevisti, sa che quella curva gira a destra, che si frena agli 80 e si percorre in quarta marcia.
                  Lo stradaiolo (che sia pilota di rally o di tt) non lavora quasi mai su basi precise, deve conoscere ogni singola buca e avvallamento di un tracciato che per? non conoscer? mai alla perfezione, non ricorder? mai memoria ogni singola curva di un tracciato di 37Km (a questo proposito ? interessante l'intervista di Lauda relativa al nurburgring, che pure ? pi? corto di 10km rispetto all'isola di man) deve affidarsi alla sua tecnica e alla sua esperienza.

                  Mio modesto parere? Il pilota pi? completo ? quello che corre su strada.

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                    #24
                    a parte farlo in mutande, che ? ovviamente una battuta... ma un 8000 in sicurezza NESSUNO lo potr? mai fare, visti i grandi nomi che ci hanno cmq, lasciato la pelle

                    NON x poca sicurezza, NON x imperizia, ma solo x la pericolosit? ed estremit? del tentativo stesso

                    un 8000 in sicurezza non ci sar? mai, cos? come un TT in sicurezza... ecc. la lista ? lunga

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                      #25
                      Originally posted by TBW27 View Post
                      beh...tempo fa ero con un mio amico titolare di una scuola di guida sicura&sportiva. ex-pilota di rally degli anni 80 ed ora organizzatore della lotuscup-italia. Stavamo guardando il famoso video onboard di Ari Vatanen a Pikes-Peak (stupendo) alla mia domanda: "certo che per correre a certi livelli ed in quelle condizioni ci vogliono due palle cos?!!" lo sai lui cosa ha risposto? "esperienza, tanta tanta esperienza, perch? ? solo con l'esperienza che affini veramente la tecnica intesa a 360?, non solo il modo di fare le curve e le staccate, il talento sulle strade serve relativamente" e li ho capito tante cose. Cio? che il talento ? solo una base, ma la cosa fondamentale ? l'affinamento della tecnica, che serve pi? sulle gare su strada che su quelle in pista.
                      Per correre su strada ci vuole tanta tanta tanta esperienza e tecnica, perch? ? questa che ti permette di "prevedere e superare gli imprevisti" che la strada ti mette davanti in continuazione.
                      Chi ? il pilota pi? completo? Il pilota di che corre in pista o quello che corre su strada?

                      Il pistaiolo (sia su 2 che su 4 ruote) lavora su basi precise, quasi mai ? soggetto a imprevisti, sa che quella curva gira a destra, che si frena agli 80 e si percorre in quarta marcia.
                      Lo stradaiolo (che sia pilota di rally o di tt) non lavora quasi mai su basi precise, deve conoscere ogni singola buca e avvallamento di un tracciato che per? non conoscer? mai alla perfezione, non ricorder? mai memoria ogni singola curva di un tracciato di 37Km (a questo proposito ? interessante l'intervista di Lauda relativa al nurburgring, che pure ? pi? corto di 10km rispetto all'isola di man) deve affidarsi alla sua tecnica e alla sua esperienza.

                      Mio modesto parere? Il pilota pi? completo ? quello che corre su strada.
                      Chiunque abbia una certa esperienza di guida "sportiva" su strada sa che questo discorso ha una sua logica.
                      E cmq la storia che in strada vince il + incosciente ? una bella minchiata: ci vuole certamente una certa incoscienza per correre su tracciati stradali ma vincer? sempre il + bravo e + veloce.

                      P.S: il TT si corre su un tracciato di oltre 60km, il ring non arriva a 21.

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                        #26
                        Originally posted by nik74 View Post
                        anche l'alpinismo pu? essere praticato a quote meno rischiose rispetto agli 8000, ma la sfida x i pochi "coraggiosi / folli" ? l?... non certo su un 3000

                        allora chiudiamo anche l'Everest perch? da solo ha fatto + di 200 morti in 80 anni... quasi come il TT

                        base jumping altra cosa da evitare x legge ... l'uomo non ? dotato di ali, perch? andare a farsi la roulette russa da soli ?!!

                        ecc. ecc. ecc.
                        lo stavo per scrivere....

                        nell'annapurna il 40% di quelli che ci provano ...non tornano

                        ? una loro scelta e bisogna rispettarla....

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                          #27
                          non ? vero che non ricordano tutto....dicono che ci vogliono alcuni anni per conoscere il tracciato....stai sicuro che mcgunnies si ricorda ogni buca

                          certo che se vuoi fare il tempone il primo anno rischi la pelle !!!

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                            #28
                            Purtroppo la pelle la rischi sempre: gli incidenti mortali capitano sia agli esperti che agli esordienti, sia per problemi tecnici che per errori di guida...

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                              #29
                              riposino in pace.............

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                                #30
                                ..............riposino in pace, giusto o sbagliato che sia, lo hanno fatto per una cosa che, probabilmente per loro, poteva valere rischiare la vita...........

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