21° Bonetti.
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Tourist Trophy 2008
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1. (3) John McGuinness
2. (6) Cameron Donald
3. (8) Ian Hutchinson
4. (11) Ryan Farquhar
5. (10) Steve Plater
6. (16) Gary Johnson
7. (9) Ian Lougher
8. (14) Carl Rennie
9. (20) Dan Stewart
10. (19) Michael Dunlop
11. (21) Mark Parrett
12. (18) Ian Pattinson
13. (13) Gary Carswell
14. (27) Mark Buckley
15. (30) Stephen Oates
16. (28) Victor Gilmore
17. (29) Ian Mackman
18. (36) Paul Dobbs
19. (26) Paul Owen
20. (62) Rob Barber
21. (38) Stefano Bonetti
22. (45) Paul Shoesmith
23. (17) Les Shand
24. (58) David Hewson
25. (33) David Paredes
26. (50) Dave Madsen-Mygdal
27. (51) George Spence
28. (53) Thomas Schonfelder
29. (43) Craig Atkinson
30. (54) John Crellin
31. (32) Roger Maher
32. (35) Thomas Montano
33. (59) Karsten Schmidt
34. (61) Chris Petty
35. (60) Alan Connor
36. (64) Michael Crellin
37. (65) Eric Wilson
38. (63) Toni Rechberger
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Una gara emozionante che ha visto scambiarsi di posizione Cameron Donald e John McGuinness in molti tratti del Mountain circuit. Dopo l'ultimo pit stop Donald sembrava destinato a vincere il Senior TT ma un problema alla trasmissione (frizione, catena?) lo ha penalizzato nell'ultimo giro. Mcguinness ha vinto la sua unica gara quest'anno, visto il ritiro in SBK, potendo almeno raggiungere Hailwood a 14 TT. Guy Martin e Bruce Anstey si sono ritirati e il loro TT non è stato proprio all'altezza delle aspettative.Last edited by gillescorona; 06-06-08, 13:55.
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mcgunness ha messo il timbro anche quest'anno!certo x lui questo e' stato un tt meno fortunato delle ultime edizioni, ma nella senior si e' riscattato.
grande bonetti, meriterebbe una chance supportato da qualche team.
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Le mie impressioni sul TT?
Durante il TT è come essere casa, e andrei a vivere all'Isola di Man.
Ho fatto il giro duratnte la Mad Sunday in bus con Foggy, non guidava lui, ma si ricordava i punti dove staccare e dove tenere aperto, i dossi, il bumping etc...è un circuito che rimane impresso nel dna.
Pazzesco, incredibilmente bello.
Da non sottovalutare perchè è un circuito che ti modifica il dna: se sbagli paghi.
Vlamp
Last edited by xerox; 06-06-08, 18:07.
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Da sottolineare il TT di Ryan Farquhar. Dopo aver divorziato dal team McAdoo poco dopo la NW 200, ad una settimana dall'inizio delle prove del TT, si è accasato con la Kawasaki del team Harker, dove aveva corso l'anno scorso. Con sole 2 moto (la Superstock e la supersport) ha ottenuto comunque buoni piazzamenti, considerando che nelle clasi TT Superbike, TT Superstock e Senior TT ha usato la stessa moto. Il giorno dopo la Senior TT ha anche vinto la gara delle 600/1000 a Billown della Steam Packet Company.
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Originally posted by gillescorona View PostDa sottolineare il TT di Ryan Farquhar. Dopo aver divorziato dal team McAdoo poco dopo la NW 200, ad una settimana dall'inizio delle prove del TT, si ? accasato con la Kawasaki del team Harker, dove aveva corso l'anno scorso. Con sole 2 moto (la Superstock e la supersport) ha ottenuto comunque buoni piazzamenti, considerando che nelle clasi TT Superbike, TT Superstock e Senior TT ha usato la stessa moto. Il giorno dopo la Senior TT ha anche vinto la gara delle 600/1000 a Billown della Steam Packet Company.
Gilles hai fatto benissimo a sottolineare la prestazione di Farquhar: ? un pilota che a me piace moltissimo (sar? perch? prima avevo e correvo con un Kawa!!).
Purtroppo negli ultimi 2 anni ha avuto problemi legati alle relazioni col proprio team: gi? l'anno scorso aveva lasciato McAdoo, poi ? tornato, poi di nuovo rottura.
Spero che per l'anno prossimo possa accasarsi in maniera definitiva presso un team valido e che gli possa fornire un supporto adeguato alle sue capacit?.
L'unica cosa ? che tranne McAdoo non vedo molti altri team ufficiali (o quasi) Kawasaki
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una bella intervista ad Alessio Corradi sul suo primo TT.
Il Tourist Trophy, il sogno proibito di Alessio Corradi si è avverato e si è concluso con due fantastiche gare.
Corradi ha chiuso in trentasettesima e trentaseiesima posizione nella Supersport, rientrando nei migliori 80 tempi assoluti, che fino a qualche anno fa davano la qualificazione al Senior TT. Alessio quindi dopo avere visto la Senior dal muretto box, per una meritata giornata di riposo, si congeda dal TT con un racconto a tutto campo.
D: Cosa ha di affascinante questa gara?
R: “Tutto. Il posto stupendo, meraviglioso e affascinante e poi la gara è qualcosa di unico. Regala sensazioni incredibili, indescrivibili. Il pubblico è tanto appassionato, lo senti vicino e lo è, in alcuni punti se tiri fuori la mano li fai scendere tutti a terra come un domino- ride. Era una vita che volevo venire qui e ci sono riuscito, per questo sono soddisfatto e felice di esserci riuscito. Ho finito le due gare, mi sono qualificato. Certo avrei voluto finire più avanti, però non si può avere tutto.”
D: Hai tenuto una media di 110 miglia orarie su di una strada, i primi tengono le 122 miglia, nemmeno in pista si hanno questi valori. Vuole dire che qui il gas è spalancato in tanti punti, solo che la differenza è che hai di fianco muri e marciapiedi.
R: “Cambia lo stile di guida in modo inevitabile, ma soprattutto la diversità è a livello mentale. Devi ricordare 225 curve e le sue traiettorie e non puoi permetterti di sbagliare. La pista è invece più fisica. La sensazione è comunque forte. Correre in questo contesto a gas spalancato è stupendo e le medie sono sensazionali, molto più alte di una pista normale.
Inoltre i primi utilizzano la strada come una pista, fino all’ultimo millimetro dal cordolo del marciapiede, fanno paura tanto vanno forte, io invece rimango piuttosto distante e in alcune curve dove loro osano al massimo, io rimango alla mia mano, sulla riga per intenderci, come se fossi su strada nel classico giro sul Passo della Cisa. Anche questo fa molto in termini di tempo. E poi io ho un’altra guida, logicamente più da pista, e adesso capisco perchè quando nell’europeo o nel mondiale c’erano piloti irlandesi o inglesi provenienti dalle road racing avevano uno stile spigoloso, strano.”
A proposito di questa affermazione bisogna dire per dare un’idea di quanto si vada forte all’Isola il paragone in termini di medie di velocità tra Rossi, vincitore della MotoGP al Mugello, con una media di 170, 231 orari, Corradi ha tenuto la media dei 178 km orari. Dati che la dicono lunga di quanto si tenga il gas aperto nei 60 chilometri di pista.
Cosa ti manca rispetto agli altri newcomer (Sono due: James Hillier, team Martin Bullock Suzuki, JamieRobinson, team Padgetts Honda)
“IL dolore al polso non mi ha certo agevolato perchè con il passare dei giri, si sente il male e poi rispetto agli altri ho percorso molti meno giri, dieci, (calcolo fatto dopo la prima gara) e questo significa tanto perchè a ogni giro scopri nuovi segreti: come interpretare una traiettoria, come fare quella curva e in che marcia. Tutti elementi che aiutano a migliorarsi e infatti di giro in giro i tempi scendevano anche se mi sentivo sempre più stanco, dunque meno reattivo. Se avessi accusato meno stanchezza sicuramente sarei sceso sotto i 20 minuti nell’ultimo giro. La conoscenza della pista conta tanto e di questo ho avuto dimostrazione nell’ultimo passaggio a Bray Hill. Lì sono passato molto più forte e infatti la moto ha avuto altre reazioni. Diciamo che anche per questo è difficile essere a posto, perchè di giro in giro cambia tutto e scende il tempo. E poi a posto su strada è una parola grossa. La Bitubo ha fatto un grande lavoro, Davis il mio sospensionista, ha lavorato tanto e seppur non abbia esperienza sulle gare su strada mi ha dato forcelle e mono veramente a punto. Il set up qui è difficile averlo a posto anche perchè la moto non sta mai ferma. Le sospensioni sono sempre al massimo lavoro perchè l’asfalto è pieno di asperità, salti, sporco, ha mille incognite. La Dunlop da parte sua mi ha messo a disposizione gomme perfette che hanno retto alla grande sulla distanza. Grazie a tutti.”
D: Un aneddoto.
R: “Il primo giro con il Marshal. Sono arrivato a Man lunedì pomeriggio, perchè domenica ero a Valleunga, mentre gli altri qui già giravano e così martedì, con l’asfalto bagnato mi hanno fatto fare un giro, regola per i debuttanti. Il mio accompagnatore era Jhon Burton, ex pilota veloce e ora al via in Supersport). Visto l’asfalto gli ho detto: mettiamo i rain. Lui mi guarda e dice, ma no non è bagnato, andiamo, tanto andiamo piano. Così penso: sarà un giro di scuola guida, rallenta mi fa vedere dove passare, mi indica i punti. Invece nulla. Questo si mette giù e via a cannone. Guardo il contachilometri della mia Ducati, segna i 230 km ora. Per fortuna che c’è da andare piano, penso, e rimango attaccato a lui che ogni tanto si volta a guardare. A fine giro gli dico: ma non dovevamo passeggiare? Lui risponde, si infatti, ma tu eri sempre vicino quindi pensavo andasse bene. Fatto sta che mi sono divertito un mondo. E’ stato l’inizio di questa magica avventura, proseguita con gente fantastica. I piloti è come se li conoscessi da una vita, gli organizzatori sono sempre stati gentili e hanno sopportato anche qualche nostro errore di inesperienza, sono stati pazienti e sempre affabili e gentili. Li ringrazio di cuore, persone magnifiche. E magnifici tutti gli abitanti del paddock, gente alla buona come piace a me. E’ stato ritornare agli anni belli del motociclismo, quando facevo la SP che tutti erano amici, uno spirito stupendo che al TT c’è ancora. Tutti sono pronti a scambiare una battuta, ad aiutarti in caso di necessità. Un altro aiuto prezioso me lo ha dato Angelo Conti che mi ha tirato nel primo giro delle prove del venerdì. Mi ha aspettato e mi ha fatto vedere le traiettorie. Mi è servito molto stargli dietro e grazie a questo ho migliorato i tempi e capito tante cose.”
(Si sono visti meccanici di team ufficiali aiutare piloti privati e lavorare fino a tardi con loro)
Altro aneddoto è stato il primo salto a Ballaugh. Sono arrivato veloce e anziché fare come gli altri che atterrano con la ruota dietro, ho pensato di farlo lungo non in alto, con il risultato di atterrare pari con le ruote. La moto Ha preso una botta piuttosto violenta, anche se non si è fatta nulla, ma che botta!”
D: Il punto più bello e quello più difficile
R: “Il punto più bello è tutto il tracciato, ma quella iniziale che arriva fino a Ballaugh Bridge è stupendo. Sicuramente è quello che ricordo meglio. L’ho imparato alla svelta grazie ai filmati che vedo da sei mesi a questa parte, mi sono fatto tanti di quei giri con Plater e Mc Guinnes che ormai ne conosco ogni minimo moscerino sulla carenatura. In più il pezzo in questione esalta le doti di guida, è bello, si va forte, è affascinante, tecnico, utilizzi molto le marce, ci sono cambi di direzione repentini, salti, usi il corpo per mettere la moto dentro la curva. Insomma un pezzo duro e selettivo ma estremamente bello.
Il pezzo più brutto? Non perchè è brutto ,ma per il ricordo. Dove sono caduto giovedì con la Ducati 1098, con la quale dovevo fare la Senior TT, alla seconda curva di Water Work: è la parte finale del Mountain e sinceramente lì ho sbagliato a entrare con una marcia alta. Era il primo giro e mi sono fidato delle sensazioni del giorno prima quando avevo davanti Burton. Con il riferimento davanti è più facile, mentre da solo tutto varia e così è stato. La moto ha chiuso sul davanti e mi sono trovato a terra senza conseguenze. Quando mi sono rialzato ero tranquillo e solo più tardi ho capito che dovevo stare più calmo e comprendere la pista e non rischiare. Infatti poi con la Triumph ho cambiato approccio e tutto ha funzionato al massimo. Ero troppo fresco dalla gara di Vallelunga e così ho capito subito che il TT è diverso! Per questo è magico!”
D: La premiazione finale
R: “Bella, emozionante. Dentro al teatro, in bella vista i premi e la coppa, che bella che è, e poi tanta gente che applaude tutti e quando vai sul palco, sotto di te i fotografi, il pubblico che applaude, bè ti senti veramente un pilota.”
Già finire il TT significa essere un pilota. Non tutti superano le qualifiche e finiscono le gare, il Folletto di Langhirano c’è riuscito.
link di motoblog
Il Tourist Trophy, il sogno proibito di Alessio Corradi si è avverato e si è concluso con due fantastiche gare. Corradi ha chiuso in trentasettesima e trentaseiesima posizione nella Supersport, rientrando nei migliori 80 tempi assoluti, che fino a qualche anno fa davano la qualificazione al Senior TT. Alessio quindi dopo avere visto la Senior […]
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Originally posted by gillescorona View Postuna bella intervista ad Alessio Corradi sul suo primo TT.
Il Tourist Trophy, il sogno proibito di Alessio Corradi si ? avverato e si ? concluso con due fantastiche gare.
Corradi ha chiuso in trentasettesima e trentaseiesima posizione nella Supersport, rientrando nei migliori 80 tempi assoluti, che fino a qualche anno fa davano la qualificazione al Senior TT. Alessio quindi dopo avere visto la Senior dal muretto box, per una meritata giornata di riposo, si congeda dal TT con un racconto a tutto campo.
D: Cosa ha di affascinante questa gara?
R: ?Tutto. Il posto stupendo, meraviglioso e affascinante e poi la gara ? qualcosa di unico. Regala sensazioni incredibili, indescrivibili. Il pubblico ? tanto appassionato, lo senti vicino e lo ?, in alcuni punti se tiri fuori la mano li fai scendere tutti a terra come un domino- ride. Era una vita che volevo venire qui e ci sono riuscito, per questo sono soddisfatto e felice di esserci riuscito. Ho finito le due gare, mi sono qualificato. Certo avrei voluto finire pi? avanti, per? non si pu? avere tutto.?
D: Hai tenuto una media di 110 miglia orarie su di una strada, i primi tengono le 122 miglia, nemmeno in pista si hanno questi valori. Vuole dire che qui il gas ? spalancato in tanti punti, solo che la differenza ? che hai di fianco muri e marciapiedi.
R: ?Cambia lo stile di guida in modo inevitabile, ma soprattutto la diversit? ? a livello mentale. Devi ricordare 225 curve e le sue traiettorie e non puoi permetterti di sbagliare. La pista ? invece pi? fisica. La sensazione ? comunque forte. Correre in questo contesto a gas spalancato ? stupendo e le medie sono sensazionali, molto pi? alte di una pista normale.
Inoltre i primi utilizzano la strada come una pista, fino all?ultimo millimetro dal cordolo del marciapiede, fanno paura tanto vanno forte, io invece rimango piuttosto distante e in alcune curve dove loro osano al massimo, io rimango alla mia mano, sulla riga per intenderci, come se fossi su strada nel classico giro sul Passo della Cisa. Anche questo fa molto in termini di tempo. E poi io ho un?altra guida, logicamente pi? da pista, e adesso capisco perch? quando nell?europeo o nel mondiale c?erano piloti irlandesi o inglesi provenienti dalle road racing avevano uno stile spigoloso, strano.?
A proposito di questa affermazione bisogna dire per dare un?idea di quanto si vada forte all?Isola il paragone in termini di medie di velocit? tra Rossi, vincitore della MotoGP al Mugello, con una media di 170, 231 orari, Corradi ha tenuto la media dei 178 km orari. Dati che la dicono lunga di quanto si tenga il gas aperto nei 60 chilometri di pista.
Cosa ti manca rispetto agli altri newcomer (Sono due: James Hillier, team Martin Bullock Suzuki, JamieRobinson, team Padgetts Honda)
?IL dolore al polso non mi ha certo agevolato perch? con il passare dei giri, si sente il male e poi rispetto agli altri ho percorso molti meno giri, dieci, (calcolo fatto dopo la prima gara) e questo significa tanto perch? a ogni giro scopri nuovi segreti: come interpretare una traiettoria, come fare quella curva e in che marcia. Tutti elementi che aiutano a migliorarsi e infatti di giro in giro i tempi scendevano anche se mi sentivo sempre pi? stanco, dunque meno reattivo. Se avessi accusato meno stanchezza sicuramente sarei sceso sotto i 20 minuti nell?ultimo giro. La conoscenza della pista conta tanto e di questo ho avuto dimostrazione nell?ultimo passaggio a Bray Hill. L? sono passato molto pi? forte e infatti la moto ha avuto altre reazioni. Diciamo che anche per questo ? difficile essere a posto, perch? di giro in giro cambia tutto e scende il tempo. E poi a posto su strada ? una parola grossa. La Bitubo ha fatto un grande lavoro, Davis il mio sospensionista, ha lavorato tanto e seppur non abbia esperienza sulle gare su strada mi ha dato forcelle e mono veramente a punto. Il set up qui ? difficile averlo a posto anche perch? la moto non sta mai ferma. Le sospensioni sono sempre al massimo lavoro perch? l?asfalto ? pieno di asperit?, salti, sporco, ha mille incognite. La Dunlop da parte sua mi ha messo a disposizione gomme perfette che hanno retto alla grande sulla distanza. Grazie a tutti.?
D: Un aneddoto.
R: ?Il primo giro con il Marshal. Sono arrivato a Man luned? pomeriggio, perch? domenica ero a Valleunga, mentre gli altri qui gi? giravano e cos? marted?, con l?asfalto bagnato mi hanno fatto fare un giro, regola per i debuttanti. Il mio accompagnatore era Jhon Burton, ex pilota veloce e ora al via in Supersport). Visto l?asfalto gli ho detto: mettiamo i rain. Lui mi guarda e dice, ma no non ? bagnato, andiamo, tanto andiamo piano. Cos? penso: sar? un giro di scuola guida, rallenta mi fa vedere dove passare, mi indica i punti. Invece nulla. Questo si mette gi? e via a cannone. Guardo il contachilometri della mia Ducati, segna i 230 km ora. Per fortuna che c?? da andare piano, penso, e rimango attaccato a lui che ogni tanto si volta a guardare. A fine giro gli dico: ma non dovevamo passeggiare? Lui risponde, si infatti, ma tu eri sempre vicino quindi pensavo andasse bene. Fatto sta che mi sono divertito un mondo. E? stato l?inizio di questa magica avventura, proseguita con gente fantastica. I piloti ? come se li conoscessi da una vita, gli organizzatori sono sempre stati gentili e hanno sopportato anche qualche nostro errore di inesperienza, sono stati pazienti e sempre affabili e gentili. Li ringrazio di cuore, persone magnifiche. E magnifici tutti gli abitanti del paddock, gente alla buona come piace a me. E? stato ritornare agli anni belli del motociclismo, quando facevo la SP che tutti erano amici, uno spirito stupendo che al TT c?? ancora. Tutti sono pronti a scambiare una battuta, ad aiutarti in caso di necessit?. Un altro aiuto prezioso me lo ha dato Angelo Conti che mi ha tirato nel primo giro delle prove del venerd?. Mi ha aspettato e mi ha fatto vedere le traiettorie. Mi ? servito molto stargli dietro e grazie a questo ho migliorato i tempi e capito tante cose.?
(Si sono visti meccanici di team ufficiali aiutare piloti privati e lavorare fino a tardi con loro)
Altro aneddoto ? stato il primo salto a Ballaugh. Sono arrivato veloce e anzich? fare come gli altri che atterrano con la ruota dietro, ho pensato di farlo lungo non in alto, con il risultato di atterrare pari con le ruote. La moto Ha preso una botta piuttosto violenta, anche se non si ? fatta nulla, ma che botta!?
D: Il punto pi? bello e quello pi? difficile
R: ?Il punto pi? bello ? tutto il tracciato, ma quella iniziale che arriva fino a Ballaugh Bridge ? stupendo. Sicuramente ? quello che ricordo meglio. L?ho imparato alla svelta grazie ai filmati che vedo da sei mesi a questa parte, mi sono fatto tanti di quei giri con Plater e Mc Guinnes che ormai ne conosco ogni minimo moscerino sulla carenatura. In pi? il pezzo in questione esalta le doti di guida, ? bello, si va forte, ? affascinante, tecnico, utilizzi molto le marce, ci sono cambi di direzione repentini, salti, usi il corpo per mettere la moto dentro la curva. Insomma un pezzo duro e selettivo ma estremamente bello.
Il pezzo pi? brutto? Non perch? ? brutto ,ma per il ricordo. Dove sono caduto gioved? con la Ducati 1098, con la quale dovevo fare la Senior TT, alla seconda curva di Water Work: ? la parte finale del Mountain e sinceramente l? ho sbagliato a entrare con una marcia alta. Era il primo giro e mi sono fidato delle sensazioni del giorno prima quando avevo davanti Burton. Con il riferimento davanti ? pi? facile, mentre da solo tutto varia e cos? ? stato. La moto ha chiuso sul davanti e mi sono trovato a terra senza conseguenze. Quando mi sono rialzato ero tranquillo e solo pi? tardi ho capito che dovevo stare pi? calmo e comprendere la pista e non rischiare. Infatti poi con la Triumph ho cambiato approccio e tutto ha funzionato al massimo. Ero troppo fresco dalla gara di Vallelunga e cos? ho capito subito che il TT ? diverso! Per questo ? magico!?
D: La premiazione finale
R: ?Bella, emozionante. Dentro al teatro, in bella vista i premi e la coppa, che bella che ?, e poi tanta gente che applaude tutti e quando vai sul palco, sotto di te i fotografi, il pubblico che applaude, b? ti senti veramente un pilota.?
Gi? finire il TT significa essere un pilota. Non tutti superano le qualifiche e finiscono le gare, il Folletto di Langhirano c?? riuscito.
link di motoblog
http://www.motoblog.it/post/13972/al...onta-il-suo-tt
NON riusciamo a portalo qua???
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ore 07.22pm del 08/06/08 rientro a casa dopo 5 giorni trascorsi sull'Isola e dopo 4542 km in sella al mio fido cbr600rr, non capisco ancora da che parte sono girata, ho i muscoli un po' indolenziti, ma felice di questa seconda volta al TT.
Quando scendi dal traghetto a Douglas vieni subito colpito da un'atmosfera (ho quasi paura a scriverlo) "magica", ti guardi intorno e ti sembra di essere caduto in un libro di fiabe, di quelle che ti raccontavano quando eri piccolo...
mentre percorriamo la Promenade si vedono moto di ogni genere, colore e tuning, una vicina all'altra parcheggiate a bordo strada, sembra di entrare in un mondo riservato solo ai motociclisti, ai veri appassionati.
Anche quest'anno il mad sundey ha avuto la sua vittima un motociclista francese
Nei giorni seguenti ci sono stati poi più controlli con il velox da parte della polizia.
2 giugno alle 09am io e il mio amico occupiamo una parte di muretto di fronte alla linea di partenza al Grand Stand.
E' incredibile come all'arrivo dei team che portano le moto dai box, i meccanici chini sui mezzi per gli ultimi controlli, l'arrivo dei piloti e la preparazione sul mezzo, vieni assalito da una vampata di adrenalina, cominci a mangiarti le unghie anche se non lo hai mai fatto in vita tua...e cominci a pensare: ma se sono io agitata così, come possono essere messi loro che devono correre???
Sento ancora adesso i brividi e gli occhi lucidi...
i rumori delle marmitte si fanno sempre più forti, si possono distinguere parecchie tonalità diverse e poi uno alla volta: GO! Li vedi schizzare via uno dopo l'altro, dalla porticina di legno, come cavalieri d'altri tempi alla conquista infondo, di loro stessi. Mi piace pensare questo del TT: una sfida contro loro stessi, contro la fatica e soprattutto contro il tempo.
Ad ogni giro senti solo il rumore dello scarico e vedi un'ombra multicolore sfrecciare davanti a te, senza nemmeno capire di chi si tratta.
Adoro vedere questa gara...ti fa sentire vivo anche da spettatore, ti fa provare emozioni che pensavi non esistessero più, in qualche modo fa uscire il bimbo che è in noi...
La sera a Douglas sulla Promenade è un susseguirsi di spettacoli di stuntman, con moto, quad e auto.
quella sera ero con il mio amico a vedere questi spettacoli, mi passa a fianco un ragazzo STEFANO BONETTI (il pilota italiano che desidero conoscere da una vita, dalla trento-bondone, levico-vetriolo, ecc), c'è mancato poco che svenissi!!
Non so nemmeno io come ho fatto ad andare ad "importunarlo" dopo quattro chiacchiere (lui parlava, io balbettavo) e all'arrivo dei suoi meccanici ha chiesto a me ed al mio amico di andare con loro al pub lì vicino, serata passata in allegria con loro.
Mi è piaciuto parlare con Stefano, è una gran bella persona, semplice, di compagnia, ma soprattutto ha una passione per il TT che è qualcosa di indescrivibile, ti sembra di vivere la gara mentre te ne parla.
Quello che mi ha rattristato di più è stato il fatto di sapere che non ha SPONSOR!!! Interviste a lui, ne ho viste solo un paio in rete, sui giornali di moto non si vede nemmeno il suo nome.
Quando i giornalisti sportivi apriranno gli occhi su questo GRANDE RACER con un potenziale non indifferente e gli daranno più spazio?? ha conquistato il 21esimo posto nell'ultima gara, davanti a piloti che la maggior parte di loro ci vive su quell'isola!!!
Se lui avesse avuto più sponsor avrebbe potuto continuare la gara e raggiungere ottimi risultati anche con l' R6.
Abbiamo un campione in casa e non ce ne rendiamo conto.
Mettetevi nei panni di un giornalista sportivo che deve preparare un'intervista a Stefano cosa gli chiedereste?
AIUTIAMO STEFANO A TROVARE DEGLI SPONSOR!
Al momento il suo team sono i suoi amici ed è una squadra parecchio affiatata. Io sono stra-convinta che possa arrivare tranquillamente nei primi posti se supportato come si deve moralmente e finanziariamente.
P.S.:Chiedo venia per eventuali errori di grammatica e sintassi, ma vista l'ora e i 4.500km che ho sulle spalle, non ho riletto quello che ho scritto.
- post in allestimento -Last edited by gaz650; 10-06-08, 11:51.
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Se Bonetti fosse inglese ci sarebbe la fila di team manager davanti alla porta del suo camper. L'ho sempre pensato e continuo a pensarlo adesso sempre più, visto l'ottimo risultato di Stefàno Bonetti (cosi lo chiama Charlie Williams, ex-pilota del TT ed ora commentatore a Radio TT) al Senior TT 2008.
Sarebbe ora che qualcuno in Italia gli desse una buona moto ma in Italia se non ti chiami V.R. e se non hai il 46 non ti si fila nessuno, figuriamoci poi il TT, con tutta la campagna mediatica negativa che viene fatta contro questa gara. Però una piccola soddisfazione c'è in tutto questo, in Inghilterra o in Irlanda Stefano viene considerato uno dei piloti "buoni", sempre citato negli articoli quando presentano la NW 200 o il TT. Questo fa piacere, visto che gli inglesi se ne intendono.
Perdonatemi questo sfogo ma non reputo giusto che gli sforzi ed i sacrifici di Stefano e di tutti i piloti italiani che corrono il TT non vengano riconosciuti in Italia.Last edited by gillescorona; 10-06-08, 08:49.
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