Stessi problemi?
Mauro Sanchini ha analizzato un giro di pista di Jorge Lorenzo durante le prove libere del GP d’Argentina e, paragonandolo a uno effettuato da Marquez, ha evidenziato alcuni comportamenti della Desmosedici GP che ricordano molto da vicino quelli della moto di Valentino Rossi, quando il pesarese correva per le file di Borgo Panigale. Jorge Lorenzo, durante le interviste ha sempre lamentato un avantreno molto duro e difficile da inserire in curva, lo stesso problema evidenziato da Rossi a suo tempo, un difetto che non gli consente di guidare come vorrebbe ma che, soprattutto, lo obbliga a prendere linee molto larghe e per nulla efficaci a livello cronometrico. L’irrigidimento dell’avantreno ? una conseguenza dei lavori fatti in questi anni per rendere pi? “confidente” la moto, una richiesta specifica non solo di Rossi ma anche di tutti gli altri piloti che sono succeduti al pesarese. A giudicare le linee di Lorenzo per?, sembra proprio che il grosso lavoro di carico sull’avantreno sia andato a influire anche sul posteriore, rendendolo molto leggero e difficile da gestire. Questa problematica (che venne a suo tempo evidenziata anche da Rossi) va a peggiorare ancora di pi? la gestione della staccata e la conseguente fase di inserimento, una condizione necessaria per fare il tempo, soprattutto per piloti “puliti” come Jorge che pretendono dalla moto una precisione estrema a tutti i livelli. Non ? forse un caso -ad esclusione di Dovizioso, che resta un pilota con enormi capacit? adattative- che tutti i rider che sono stati in grado di andare forte con la Ducati erano piloti dalla guida aggressiva, “sporca” se vogliamo, capaci cio? di fare i conti con un retrotreno ballerino e poco piantato (Stoner e Iannone su tutti). Insomma, passano gli anni ma la Desmosedici, pur con tutti gli affinamenti fatti e che l'hanno resa anni luce pi? efficace e vincente dei primi esemplari (le due vittorie del 2016 ne sono la prova), resta una moto con un carattere specifico e con cui ? difficile andare d’accordo. Rossi a suo tempo dopo un biennio decise di gettare la spugna, a Lorenzo invece ? richiesta maggiore pazienza (il suo ingaggio lo pretende) e una maggiore capacit? di adattamento. Riuscir? il maiorchino a trovare un punto in comune tra il suo stile di guida pulito e gli equilibri ballerini della sua moto?
Mauro Sanchini ha analizzato un giro di pista di Jorge Lorenzo durante le prove libere del GP d’Argentina e, paragonandolo a uno effettuato da Marquez, ha evidenziato alcuni comportamenti della Desmosedici GP che ricordano molto da vicino quelli della moto di Valentino Rossi, quando il pesarese correva per le file di Borgo Panigale. Jorge Lorenzo, durante le interviste ha sempre lamentato un avantreno molto duro e difficile da inserire in curva, lo stesso problema evidenziato da Rossi a suo tempo, un difetto che non gli consente di guidare come vorrebbe ma che, soprattutto, lo obbliga a prendere linee molto larghe e per nulla efficaci a livello cronometrico. L’irrigidimento dell’avantreno ? una conseguenza dei lavori fatti in questi anni per rendere pi? “confidente” la moto, una richiesta specifica non solo di Rossi ma anche di tutti gli altri piloti che sono succeduti al pesarese. A giudicare le linee di Lorenzo per?, sembra proprio che il grosso lavoro di carico sull’avantreno sia andato a influire anche sul posteriore, rendendolo molto leggero e difficile da gestire. Questa problematica (che venne a suo tempo evidenziata anche da Rossi) va a peggiorare ancora di pi? la gestione della staccata e la conseguente fase di inserimento, una condizione necessaria per fare il tempo, soprattutto per piloti “puliti” come Jorge che pretendono dalla moto una precisione estrema a tutti i livelli. Non ? forse un caso -ad esclusione di Dovizioso, che resta un pilota con enormi capacit? adattative- che tutti i rider che sono stati in grado di andare forte con la Ducati erano piloti dalla guida aggressiva, “sporca” se vogliamo, capaci cio? di fare i conti con un retrotreno ballerino e poco piantato (Stoner e Iannone su tutti). Insomma, passano gli anni ma la Desmosedici, pur con tutti gli affinamenti fatti e che l'hanno resa anni luce pi? efficace e vincente dei primi esemplari (le due vittorie del 2016 ne sono la prova), resta una moto con un carattere specifico e con cui ? difficile andare d’accordo. Rossi a suo tempo dopo un biennio decise di gettare la spugna, a Lorenzo invece ? richiesta maggiore pazienza (il suo ingaggio lo pretende) e una maggiore capacit? di adattamento. Riuscir? il maiorchino a trovare un punto in comune tra il suo stile di guida pulito e gli equilibri ballerini della sua moto?
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