Questa MotoGp ? una giungla e districarsi fra i pericoli, soprattutto se hai 38 anni, ? molto complicato. Valentino Rossi sembrava essersi liberato del suo problema pi? grande quando Jorge Lorenzo ? volato alla Ducati invece, pronti via, ne ha trovato in casa uno ancora peggiore: si chiama Maverick Vi?ales, ha 16 anni meno di Vale, viene dalla Suzuki ma da quando ? salito sulla M1 a Valencia a fine 2016 sembra esserci nato sopra. Mai vista una cosa simile: con 4 test dominati su 4, lo spagnolo ? stato il padrone dell?inverno e oggi viene considerato all?unanimit? il co-favorito assieme a Marquez del Mondiale che comincia domenica in Qatar.
Esagerazioni? Per niente. ?Maverick lotter? per il titolo non solo in questa stagione ma nei prossimi dieci anni?, ha detto convinto Davide Brivio, che ? stato suo team manager in Suzuki e che di fuoriclasse si intende, essendo colui che port? Rossi in Yamaha nel 2004. Prodromi di una dinastia, insomma, o comunque di un lungo duello con Marquez non diverso da quelli che i due apparecchiavano ? spesso con Vi?ales vincente ? da bambini.
Il ragazzo di Figueres, concittadino di Salvador Dal? e battezzato in omaggio al personaggio di Tom Cruise in Top Gun, unisce perfettamente arte e potenza, come sempre accade ai predestinati. Tecnicamente parlando, poi, ha capito subito la Yamaha 2017 sfruttando al meglio l?anteriore Michelin. Tutto il contrario di Rossi, che invece della nuova moto ha capito poco: ?Potrei dire che mi sono nascosto facendo pretattica ? ha detto amaro Valentino dopo gli ultimi test ?, la realt? ? che non ho la soluzione per essere competitivo con questa moto. Speriamo in un miracolo?.
Se il pilota pi? pragmatico e ingegnere del mondo si affida al trascendente vuole dire che ? messo male, ma tant??: la moto 2016 non ? utilizzabile (?Indietro non si torna?), dunque bisogner? ballare con quello che c?? provando a ritrovare quell?inventiva al box che lo ha sempre tirato fuori dalla sabbie mobili.
Reduce da tre secondi posti consecutivi, e dunque tutt?altro che bollito, Rossi a caccia del decimo Mondiale sembra essere alla stagione decisiva per definire il suo futuro, anche se ovviamente, conoscendo le sue capacit? di rinascere ogni volta, bisogna evitare eccessivi pessimismi a motori ancora spenti.
A parte Marquez ? che, pur pallido nei test, resta il punto di riferimento sia perch? guida una Honda che perch? ha vinto 3 degli ultimi 4 campionati ? gli altri cercano di farsi forza considerando i possibili punti deboli di Vi?ales. ?Vedremo cosa far? nel corpo a corpo?, sostengono molti nel paddock. ?Vedremo come regger? la pressione?, aggiunge Pedrosa. ?Vedremo come lo tratter? la Yamaha?, butta l? Lorenzo, che in un?intervista a Marca ha sostenuto che la Casa di Iwata da sempre favorisce Rossi. Proprio le attuali difficolt? di Vale, nonch? la storia vincente di Jorge con la M1, sembrerebbero dire il contrario. Di certo Lorenzo con la Ducati ? l?altra grande storia possibile dell?anno: la Rossa, con la sua nuova carenatura per aggirare il divieto delle ali, ? la moto pi? interessante ma l?impressione ? che il vero assalto al titolo Por Fuera lo lancer? nel 2018. Cos? il ducatista pi? solido resta Dovizioso: a 30 anni ha raggiunto la piena maturit?, conosce bene la Rossa e spera di poterle finalmente fare l?ultimo salto, magari gi? domenica a Losail, pista storicamente amica del motore Desmo.
Gli altri partono tutti pi? indietro: Iannone, in difficolt? con la Suzuki, e poi i team satellite, la Aprilia (che ha dato comunque buoni segnali) e la new entry Ktm. Nel 2016 fu uno strano Mondiale, equilibrato all?apparenza con 9 vincitori di tappa, ma in realt? dominato da Marquez. Quest?anno si spera che il thrilling riguardi anche la corsa per il titolo. Magari con Rossi e la Rossa al fianco di Vi?ales. ? dura. Ma non impossibile
corriere.it
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