"Una persona deve rimanere se stessa. Non si pu? cambiarla o costruirla a tavolino, per me ? meglio un vaffa detto in faccia che una coltellata allespalle". A parlare ? Romano Fenati, ormai ex pilota delloSkyTeamVR46di Moto3, e suona come una mazzata pi? o meno diretta a Valentino Rossi, che di quel team ? il proprietario e che di Fenati ? stato una sorta di padrino. L'ha "scoperto", voluto nella sua Academy, lanciato ad alto livello. E ora scaricato, per divergenze insanabili. Intervistato dalla Stampa, il 20enne talento di Ascoli difende per? la sua autonomia, rigettando le accuse di essere una testa calda rovesciando le responsabilit? proprio su Valentino. Di fatto, si tratta dell'attacco pi? duro subito da Rossi, forse anche pi? di quelli ricevuti dagli spagnoli Marquez e Lorenzo nel caldissimo finale di MotoGp 2015, quello del "biscotto".
Al Gp d'Austria arriva il comunicato del divorzio, in cui si parla di "reiterati comportamenti non in linea con le regole" da parte di Fenati. "Si ? scritto di liti e pass da me tirati in faccia, ma non ? assolutamente accaduto nulla di ci?. Ho semplicemente chiesto spiegazioni al mio capotecnico sul perch? avessi un distacco cos? grande in qualifica - spiega il giovane pilota a La Stampa -. Poi c'? stata una riunione fra mia madre, che ? l'amministratore delegato della societ? che cura i miei interessi, e i responsabili del team. Io, per contratto, avrei dovuto avere un mio personale tecnico delle sospensioni e questo punto non era stato rispettato. Si ? cercato un accordo per proseguire la collaborazione, ma non ? stato trovato". "Forse - continua Fenati - avrei dovuto trasferirmi a Pesaro, per allenarmi con gli altri piloti dell'Academy, ma il mio contratto prevedeva che dovessi starci solo per la preparazione prima dell'inizio del campionato. Ho preferito rimanere con la mia famiglia". A Rossi, che lo criticava per il suo caratterino, ribatte in poche parole: "Semplicemente provo fastidio quando vedo ingiustizie o superficialit?. Allora cerco di avere spiegazioni". Nella squadra di Rossi "non mi sentivo me stesso. Venivo indirizzato, era tutto pre-costruito, mentre io sono un tipo istintivo".
Al Gp d'Austria arriva il comunicato del divorzio, in cui si parla di "reiterati comportamenti non in linea con le regole" da parte di Fenati. "Si ? scritto di liti e pass da me tirati in faccia, ma non ? assolutamente accaduto nulla di ci?. Ho semplicemente chiesto spiegazioni al mio capotecnico sul perch? avessi un distacco cos? grande in qualifica - spiega il giovane pilota a La Stampa -. Poi c'? stata una riunione fra mia madre, che ? l'amministratore delegato della societ? che cura i miei interessi, e i responsabili del team. Io, per contratto, avrei dovuto avere un mio personale tecnico delle sospensioni e questo punto non era stato rispettato. Si ? cercato un accordo per proseguire la collaborazione, ma non ? stato trovato". "Forse - continua Fenati - avrei dovuto trasferirmi a Pesaro, per allenarmi con gli altri piloti dell'Academy, ma il mio contratto prevedeva che dovessi starci solo per la preparazione prima dell'inizio del campionato. Ho preferito rimanere con la mia famiglia". A Rossi, che lo criticava per il suo caratterino, ribatte in poche parole: "Semplicemente provo fastidio quando vedo ingiustizie o superficialit?. Allora cerco di avere spiegazioni". Nella squadra di Rossi "non mi sentivo me stesso. Venivo indirizzato, era tutto pre-costruito, mentre io sono un tipo istintivo".
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