Analisi lucida di Ma Oxley ex biografo di Valentino .. ci voleva lui per dire esattamente le cose come stanno??
"Confesso, sono un giornalista che adora Rossi.
"Confesso, sono un giornalista che adora Rossi.
di Mat Oxley
"Non l'ho mai fatto, ma credo che il momento giusto sia arrivato. ? l'ora di dirlo: sono un tifoso di Valentino Rossi. I Social media nelle ultime settimane sono stati avvelenati da fanatici di Rossi che mi hanno giudicato colpevole almeno un migliaio di volte per il crimine di aver cercato di essere obiettivo di fronte ai fatti. Ma non sono il solo. Molti giornalisti di MotoGP, rispettati negli anni dai loro lettori, hanno sub?to lo stesso trattamento per il crimine di aver cercato di scoprire la verit?. Rossi mi ? piaciuto sin dall'estate del 1996, quando ha iniziato a presenziare nelle serate in sala stampa la domenica, ridendo e scherzando coi giornalisti, in generale divertendosi come mai nessun altro pilota. Un paio d'anni pi? tardi iniziammo a lavorare insieme e iniziai a scrivere interventi di moto in sua vece, incontrandoci nelle serate per parlare delle corse.
[...]
Una di queste serate si concluse a Rio de Janeiro a bordo di una piscina, con Rossi pieno di birra e champagne, appena dopo la conquista del Mondiale della 250, mentre i suoi amici e i membri del team festeggiavano in acqua. Valentino ? sempre stato divertente, dall'entusiasmo effervescente, per le corse e per la vita stessa.
[...]
Un paio d'anno dopo Valentino ha accettato che scrivessi la sua biografia, cosa che ha comportato il trascorrere di tante ore nel suo appartamento in St James Square, a Londra.
[...]
Scrivere la sua biografia mi ha anche portato in Italia, dove ho passato tanto tempo in compagnia del suo splendido pap? (uno dei miei eroi motociclistici d'infanzia) e della sua cordiale e luminosa mamma. La sua mamma mi ha raccontato molte storie del suo ragazzo, ma quelle che pi? mi colpivano erano i racconti che lui le faceva quando tornava dalla pista di minimoto, cos? pieni di adrenalina. La mamma mi disse che Valentino non amava solo le corse, ma tutta la vita del paddock. Amava tutto, e questa ? certamente la principale ragione della sua clamorosa longevit? sportiva. Rossi mi piace perch? mi piace il suo modo di correre, ? quello di un guerriero. E mi piace anche di pi? come persona: brillante, divertente, liberale, come i suoi genitori. Ho solo un piccolo dubbio se si possa definire buono: ? qualcosa che non si pu? sempre affermare di tanti agonisti che vogliono artigliare il vertice di uno sport crudele e pericoloso. Rossi ? stato grande in 250, sublime in 500 e imbattibile con la Honda in MotoGP.
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Come giornalista il nostro lavoro ? essere disinteressati, imparziali, mai schierati, ma Rossi ? stato cos? vincente e piacevole che ? stato impossibile scrivere di lui qualcosa di negativo. Anche quando la competizione si ? fatta pi? dura e la sua spietatezza ha iniziato a trapelare, non ci ho mai dato peso. Non ho mai pensato a lui come a un mite, un gentile. ? un pilota, il protagonista di uno dei pi? veloci e mortali sport al mondo. Se l'occasione lo impone non si pu? essere i re della classe regina senza essere un po' meschini, autoreferenziali, egoisti e cattivi. Non far caso ai sorrisi e ai gesti amichevoli. Sono i sorrisi amichevoli dell'assassino.
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E poi ? arrivato Marc Marquez. In definitiva il rivale a immagine e somiglianza di Rossi. Marquez ha seguito e adorato Rossi fin da quando era bambino e quindi non sorprende si sia rivelato un assassino col sorriso, proprio come il suo eroe. In Catalogna, nel 2008, quando Marc era un promettente pilota, preg? un giornalista e un fotografo spagnoli di presentargli il suo eroe. "Ah - disse Rossi - tu sei il coraggioso Marc". Si dice che non si debba mai incontrare i propri eroi e forse ? vero. Rossi ? stato il pilota pi? spietato in pista fino all'arrivo di Marquez. Tutte le volte che si ? arrivati al combattimento corpo a corpo col rivale di turno, Rossi ha sempre primeggiato. Biaggi, Gibernau e Stoner hanno tutti sperimentato il suo istinto killer. Stavolta si ? trovato davanti a un giovanotto disposto a morire per fare lo stesso.
Io non ho evidenze che Marquez abbia aiutato Lorenzo a Phillip Island. ? invece chiarissimo che lo ha fatto a Sepang, ma non era il suo obiettivo primario, che era creare fastidio a Rossi, reo di averlo pubblicamente insultato in pubblico qualche giorno prima. Il furioso assalto di Marquez a Sepang ? stato questo: tu credi che io in Australia ti abbia ostacolato? Va bene, ora ti far? realmente vedere cosa significa correre per ostacolarti. Rossi, comprensibilmente, ha perso il controllo. E cos? ? stato spedito in fondo allo schieramento a Valencia, una penalit? che ha effettivamente cancellato ogni possibilit? di vincere il titolo.
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Valentino ha perso il Mondiale quel gioved? pomeriggio a Sepang in conferenza stampa. Sono ancora un fan di Rossi. E amo anche la storia. Se Rossi avesse vinto il titolo domenica sarebbe stato un momento storico: la vittoria di 10 titoli, 19 anni dopo il primo, in uno sport selvaggio e spietato. Quasi il doppio di quello che ? riuscito a fare Michael Schumacher, coi suoi 11 anni tra il suo primo e ultimo titolo. Sarebbe stato un risultato da superuomo, non solo nel mondo dei motori, ma di tutti gli sport.
E questo ci porta alla domanda da 10 milioni di dollari su quanto accaduto domenica a valencia.
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Forse Marquez stava scortando Lorenzo. Ma se fosse vero, perch? ? rimasto nella scia della M1 per tutta la gara, con un modo di correre che ci diceva che stava costruendo un attacco all'ultimo giro, probabilmente al tornatino finale, che non avrebbe dato repliche a Lorenzo? E se fosse vero perch? non ha fatto correre Lorenzo pi? agevolmente, seguendolo a una distanza rassicurante, invece che creargli problemi giro dopo giro? Tutti hanno la propria risposta. Il fatto ? che la M1 di Lorenzo aveva una migliore accelerazione, Marquez non avrebbe mai avuto quello che gli serviva per passare all'ultima curva. Valencia ? una pista ostica per i sorpassi.
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In cinque delle ultime 9 gare di MotoGP corse sull'asciutto su questa pista non c'? stato un solo sorpasso a chi era al comando. Non uno.
Luned? ho cercato nel paddock di scoprire la verit?, consultando osservatori rispettati e disinteressati che vivono di GP da anni. Ho chiesto a ingegneri, team mangaer, ex piloti, piloti di oggi, meccanici, evitando persone di Honda e Yamaha. Ho dato loro una scheda per votare: se erano d'accordo con Rossi votando con una croce nella colonna di Rossi, se erano convinti che Marquez non avesse aiutato Lorenzo, mettendo una croce nella colonna di Marquez. Il risultato ? stato un pareggio, in diversi non sapevano rispondere, alcuni si sono astenuti, la maggior parte dei piloti si sono allontanati quando ho posto loro la domanda diretta. Questo conferma che anche gli stessi addetti ai lavori non sono certi di quello che sia avvenuto.
Un altro fatto ? che Lorenzo ha vinto il Mondiale con 7 vittorie dalla partenza all'arrivo, un risultato che testimonia quanto sia difficile sorpassarlo quando ha pista libera e passa in modalit? "pilota automatico".
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Rossi ha compiuto un solo errore, iniziare una guerra di parole con Marquez nella conferenza stampa del gioved? a Sepang. Se non lo avesse fatto la gara avrebbe probabilmente avuto uno svolgimento normale e avremmo visto la resa dei conti a Valencia.
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Resto un fan di Rossi. Ma sono anche un fan di Marquez perch? ha lo stesso spirito guerriero che mi colp? in Valentino".
"Non l'ho mai fatto, ma credo che il momento giusto sia arrivato. ? l'ora di dirlo: sono un tifoso di Valentino Rossi. I Social media nelle ultime settimane sono stati avvelenati da fanatici di Rossi che mi hanno giudicato colpevole almeno un migliaio di volte per il crimine di aver cercato di essere obiettivo di fronte ai fatti. Ma non sono il solo. Molti giornalisti di MotoGP, rispettati negli anni dai loro lettori, hanno sub?to lo stesso trattamento per il crimine di aver cercato di scoprire la verit?. Rossi mi ? piaciuto sin dall'estate del 1996, quando ha iniziato a presenziare nelle serate in sala stampa la domenica, ridendo e scherzando coi giornalisti, in generale divertendosi come mai nessun altro pilota. Un paio d'anni pi? tardi iniziammo a lavorare insieme e iniziai a scrivere interventi di moto in sua vece, incontrandoci nelle serate per parlare delle corse.
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Una di queste serate si concluse a Rio de Janeiro a bordo di una piscina, con Rossi pieno di birra e champagne, appena dopo la conquista del Mondiale della 250, mentre i suoi amici e i membri del team festeggiavano in acqua. Valentino ? sempre stato divertente, dall'entusiasmo effervescente, per le corse e per la vita stessa.
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Un paio d'anno dopo Valentino ha accettato che scrivessi la sua biografia, cosa che ha comportato il trascorrere di tante ore nel suo appartamento in St James Square, a Londra.
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Scrivere la sua biografia mi ha anche portato in Italia, dove ho passato tanto tempo in compagnia del suo splendido pap? (uno dei miei eroi motociclistici d'infanzia) e della sua cordiale e luminosa mamma. La sua mamma mi ha raccontato molte storie del suo ragazzo, ma quelle che pi? mi colpivano erano i racconti che lui le faceva quando tornava dalla pista di minimoto, cos? pieni di adrenalina. La mamma mi disse che Valentino non amava solo le corse, ma tutta la vita del paddock. Amava tutto, e questa ? certamente la principale ragione della sua clamorosa longevit? sportiva. Rossi mi piace perch? mi piace il suo modo di correre, ? quello di un guerriero. E mi piace anche di pi? come persona: brillante, divertente, liberale, come i suoi genitori. Ho solo un piccolo dubbio se si possa definire buono: ? qualcosa che non si pu? sempre affermare di tanti agonisti che vogliono artigliare il vertice di uno sport crudele e pericoloso. Rossi ? stato grande in 250, sublime in 500 e imbattibile con la Honda in MotoGP.
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Come giornalista il nostro lavoro ? essere disinteressati, imparziali, mai schierati, ma Rossi ? stato cos? vincente e piacevole che ? stato impossibile scrivere di lui qualcosa di negativo. Anche quando la competizione si ? fatta pi? dura e la sua spietatezza ha iniziato a trapelare, non ci ho mai dato peso. Non ho mai pensato a lui come a un mite, un gentile. ? un pilota, il protagonista di uno dei pi? veloci e mortali sport al mondo. Se l'occasione lo impone non si pu? essere i re della classe regina senza essere un po' meschini, autoreferenziali, egoisti e cattivi. Non far caso ai sorrisi e ai gesti amichevoli. Sono i sorrisi amichevoli dell'assassino.
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E poi ? arrivato Marc Marquez. In definitiva il rivale a immagine e somiglianza di Rossi. Marquez ha seguito e adorato Rossi fin da quando era bambino e quindi non sorprende si sia rivelato un assassino col sorriso, proprio come il suo eroe. In Catalogna, nel 2008, quando Marc era un promettente pilota, preg? un giornalista e un fotografo spagnoli di presentargli il suo eroe. "Ah - disse Rossi - tu sei il coraggioso Marc". Si dice che non si debba mai incontrare i propri eroi e forse ? vero. Rossi ? stato il pilota pi? spietato in pista fino all'arrivo di Marquez. Tutte le volte che si ? arrivati al combattimento corpo a corpo col rivale di turno, Rossi ha sempre primeggiato. Biaggi, Gibernau e Stoner hanno tutti sperimentato il suo istinto killer. Stavolta si ? trovato davanti a un giovanotto disposto a morire per fare lo stesso.
Io non ho evidenze che Marquez abbia aiutato Lorenzo a Phillip Island. ? invece chiarissimo che lo ha fatto a Sepang, ma non era il suo obiettivo primario, che era creare fastidio a Rossi, reo di averlo pubblicamente insultato in pubblico qualche giorno prima. Il furioso assalto di Marquez a Sepang ? stato questo: tu credi che io in Australia ti abbia ostacolato? Va bene, ora ti far? realmente vedere cosa significa correre per ostacolarti. Rossi, comprensibilmente, ha perso il controllo. E cos? ? stato spedito in fondo allo schieramento a Valencia, una penalit? che ha effettivamente cancellato ogni possibilit? di vincere il titolo.
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Valentino ha perso il Mondiale quel gioved? pomeriggio a Sepang in conferenza stampa. Sono ancora un fan di Rossi. E amo anche la storia. Se Rossi avesse vinto il titolo domenica sarebbe stato un momento storico: la vittoria di 10 titoli, 19 anni dopo il primo, in uno sport selvaggio e spietato. Quasi il doppio di quello che ? riuscito a fare Michael Schumacher, coi suoi 11 anni tra il suo primo e ultimo titolo. Sarebbe stato un risultato da superuomo, non solo nel mondo dei motori, ma di tutti gli sport.
E questo ci porta alla domanda da 10 milioni di dollari su quanto accaduto domenica a valencia.
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Forse Marquez stava scortando Lorenzo. Ma se fosse vero, perch? ? rimasto nella scia della M1 per tutta la gara, con un modo di correre che ci diceva che stava costruendo un attacco all'ultimo giro, probabilmente al tornatino finale, che non avrebbe dato repliche a Lorenzo? E se fosse vero perch? non ha fatto correre Lorenzo pi? agevolmente, seguendolo a una distanza rassicurante, invece che creargli problemi giro dopo giro? Tutti hanno la propria risposta. Il fatto ? che la M1 di Lorenzo aveva una migliore accelerazione, Marquez non avrebbe mai avuto quello che gli serviva per passare all'ultima curva. Valencia ? una pista ostica per i sorpassi.
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In cinque delle ultime 9 gare di MotoGP corse sull'asciutto su questa pista non c'? stato un solo sorpasso a chi era al comando. Non uno.
Luned? ho cercato nel paddock di scoprire la verit?, consultando osservatori rispettati e disinteressati che vivono di GP da anni. Ho chiesto a ingegneri, team mangaer, ex piloti, piloti di oggi, meccanici, evitando persone di Honda e Yamaha. Ho dato loro una scheda per votare: se erano d'accordo con Rossi votando con una croce nella colonna di Rossi, se erano convinti che Marquez non avesse aiutato Lorenzo, mettendo una croce nella colonna di Marquez. Il risultato ? stato un pareggio, in diversi non sapevano rispondere, alcuni si sono astenuti, la maggior parte dei piloti si sono allontanati quando ho posto loro la domanda diretta. Questo conferma che anche gli stessi addetti ai lavori non sono certi di quello che sia avvenuto.
Un altro fatto ? che Lorenzo ha vinto il Mondiale con 7 vittorie dalla partenza all'arrivo, un risultato che testimonia quanto sia difficile sorpassarlo quando ha pista libera e passa in modalit? "pilota automatico".
[...]
Rossi ha compiuto un solo errore, iniziare una guerra di parole con Marquez nella conferenza stampa del gioved? a Sepang. Se non lo avesse fatto la gara avrebbe probabilmente avuto uno svolgimento normale e avremmo visto la resa dei conti a Valencia.
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Resto un fan di Rossi. Ma sono anche un fan di Marquez perch? ha lo stesso spirito guerriero che mi colp? in Valentino".
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