Partiamo dal fatto che Rossi e Lorenzo hanno affrontato la gara di Jerez usando lo stesso setting, come ci informa Maio Meregalli del team Yamaha.
Unica differenza la gomma anteriore dura per Valentino, che ha voluto privilegiare il davanti con una gomma che sostenesse di pi? le sue frenate decise e un inserimento in curva pi? brusco, cosa che si ? resa evidente negli ultimi giri quando ha tenuto dietro Pedrosa.
Lorenzo ha sofferto il poco grip al posteriore per tutta la gara e negli ultimi giri, inquadrato subito dopo Vale e Pedro dalle telecamere, mostrava una M1 pi? neutra in staccata e in curva, ma che scivolava molto sul posteriore in accelerazione. Jorge non ce la faceva a frenare cattivo come il suo compagno e fisicamente si ? stancato molto.
Nei test, quindi, Lorenzo si ? concentrato sul retrotreno della sua M1, provando un nuovo forcellone, ma sopratutto la gomma soft con un long run di 27 giri.
A parte un calo prestazionale dopo soli tre giri, la soft posteriore gli ha permesso di tenere tempi dal .39 alto al 40 e zero fino alla fine, e non esclude di usarla anche in gara a Le Mans, visto che piccoli aggiustamenti di bilanciamento ed elettronica hanno supportato bene le carenze di grip della gomma.
Rossi continua col nuovo telaio e la diversa strada che ha gi? portato i suoi frutti, consentendogli di limitare il sottosterzo della M1 con una guida pi? fisica e redditizia.
Unica differenza la gomma anteriore dura per Valentino, che ha voluto privilegiare il davanti con una gomma che sostenesse di pi? le sue frenate decise e un inserimento in curva pi? brusco, cosa che si ? resa evidente negli ultimi giri quando ha tenuto dietro Pedrosa.
Lorenzo ha sofferto il poco grip al posteriore per tutta la gara e negli ultimi giri, inquadrato subito dopo Vale e Pedro dalle telecamere, mostrava una M1 pi? neutra in staccata e in curva, ma che scivolava molto sul posteriore in accelerazione. Jorge non ce la faceva a frenare cattivo come il suo compagno e fisicamente si ? stancato molto.
Nei test, quindi, Lorenzo si ? concentrato sul retrotreno della sua M1, provando un nuovo forcellone, ma sopratutto la gomma soft con un long run di 27 giri.
A parte un calo prestazionale dopo soli tre giri, la soft posteriore gli ha permesso di tenere tempi dal .39 alto al 40 e zero fino alla fine, e non esclude di usarla anche in gara a Le Mans, visto che piccoli aggiustamenti di bilanciamento ed elettronica hanno supportato bene le carenze di grip della gomma.
Rossi continua col nuovo telaio e la diversa strada che ha gi? portato i suoi frutti, consentendogli di limitare il sottosterzo della M1 con una guida pi? fisica e redditizia.
Comment