Penso si possa "quotare" un'articolo pubblicato su FB...
se non ? cos?, prego gli Admin di scusarmi e di togliere sta discussione...
Io condivido quasi in toto il pensiero di Emmi...
Le CRT sono morte, viva le CRT!
Marted? 02 Luglio 2013 15:01 di Ernesto Emmi
La notizia era nell'aria ma ora ? ufficiale: la pietra angolare che ha giustificato la nascita delle CRT, cio? proprio la "claiming rule" che permetteva a chiunque di comperare un motore dei 'prototipi di serie' ? stata abrogata.
Il bello ? che oltre ad essere cancellata per il 2014, la nuova norma - cio? i motori delle CRT non possono essere acquistati - entra in vigore da subito per le moto che utilizzano centralina e software ufficiali Magneti Marelli.
Ci? vuol dire, per coloro i quali sono poco informati dei fatti, che ad oggi gli unici motori acquistabili sono quelli delle ART-Aprilia. E questo ? il motivo per cui la casa di Noale non ci investe pi? di tanto.
"Potremmo sicuramente fare dei propulsori prestazionalmente migliori - ci ha detto l'ingegner Gigi Dall'Igna ad Imola - ma poi chi li pagherebbe?".
E poi ha aggiunto: "oggi la maggiore differenza fra una RSV-4 Superbike ed una ART risiede nel comparto delle sospensioni. Quelle della SBK sono molto pi? costose".
La GP Commission con l'ennesimo cambiamento ha cos? confermato che di chi stila i regolamenti - cio? la Dorna, perch? la FIM si limita ad approvarli - non ci si pu? fidare. Vengono cambiati a seconda delle convenienze del momento.
Del resto cosa ci dobbiamo aspettare da una Commissione cos? composta?
Carmelo Ezpeleta (Dorna, Chairman), Ignacio Verneda (FIM Executive Director, Sport), Herve Poncharal (presidente IRTA, pagata dalla Dorna), Takanao Tsubouchi (MSMA, segretario), Javier Alonso (Dorna), Mike Trimby (IRTA, pagata dalla Dorna).
Pensate che qualcuno dei presenti possa dire alcunch? sulle decisioni della societ? spagnola? Se ne siete convinti, fatevi visitare.
Comunque non ci sarebbe nulla di male in una "monarchia illuminata", se non fosse che la Dorna va avanti a tentoni, correggendo la rotta a vista. Non ha visione sul lungo termine e nel tentativo di far crescere la MotoGP ha massacrato le altre classi, Moto2 e Moto3.
Non bisogna infatti credere che il successo di pubblico (in circuito), ammesso che ci sia, sia elemento sufficiente. Le due classi minori, che nel passato avevano la loro importanza tanto che in Spagna si parlava solo di 50 e 125 (cos? come in Ungheria ai tempi di Gabor Talmacsi, solo per fare un esempio), oggi sono scomparse dal radar del media. Ed in TV fanno audience risibili.
E non ? un danno da poco. Le piccole nazioni motociclisticamente meno evolute, infatti, avevano i loro campioni di riferimento. I loro idoli. Non avevano bisogno di Valentino Rossi senza il quale la MotoGP collasser?. E, beninteso, Vale non ha colpe.
Se a questo si aggiunge che fino a qualche anno vincevano italiani, finlandesi, ungheresi, finnici, americani, giapponesi, australiani ed ora non pi?, si comprende il significato di ci? che per noi significa tenere una 'rotta a vista' e non avere una visione di lungo termine. Perch? di chi altro ? la responsabilit? del depauperamento delle diverse etnie presenti nel motomondiale se non di chi lo organizza?
Smettiamola di giocare a fare i geni. Una regola funziona quando resiste alla prova del tempo.
Quanto ? durato il paddock separato fra MotoGP e Moto2 Moto3? (nelle intenzioni doveva offrire un ambiente pi? protetto ed elegante agli sponsor).
Molto poco. E perch?? Semplicemente perch? il paddock dei 'signori', cio? della MotoGP, era sempre vuoto!
Ma queste considerazioni ci portano lontano.
Il motomondiale ? senza un organo super partes che lo governi e controlli. Questa ? la realt?. Vito Ippolito, a cui ? stata consegnata una FIM debole, la ha indebolita ancora di pi? e nel futuro ormai sar? difficilissimo cambiarla perch? la MotoGP, o comunque vogliate chiamare la ex classe regina si tiene in piedi unicamente grazie ai favori elargiti - non in base ad una regola scritta - da chi tutto decide.
Con quel che precede dov'? lo stupore se la Honda cerca di fare i propri interessi e propone la futura Production Racer a 1,2 milioni di euro?
Chi fa finta di indignarsi se la Yamaha propone in leasing i propri motori a 800.000 e l'asta andr? deserta? (credeteci, questo era l'obiettivo primario della Yamaha, non darli all'esterno, quei motori)
Chi fa qualcosa dopo che ci si ? resi conto che la KTM ha monopolizzato la Moto 3 semplicemente perch? ha contraddetto lo spirito della categoria?
I fatti sono questi, e sfidiamo chiunque a contraddirci. La storia ci ha consegnato pochi monarchi illuminati. E agli altri abbiamo dato un nome diverso.
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se non ? cos?, prego gli Admin di scusarmi e di togliere sta discussione...
Io condivido quasi in toto il pensiero di Emmi...
Le CRT sono morte, viva le CRT!
Marted? 02 Luglio 2013 15:01 di Ernesto Emmi
La notizia era nell'aria ma ora ? ufficiale: la pietra angolare che ha giustificato la nascita delle CRT, cio? proprio la "claiming rule" che permetteva a chiunque di comperare un motore dei 'prototipi di serie' ? stata abrogata.
Il bello ? che oltre ad essere cancellata per il 2014, la nuova norma - cio? i motori delle CRT non possono essere acquistati - entra in vigore da subito per le moto che utilizzano centralina e software ufficiali Magneti Marelli.
Ci? vuol dire, per coloro i quali sono poco informati dei fatti, che ad oggi gli unici motori acquistabili sono quelli delle ART-Aprilia. E questo ? il motivo per cui la casa di Noale non ci investe pi? di tanto.
"Potremmo sicuramente fare dei propulsori prestazionalmente migliori - ci ha detto l'ingegner Gigi Dall'Igna ad Imola - ma poi chi li pagherebbe?".
E poi ha aggiunto: "oggi la maggiore differenza fra una RSV-4 Superbike ed una ART risiede nel comparto delle sospensioni. Quelle della SBK sono molto pi? costose".
La GP Commission con l'ennesimo cambiamento ha cos? confermato che di chi stila i regolamenti - cio? la Dorna, perch? la FIM si limita ad approvarli - non ci si pu? fidare. Vengono cambiati a seconda delle convenienze del momento.
Del resto cosa ci dobbiamo aspettare da una Commissione cos? composta?
Carmelo Ezpeleta (Dorna, Chairman), Ignacio Verneda (FIM Executive Director, Sport), Herve Poncharal (presidente IRTA, pagata dalla Dorna), Takanao Tsubouchi (MSMA, segretario), Javier Alonso (Dorna), Mike Trimby (IRTA, pagata dalla Dorna).
Pensate che qualcuno dei presenti possa dire alcunch? sulle decisioni della societ? spagnola? Se ne siete convinti, fatevi visitare.
Comunque non ci sarebbe nulla di male in una "monarchia illuminata", se non fosse che la Dorna va avanti a tentoni, correggendo la rotta a vista. Non ha visione sul lungo termine e nel tentativo di far crescere la MotoGP ha massacrato le altre classi, Moto2 e Moto3.
Non bisogna infatti credere che il successo di pubblico (in circuito), ammesso che ci sia, sia elemento sufficiente. Le due classi minori, che nel passato avevano la loro importanza tanto che in Spagna si parlava solo di 50 e 125 (cos? come in Ungheria ai tempi di Gabor Talmacsi, solo per fare un esempio), oggi sono scomparse dal radar del media. Ed in TV fanno audience risibili.
E non ? un danno da poco. Le piccole nazioni motociclisticamente meno evolute, infatti, avevano i loro campioni di riferimento. I loro idoli. Non avevano bisogno di Valentino Rossi senza il quale la MotoGP collasser?. E, beninteso, Vale non ha colpe.
Se a questo si aggiunge che fino a qualche anno vincevano italiani, finlandesi, ungheresi, finnici, americani, giapponesi, australiani ed ora non pi?, si comprende il significato di ci? che per noi significa tenere una 'rotta a vista' e non avere una visione di lungo termine. Perch? di chi altro ? la responsabilit? del depauperamento delle diverse etnie presenti nel motomondiale se non di chi lo organizza?
Smettiamola di giocare a fare i geni. Una regola funziona quando resiste alla prova del tempo.
Quanto ? durato il paddock separato fra MotoGP e Moto2 Moto3? (nelle intenzioni doveva offrire un ambiente pi? protetto ed elegante agli sponsor).
Molto poco. E perch?? Semplicemente perch? il paddock dei 'signori', cio? della MotoGP, era sempre vuoto!
Ma queste considerazioni ci portano lontano.
Il motomondiale ? senza un organo super partes che lo governi e controlli. Questa ? la realt?. Vito Ippolito, a cui ? stata consegnata una FIM debole, la ha indebolita ancora di pi? e nel futuro ormai sar? difficilissimo cambiarla perch? la MotoGP, o comunque vogliate chiamare la ex classe regina si tiene in piedi unicamente grazie ai favori elargiti - non in base ad una regola scritta - da chi tutto decide.
Con quel che precede dov'? lo stupore se la Honda cerca di fare i propri interessi e propone la futura Production Racer a 1,2 milioni di euro?
Chi fa finta di indignarsi se la Yamaha propone in leasing i propri motori a 800.000 e l'asta andr? deserta? (credeteci, questo era l'obiettivo primario della Yamaha, non darli all'esterno, quei motori)
Chi fa qualcosa dopo che ci si ? resi conto che la KTM ha monopolizzato la Moto 3 semplicemente perch? ha contraddetto lo spirito della categoria?
I fatti sono questi, e sfidiamo chiunque a contraddirci. La storia ci ha consegnato pochi monarchi illuminati. E agli altri abbiamo dato un nome diverso.
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