Da quando esord? nel motomondiale a 15 anni appena compiuti, Jorge Lorenzo ha attraversato molti cambiamenti in pista e fuori. Da pilota irruento e irriverente, lo spagnolo ? diventato una macchina di precisione, solido psicologicamente e maturo tra i cordoli. A complicare la situazione per i suoi avversari, il maiorchino ha pi? volte mostrato una voglia insaziabile di migliorarsi, ed il punto di saturazione resta ignoto. In un'intervista di El Pais, il 'filosofo' della MotoGP ha ripercorso alcune tappe fondamentale di una carriera che, all'et? di 25 anni, ? nella fase pi? rosea.
Che opinione credi che la gente si sia fatta nei tuoi confronti?
"La mia immagine ? migliorata significativamente negli ultimi anni. Ho imparato dai miei errori, facendo cambiare idea a persone che non mi sopportavano. Ma fare un cambiamento cos? drastico non ? facile, soprattutto quando ti devi liberare della nomea di pilota freddo e arrogante. Non ? per? cos?: sono molto meno freddo di quello che sembra".
A chi devi il tuo carattere?
"In parte a mia madre, ma credo di assomigliare maggiormente a mio padre, nonostante abbia cambiato molti aspetti che non reputavo positivi. Lui ? molto introverso, e lo ero diventato anch'io stando vicino a lui. Ora mostro di pi? il mio lato spensierato e scherzo di pi?".
Che rapporto hai con tuo padre ora?
"Mio padre non cambier?, al massimo si pu? cercare di tenerlo sotto controllo. Cerco di spiegargli che ? meglio non dire certe cose in pubblico, perch? pregiudicano anche me. La gente pensa che, solo perch? ? mio padre, la pensi anch'io cos?. Invece non ? cos?".
Hai cambiato diversi manager nella tua carriera, senza mantenere un contesto stabile. Si pu? dire che tu sia diffidente?
"Sono diffidente perch? ho un passato turbolento. E perch? il denaro ? una tentazione per tutti, e bisogna procedere con cautela. Ci sono persone che provano ad approfittarsi dei piloti e delle circostanze. Cos? ? la vita. Uno si pu? fidare di poche persone. Solo l'esperienza ti insegna chi ? onesto e chi no".
Hai detto pi? volte di voler correre con Honda. Rimarr? un desiderio?
"Yamaha ? all'altezza di Honda. Nonostante abbia un po' meno risorse, le vittorie sono state divise in maniera per lo pi? equa. Quando arrivai in MotoGP, era la casa di riferimento, la pi? vincente e quella con Valentino Rossi. Ho sempre creduto che fosse la moto migliore per me, e in questi cinque anni abbiamo fatto grandi cose".
Come vedi il ritorno di Valentino in squadra? La convivenza ti ha reso pi? duro?
"? possibile. Forse se non avessi avuto Rossi come compagno di squadra non avrei avuto gli stessi stimoli per arrivare al suo livello e superarlo. Il mio rendimento forse non sarebbe stato cos? alto. ? sempre un aiuto avere al proprio fianco un pilota che ti dimostri che con la stessa moto si pu? andare pi? veloce".
Ora per? sei pi? in forma che mai. Cosa ? cambiato rispetto al passato?
"Non sono imbattibile, ma ho migliorato di anno in anno sicuramente. Nel 2010 ero in gran forma, ma ho fatto altri passi avanti. Sono pi? consapevole di quello che succede in pista e fuori, cosa che mi aiuta a fare meno errori e prevenire conflitti inutili in pista. Ma anche i miei avversari non sono stati fermi. Stoner cade molto meno, anche se a volte perde la concentrazione. Pedrosa ? pi? costante, e non si infortuna pi? come una volta".
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