Il motomondiale ha perso oggi una piccola parte di Italia, la Oral dalla prossima gara non sar? pi? presente sullo schieramento di partenza della Moto3, dopo un inizio di stagione difficile. Il team Ambrogio Next Racing si era affidato alla engineering guidata da Mauro Forghieri, ingegnere con un importante passato in Ferrari, per la sua avventura nella nuova categoria del mondiale. Il progetto sembrava tanto semplice quando geniale, utilizzare la ciclistica vincente dell?Aprilia RSV 125 per ospitare un nuovo propulsore 4 tempi di 250 cc. Purtroppo i risultati sul campo non sono stati incoraggianti, Simone Grotzkyj Giorgi e Giulian Pedone hanno racimolato solo un punto in tre gare, grazie al 15? posto dello svizzero a Jerez.
Fiorenzo Caponera, team manager della squadra italiana, si ? perci? recato questa mattina alla Oral per rescindere il contratto di fornitura tecnica firmato a dicembre, che avrebbe dovuto avere una durata biennale. Da Le Mans i suoi due piloti dovrebbero salire su una Suter motorizzata Honda. La moto italiana non si ? dimostrata ancora abbastanza competitiva per affrontare la sfida mondiale, anche se l?engineering di Forghieri continuer? a fornire i propri propulsori in Moto3 all'indiana Mahindra, che per? utilizza un proprio telaio e si occupa anche della progettazione dell?air box. Nella classe cadetta rimarr? quindi, per l?Italia, solo la Ioda di Giampiero Sacchi, un progetto ancora molto giovane che ha risolto da poco i problemi di affidabilit? che l?avevano fermato nei primi GP
Fiorenzo Caponera, team manager della squadra italiana, si ? perci? recato questa mattina alla Oral per rescindere il contratto di fornitura tecnica firmato a dicembre, che avrebbe dovuto avere una durata biennale. Da Le Mans i suoi due piloti dovrebbero salire su una Suter motorizzata Honda. La moto italiana non si ? dimostrata ancora abbastanza competitiva per affrontare la sfida mondiale, anche se l?engineering di Forghieri continuer? a fornire i propri propulsori in Moto3 all'indiana Mahindra, che per? utilizza un proprio telaio e si occupa anche della progettazione dell?air box. Nella classe cadetta rimarr? quindi, per l?Italia, solo la Ioda di Giampiero Sacchi, un progetto ancora molto giovane che ha risolto da poco i problemi di affidabilit? che l?avevano fermato nei primi GP
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