Nato come la coppia del secolo, il binomio Rossi-Ducati ha avuto finora una relazione travagliata, culminata con le esternazioni del pilota al termine della gara in Qatar. Da un lato, la Rossa di Borgo Panigale sembra aver perso inequivocabilmente terreno rispetto a Honda e Yamaha. Dall'altro, Valentino ? apparso quanto mai smarrito sulla moto italiana, lanciando segnali contrastanti sia dentro che fuori dalla pista. A un anno esatto dalla prima gara del 'Dottore' sulla Desmosedici ? arrivato il momento pi? buio di un amore dolceamaro, e molti tifosi del motomondiale hanno espresso il loro verdetto sui social network, formando due fazioni nettamente distinte.
Da una parte c'? chi non mette in discussione il talento del 9 volte iridato, addossando tutte le responsabilit? alla moto e chi l'ha progettata. In Ducati, gli ingegneri non sarebbero stati capaci di convertire le indicazioni di Rossi in un progetto vincente, o addirittura di sacrificare una filosofia progettuale perdente per realizzare un moto che rispecchiasse in tutto e per tutto le esigenze di Valentino.
"Si ? capito che in Ducati non ti ascoltano. Intervista da 110 e lode", ha twittato un fan.
Gli ha fatto eco un altro: "Ducati: perch? pagare tanti soldi per avere Valentino Rossi, se poi quando costruite le moto non ascoltate le sue esigenze? Strano".
C'? per? chi mette in discussione la competitivit? di Rossi, che non sarebbe stato capace di adattarsi a una moto (la GP12) costruita secondo le sue stesse indicazioni e avrebbe assunto un atteggiamento troppo arrendevole.
"Ha voluto questa moto cos?, e finch? Nicky Hayden fa meglio ha ben poco da perdere la pazienza. Ha sbagliato lui", ? stata la risposta a un dibattito virtuale tra appassionati del motomondiale.
"In sella alla Ducati in Qatar non c'era Rossi. Il Valentino che conosco ha sempre lavorato duramente e non si ? mai arreso", lo sconsolato commento di un fan. "Credo che Valentino non sia pi? lo stesso da quando ha avuto l'incidente alla spalla, e non serva cambiare moto", un'altra diagnosi.
C'? anche chi rimpiange Stoner, che dopo anni sulla Rossa osserva la diatriba a distanza, dai pascoli oggigiorno pi? verdi della Honda.
"Rossi dovrebbe lasciare la Ducati in mano a gente che la sappia guidare, come faceva Stoner", ha sentenziato lapidariamente qualcuno.
Tutti per? sembrano essere d'accordo su una cosa: al momento, quella tra Rossi e Ducati ? un'unione malsana, che fa male a entrambi. Come ogni coppia al bivio, ci sono due possibilit?. Fare un sincero esame di coscienza e, se manca l'amore, separarsi il pi? amichevolmente possibile. Oppure lavorare entrambi sulla base di un sentimento comune, raggiungendo compromessi e completandosi a vicenda, trovando un'unione sinergica nella quale il tutto ? superiore alla somma delle parti.