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Suppo: MotoGP e CRT possono convivere

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    Suppo: MotoGP e CRT possono convivere



    "La prima luce verde del 2012 non si ? ancora accesa, bisogner? aspettare il GP del Qatar l?8 aprile, e gi? si guarda al prossimo anno. Il motomondiale non scoppia di salute, negli ultimi anni ha dovuto assistere all?uscita di scena di tre Case (Aprilia, Kawasaki e Suzuki) nella classe regina e la griglia di partenza ? andata sempre pi? assottigliandosi. Carmelo Ezpeleta ? corso ai ripari, due importanti cambiamenti sono stati introdotti in questa stagione: il passaggio ? o meglio il ritorno ? dagli 800 ai 1000 cc e l?ingresso delle CRT. Un esperimento in quella che viene vista da pi? parti come una stagione di transizione, in attesa di una nuova svolta regolamentare nel 2013.
    Dorna e MSMA, l?associazione che riunisce i costruttori della MotoGP, si sono gi? seduti intorno a un tavolo a fine gennaio in Malesia e ritorneranno a farlo a Jerez fra dieci giorni. Sul piatto c?? il futuro del massimo campionato mondiale delle due ruote, colpito duramente dalla crisi economica e obbligato a cambiare per sopravvivere. Due le proposte di Ezpeleta alle case per abbassare i costi, l?introduzione della centralina unica e il tetto massimo di un milione di euro per il leasing delle MotoGP ai team satellite. Se la prima strada sembra difficilmente percorribile per il netto rifiuto delle case, sulla seconda proposta sembra esserci maggiore disponibilit?.
    UN TETTO PER I LEASING - Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati, ha dichiarato a MCN: ?bisogna capire cosa comprende questa cifra, al momento non possiamo dare a questo prezzo la nostra moto, con tutta questa tecnologia. E? il costo per la sola moto, comprende anche la fornitura dei motori e la loro revisione? Poi bisogna considerare i ricambi a seguito delle cadute?. I punti interrogativi abbondano e nei prossimi mesi si dovr? fare chiarezza per trovare un accordo, ma l?idea di un ?prezzo politico?, per ora, non ha incassato un no secco. ?Potrebbe essere un?idea interessante, che vale la pena valutare ? spiega Livio Suppo, direttore marketing e comunicazione di HRC ? Per fornire una moto a quel costo si possono poi percorrere diverse strade, lo puoi fare perch? fornisci una moto che ha effettivamente quel valore, oppure perch? c?? un aiuto economico da parte di Dorna o ancora perch? c?? la volont? di investire e sostenere il campionato. Esiste tutta una serie di fattori che sar? compito della Case valutare?.
    Il manager torinese non crede per? che il "tetto" al leasing dei prototipi per i team Satelliti possa, da solo, risolvere la situazione. "A mio parere - dice Suppo - si dovrebbe anche favorire lo sviluppo di quella che, a livello mediatico, gi? esiste, ovvero la ?classe? CRT. Darle uno ?status? contribuirebbe ad alzarne il livello e a renderla pi? appetibile per gli sponsor, altrimenti il rischio ? che le CRT rimangano solo delle ?riempi griglia? poco competitive?. Bisogner? vedere come si evolveranno queste nuove moto anche da un punto di vista regolamentare. I motivi per cui sono nate sono chiari, Ezpeleta da una parte aveva la necessit? di riempire la griglia di partenza e dall?altra doveva smarcarsi dal fatto di basare l?intero campionato su solo tre Case, dal suo punto di vista era un business con un rischio altissimo. Sono i fatti a dimostrarlo, con la presenza dei costruttori che si ? dimezzata in un solo decennio.
    UN CAMPIONATO NEL CAMPIONATO - La CRT potrebbe per? non essere solo una provocazione ?politica? indirizzata alle Case, ma una categoria capace di ritagliarsi i propri spazi e attirare nuovi investitori. ?Da un punto di vista mediatico viene gi? percepita come un ?campionato nel campionato? non resta che fare il passo successivo ? propone Suppo, che non si schiera fra le fila dei detrattori delle CRT ? Non ci stiamo inventando niente, in altri sport motoristici esistono pi? categorie nello stesso campionato, ad esempio nel Rally, l?importante ? riuscire ad offrire un?alternativa a chi non pu? riuscire a primeggiare nella classifica assoluta. Una classifica separata potrebbe essere una soluzione, un modo per offrire a squadre e piloti la giusta visibilit? e garantire una migliore attrattiva per gli sponsor?.
    Forse i puristi storceranno il naso pensando a una classe regina divisa a met?, con moto derivate dalla serie, e commenteranno ironicamente, prendendo in prestito Milton, ?meglio regnare all?inferno che servire in cielo?, ma il motomondiale difficilmente potr? sopravvivere arroccandosi in un eremo insensibile alla situazione economica attuale. La riduzione dei costi non ? una possibilit? ma una necessit?, e fondamentale sar? vigilare in questo senso anche sulle CRT, per non trasformarle in moto capaci di rivaleggiare con le MotoGP non solo con le prestazioni, ma anche per i costi. Servono regolamenti chiari e duraturi, per gettare le basi per il futuro di un mondiale che potrebbe avere due facce senza perdere la propria natura. La strada ? ancora lunga, ma la vittoria finale potrebbe valere ben pi? del numero 1 sulla carena."

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    #2
    ? recente l'intervista di boscoscuro in cui diceva che alla fine della fiera per un top team moto2 la spesa maggiore non ? rappresentata dalla moto. finch? non risparmiano su spese inutili ai fini dell'attivit? in pista (leggasi paddock faraonici) ? tutto un prendersi in giro.

    magari eliminando un po di regole cervellotiche, leggasi limitazione sul consumo, potrebbero anche allargare il numero di costruttori con le competenze necessarie per sviluppare un motore competitivo. l'idea delle crt non ? male, ma devono essere tutti nelle stesse condizioni, stessi pesi (magari diversificati per frazionamento), stesso serbatoio, stessa durata dei motori.

    L'idea del tetto massimo di costo non ? male, ma bisogna vedere cosa comprende: per fare un esempio aprilia con le rsa faceva un pacchetto completo cadute comprese, quindi alla fine dell'anno non c'erano sorprese... mentre bisogna vedere pagando a parte sviluppi e cadute se ne valga la pena.

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