"Sono tempi difficili per il motomondiale. La crisi finanziaria ha colpito duramente il mercato stradale, riducendo notevolmente i budget a disposizione delle case costruttrici per la ricerca e sviluppo nel reparto corse. In un classico esempio di circolo vizioso, la carenza di spettacolo si traduce in un ridotto interesse economico e mediatico.
La MotoGP ? paradossalmente la categoria che ne ha risentito di pi?. Con costi elevati, ma niente a che vedere con la F.1 e dunque potenzialmente competitivi, sta soffrendo pi? di quanto meriterebbe. Poche moto in griglia e ancor meno sorpassi, negli ultimi la classe regina ha assistito suo malgrado alla fuga di case costruttrici (vedi Kawasaki e Suzuki) e sponsor. Solo la Ducati, che verr? presentata la prossima settimana a ******* di Campiglio, appare in buona salute da questo punto di vista. Nonostante le delusioni dello scorso campionato con Valentino Rossi, la casa di Borgo Panigale ha infatti mantenuto i suoi partner commerciali, a partire dal main sponsor Marlboro. Anche la Honda prosegue la sua relazione di lunga data con la Repsol, che ha ormai assunto un ruolo preponderante per la casa dall?ala dorata e sar? assai difficile da sostituire in caso di ritiro.
Caso a parte, la Yamaha. Nonostante 5 titoli mondiali negli ultimi 8 anni, la casa di Iwata ? ancora alla ricerca di uno sponsor principale da quando Valentino Rossi ? passato in Ducati, con conseguente ritiro della Fiat. Aggiungendo beffa al danno, la scorsa settimana era emerso che anche Petronas non avrebbe rinnovato il suo accordo commerciale.La sostituir? per? Eneos, colosso petrolifero giapponese gi? impegnato sul fronte quattro ruote come sponsor nel campionato GT giapponese. Nota a margine, sar? interessante vedere come la Yamaha incorporer? l'arancione del nuovo marchio. Speriamo solo che non imitino la livrea mostrata dalle Honda ufficiali ad Aragon lo scorso anno.
Rimangono per? molti dubbi sulla sostenibilit? economica della MotoGP se, di concerto, le squadre non inizino ad imparare anche a vendersi.
Il cambio di rotta in direzione della CRT, infatti, ? un passo indietro di notevole portata perch? riposiziona in basso, per il momento, parte dello schieramento con conseguente, inevitabile, riduzione delle richieste massime visto che da quest'anno si potr? essere presenti in MotoGP (con una CRT) con due salsicce ed un cotechino.
Colpisce soprattutto il fatto che un campionato teoricamente meno prestigioso come la Superbike schieri pi? moto e sponsor (anche se i budget sono ovviamente pi? ridotti) in pista. Un cambio di rotta era indubbiamente necessario, ma va sottolineato che il concetto CRT, a prescindere da considerazioni sportive, naviga ancora nel buio sia quanto a numero effettivo di team che quanto a sponsor."
La MotoGP ? paradossalmente la categoria che ne ha risentito di pi?. Con costi elevati, ma niente a che vedere con la F.1 e dunque potenzialmente competitivi, sta soffrendo pi? di quanto meriterebbe. Poche moto in griglia e ancor meno sorpassi, negli ultimi la classe regina ha assistito suo malgrado alla fuga di case costruttrici (vedi Kawasaki e Suzuki) e sponsor. Solo la Ducati, che verr? presentata la prossima settimana a ******* di Campiglio, appare in buona salute da questo punto di vista. Nonostante le delusioni dello scorso campionato con Valentino Rossi, la casa di Borgo Panigale ha infatti mantenuto i suoi partner commerciali, a partire dal main sponsor Marlboro. Anche la Honda prosegue la sua relazione di lunga data con la Repsol, che ha ormai assunto un ruolo preponderante per la casa dall?ala dorata e sar? assai difficile da sostituire in caso di ritiro.
Caso a parte, la Yamaha. Nonostante 5 titoli mondiali negli ultimi 8 anni, la casa di Iwata ? ancora alla ricerca di uno sponsor principale da quando Valentino Rossi ? passato in Ducati, con conseguente ritiro della Fiat. Aggiungendo beffa al danno, la scorsa settimana era emerso che anche Petronas non avrebbe rinnovato il suo accordo commerciale.La sostituir? per? Eneos, colosso petrolifero giapponese gi? impegnato sul fronte quattro ruote come sponsor nel campionato GT giapponese. Nota a margine, sar? interessante vedere come la Yamaha incorporer? l'arancione del nuovo marchio. Speriamo solo che non imitino la livrea mostrata dalle Honda ufficiali ad Aragon lo scorso anno.
Rimangono per? molti dubbi sulla sostenibilit? economica della MotoGP se, di concerto, le squadre non inizino ad imparare anche a vendersi.
Il cambio di rotta in direzione della CRT, infatti, ? un passo indietro di notevole portata perch? riposiziona in basso, per il momento, parte dello schieramento con conseguente, inevitabile, riduzione delle richieste massime visto che da quest'anno si potr? essere presenti in MotoGP (con una CRT) con due salsicce ed un cotechino.
Colpisce soprattutto il fatto che un campionato teoricamente meno prestigioso come la Superbike schieri pi? moto e sponsor (anche se i budget sono ovviamente pi? ridotti) in pista. Un cambio di rotta era indubbiamente necessario, ma va sottolineato che il concetto CRT, a prescindere da considerazioni sportive, naviga ancora nel buio sia quanto a numero effettivo di team che quanto a sponsor."
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