Da Gp1 http://www.gpone.com/index.php/20110...-mondiale.html
La tradizione del motomondiale annovera nei suoi albi piloti di ogni continente. Tra questi, gli europei hanno dettato legge pi? di chiunque altro, e la storia indica l?Italia come la nazione di maggior successo.
Ma alla vigilia dell?undicesima tappa, il campionato in corso ha visto l?Italia perdere nettamente il suo storico dominio a beneficio del suo vicino di casa e acerrimo rivale: la Spagna. I risultati della stagione in corso parlano di 16 vittorie ed altrettanti podi per i piloti iberici, un paragone impietoso con i nove podi ed una sola vittoria da parte degli italiani. Un fenomeno che oggi che l'assenza di Valentino Rossi (nella foto in uno dei suoi duelli con lo spagnolo Lorenzo) rende ancora pi? evidente.
I numeri degli anni passati sanciscono impietosamente un cambio della guardia nei ranghi del motomondiale. Dal 2008 al 2010, l?Italia ha esibito un rapido declino sia quanto a vittorie (21, 17, 6) che podi (42, 39, 30). In confronto, la Spagna ha riportato una crescita impressionante sia in termini di vittorie (11, 22, 36) che di podi (52, 72, 85). La stagione attuale ? finora in linea con questa tendenza.
Gli spagnoli Nico Terol e Maverick Vi?ales isolano in una morsa il francese Jonathan Zarco nella classifica della 125, dove l?unico in lista ? il quindicesimo classificato Simone Grotzkyj.
Dopo un avvio di stagione promettente da parte di Andrea Iannone, la Moto2 ? ormai una partita a due tra l?astro nascente iberico Marc Marquez ed il tedesco Stefan Bradl, con Simone Corsi ed il sanmarinese Alex De Angelis che osservano da lontano, in lotta per il terzo posto.
La classe regina ? pur schierando in pista un totale di 14 titoli iridati tricolori tra Dovizioso (1), Simoncelli (1), Capirossi (3), e Rossi (9) ? ha visto Casey Stoner salire sul gradino pi? alto del podio cinque volte, con il grintoso e determinato Jorge Lorenzo ed il veloce, ma fragile, Dani Pedrosa ad opporre, con due vittorie a testa, l?unica resistenza degna di nota. La situazione non sembra destinata a cambiare.
L?ottavo di litro, ormai disertata dagli italiani, ? terreno fertile per giovani talenti spagnoli. Dopo un anno eccezionale in 125, la matricola Marc Marquez sta facendo rapida conoscenza con le quattro tempi in Moto2 e pare essere l?unico pilota destinato ad inserirsi nella lotta al titolo della classe regina nei prossimi anni. Le principali speranze italiane rimangono nella MotoGp, dove il binomio Rossi/Ducati potrebbe tornare competitivo in vista del ritorno alle 1000. Quanto alla stagione in corso, sia Simoncelli che Dovizioso hanno dato segnali incoraggianti quanto a velocit? (soprattutto il primo) e costanza di risultati (soprattutto il secondo).
Sulla carta, il circuito ceco piace ai nostri piloti e potrebbe segnare un cambio di tendenza. In ogni caso, il week-end di gara e la successiva giornata di test consentiranno importanti verifiche. Simoncelli ? atteso all'appuntamento col podio che ha finora rimandato, ma ? quanto mai importante in vista del mercato per la prossima stagione. Stesso discorso per Dovizioso, che deve giocare duro e mettersi alle spalle quanti pi? colleghi Honda possibili per mantenere vive le proprie speranze in classifica e assicurarsi un supporto da pilota ufficiale nel 2012. Quanto ai test post-gara, resta da vedere se le migliorie elettroniche in arrivo in Ducati aiuteranno a limare l?attuale divario di circa un secondo a giro che separa il Dottore dal gruppo di testa.
La Spagna, dal canto suo, non sembra intenzionata a cedere facilmente il passo. Lorenzo e Pedrosa avranno moto ufficiali per la prossima stagione, e un?intera generazione di giovani piloti iberici sta crescendo rapidamente. La Dorna, organizzazione spagnola alle redini del motomondiale, rappresenta un vantaggio. Tuttavia, le diverse politiche a livello nazionale giocano un ruolo importante in questo cambio della guardia. Per esempio, i costi d?iscrizione al campionato CEV spagnolo ammontano a meno di 1.500 euro, mentre la controparte italiana ne richiede circa 4.000 e da 2.000 a 10.000 per l?accreditamento della squadra. Il record di vittorie rimane appannaggio dell?Italia (731 a 392), che possiede un gruppo di piloti veloci, ma attualmente non da titolo, e ha bisogno di forgiare una nuova generazione di piloti per preservare la propria tradizione di successi.
La tradizione del motomondiale annovera nei suoi albi piloti di ogni continente. Tra questi, gli europei hanno dettato legge pi? di chiunque altro, e la storia indica l?Italia come la nazione di maggior successo.
Ma alla vigilia dell?undicesima tappa, il campionato in corso ha visto l?Italia perdere nettamente il suo storico dominio a beneficio del suo vicino di casa e acerrimo rivale: la Spagna. I risultati della stagione in corso parlano di 16 vittorie ed altrettanti podi per i piloti iberici, un paragone impietoso con i nove podi ed una sola vittoria da parte degli italiani. Un fenomeno che oggi che l'assenza di Valentino Rossi (nella foto in uno dei suoi duelli con lo spagnolo Lorenzo) rende ancora pi? evidente.
I numeri degli anni passati sanciscono impietosamente un cambio della guardia nei ranghi del motomondiale. Dal 2008 al 2010, l?Italia ha esibito un rapido declino sia quanto a vittorie (21, 17, 6) che podi (42, 39, 30). In confronto, la Spagna ha riportato una crescita impressionante sia in termini di vittorie (11, 22, 36) che di podi (52, 72, 85). La stagione attuale ? finora in linea con questa tendenza.
Gli spagnoli Nico Terol e Maverick Vi?ales isolano in una morsa il francese Jonathan Zarco nella classifica della 125, dove l?unico in lista ? il quindicesimo classificato Simone Grotzkyj.
Dopo un avvio di stagione promettente da parte di Andrea Iannone, la Moto2 ? ormai una partita a due tra l?astro nascente iberico Marc Marquez ed il tedesco Stefan Bradl, con Simone Corsi ed il sanmarinese Alex De Angelis che osservano da lontano, in lotta per il terzo posto.
La classe regina ? pur schierando in pista un totale di 14 titoli iridati tricolori tra Dovizioso (1), Simoncelli (1), Capirossi (3), e Rossi (9) ? ha visto Casey Stoner salire sul gradino pi? alto del podio cinque volte, con il grintoso e determinato Jorge Lorenzo ed il veloce, ma fragile, Dani Pedrosa ad opporre, con due vittorie a testa, l?unica resistenza degna di nota. La situazione non sembra destinata a cambiare.
L?ottavo di litro, ormai disertata dagli italiani, ? terreno fertile per giovani talenti spagnoli. Dopo un anno eccezionale in 125, la matricola Marc Marquez sta facendo rapida conoscenza con le quattro tempi in Moto2 e pare essere l?unico pilota destinato ad inserirsi nella lotta al titolo della classe regina nei prossimi anni. Le principali speranze italiane rimangono nella MotoGp, dove il binomio Rossi/Ducati potrebbe tornare competitivo in vista del ritorno alle 1000. Quanto alla stagione in corso, sia Simoncelli che Dovizioso hanno dato segnali incoraggianti quanto a velocit? (soprattutto il primo) e costanza di risultati (soprattutto il secondo).
Sulla carta, il circuito ceco piace ai nostri piloti e potrebbe segnare un cambio di tendenza. In ogni caso, il week-end di gara e la successiva giornata di test consentiranno importanti verifiche. Simoncelli ? atteso all'appuntamento col podio che ha finora rimandato, ma ? quanto mai importante in vista del mercato per la prossima stagione. Stesso discorso per Dovizioso, che deve giocare duro e mettersi alle spalle quanti pi? colleghi Honda possibili per mantenere vive le proprie speranze in classifica e assicurarsi un supporto da pilota ufficiale nel 2012. Quanto ai test post-gara, resta da vedere se le migliorie elettroniche in arrivo in Ducati aiuteranno a limare l?attuale divario di circa un secondo a giro che separa il Dottore dal gruppo di testa.
La Spagna, dal canto suo, non sembra intenzionata a cedere facilmente il passo. Lorenzo e Pedrosa avranno moto ufficiali per la prossima stagione, e un?intera generazione di giovani piloti iberici sta crescendo rapidamente. La Dorna, organizzazione spagnola alle redini del motomondiale, rappresenta un vantaggio. Tuttavia, le diverse politiche a livello nazionale giocano un ruolo importante in questo cambio della guardia. Per esempio, i costi d?iscrizione al campionato CEV spagnolo ammontano a meno di 1.500 euro, mentre la controparte italiana ne richiede circa 4.000 e da 2.000 a 10.000 per l?accreditamento della squadra. Il record di vittorie rimane appannaggio dell?Italia (731 a 392), che possiede un gruppo di piloti veloci, ma attualmente non da titolo, e ha bisogno di forgiare una nuova generazione di piloti per preservare la propria tradizione di successi.
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