da MotoBlog
La Dorna guarda lontano, forse troppo lontano, e non vede quel che avviene qui e adesso. La multinazionale che gestisce il motomondiale sembra ignorare quel che ? accaduto alla MotoGP l?altro ieri in Spagna, al Montmel? (show di Stoner, ma gara da ?sonno?) e quello che pu? accadere domenica prossima in Inghilterra, a Silverstone.
Gi?, perch? dopo la confermata assenza di Pedrosa e forse anche di Colin Edwards, ? possibile anche il forfait di Aoyama e De Puniet, infortunati a Barcellona. Cos? la MotoGP rischia di partire con 13 (tredici) piloti, una presa in giro per la classe regina dal posticcio castello dorato, dagli ingaggi faraonici (ma non per tutti), dal giro di umbrella girls, star e starlette che ha trasformato il paddok in un teatrino da avanspettacolo e da gossip.
Carmelo Ezpeleta sapr? certamente fare tornare i suoi conti, rimpinguando le casse della Dorna, ma non pare in grado di far girare questa MotoGP, con sempre meno piloti in pista e con sempre meno spettacolo. Ora si parla di una MotoGP alla conquista di altri lidi intercontinentali: Texas, Brasile, Argentina, India. Come dire, moltiplicare il ?contenitore? per moltiplicare i guadagni (diritti tv in primis), senza tener conto del ?contenuto?, sempre pi? spolpato.
La rivoluzione tecnica e dei regolamenti del 2012 sbandierata come una bacchetta magica rischia di lasciare le cose come stanno. I team potenzialmente interessati alla nuova MotoGP 1000 non hanno certo intenzione di abboccare all?amo di un campionato tagliato in due come una mela: davanti il gruppetto sparuto dei big sotto i riflettori e dietro, a rischio doppiaggio, il gruppone dei ?poveri ma belli? chiamati a reggere il ? moccolo.
La Dorna guarda lontano, forse troppo lontano, e non vede quel che avviene qui e adesso. La multinazionale che gestisce il motomondiale sembra ignorare quel che ? accaduto alla MotoGP l?altro ieri in Spagna, al Montmel? (show di Stoner, ma gara da ?sonno?) e quello che pu? accadere domenica prossima in Inghilterra, a Silverstone.
Gi?, perch? dopo la confermata assenza di Pedrosa e forse anche di Colin Edwards, ? possibile anche il forfait di Aoyama e De Puniet, infortunati a Barcellona. Cos? la MotoGP rischia di partire con 13 (tredici) piloti, una presa in giro per la classe regina dal posticcio castello dorato, dagli ingaggi faraonici (ma non per tutti), dal giro di umbrella girls, star e starlette che ha trasformato il paddok in un teatrino da avanspettacolo e da gossip.
Carmelo Ezpeleta sapr? certamente fare tornare i suoi conti, rimpinguando le casse della Dorna, ma non pare in grado di far girare questa MotoGP, con sempre meno piloti in pista e con sempre meno spettacolo. Ora si parla di una MotoGP alla conquista di altri lidi intercontinentali: Texas, Brasile, Argentina, India. Come dire, moltiplicare il ?contenitore? per moltiplicare i guadagni (diritti tv in primis), senza tener conto del ?contenuto?, sempre pi? spolpato.
La rivoluzione tecnica e dei regolamenti del 2012 sbandierata come una bacchetta magica rischia di lasciare le cose come stanno. I team potenzialmente interessati alla nuova MotoGP 1000 non hanno certo intenzione di abboccare all?amo di un campionato tagliato in due come una mela: davanti il gruppetto sparuto dei big sotto i riflettori e dietro, a rischio doppiaggio, il gruppone dei ?poveri ma belli? chiamati a reggere il ? moccolo.
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