Che ne pensate?
Da Sportmediaset:
E la Federazione Internazionale del Motociclismo dirama, ma s?, dirama. Dirama comunicati, alcuni poco comprensibili ed altri molto chiari. Alla prima categoria appartiene un comunicato il cui significato politico sar? tutto da scoprire nei prossimi mesi, nel quale la Federazione dichiara di tenere molto "all'identit? del campionato Superbike, unico campionato per derivate di serie"; alla seconda categoria appartengono gli elenchi con il numero degli iscritti ai campionati 2011. Roba piccola, che in compenso la dice grossa.
Vediamo di parlare in modo semplice e chiaro. La griglia della MotoGp, pur perdendo una Suzuki, acquista la Ducati di Abrham e mantiene 17 piloti al via; pochi davvero, lo sappiamo, ? palese, ci siamo quasi abituati ad una tristezza cos? striminzita confidando - come ci dicono - che qualcosa (ma quando?) cambier?. Per?, in proporzione, sono ancora meno i 20 iscritti soltanto della Superbike che in pi? di un caso lo scorso anno, proprio come la MotoGP, aveva pi? punti da dare che piloti all'arrivo. Ecco, venti moto al via, ventuno se andr? bene con Pedercini, sono troppo poche considerando che la categoria che si serve di moto derivate dalla serie in teoria dovrebbe costare svariate volte di meno della MotoGP. Fatte le debite proporzioni ? quasi impossibile trovare sponsor con budget adeguati a sostenere sforzi cos? importanti.
Negli ultimi tempi si era diffuso il roboante luogo comune delle 32 moto presenti sulla griglia della Superbike. L'abbiamo lasciato passare, mentre veniva alimentato fino a sconfessarsi, osservando l'evoluzione con interesse e passione. Perch? ad alcuni pareva che si dovesse per forza rappresentare una guerra tra i due campionati in cui uno, la MotoGp, doveva essere descritto con i toni della decadenza e dello sfascio e l'altro, la Superbike, con quelli trionfali di un mondiale in perfetta salute a dispetto della crisi. Qui sta il punto: la crisi non ha guardato in faccia nessuno e non ? certo non facendo nulla o dimenticandosi di dirlo che le cose migliorano. Pi? moto in tv e sui giornali, a qualsiasi categoria appartengano, sono un bene per tutto il movimento.
Ora: servono correttivi per tutti. La federazione che ha il ruolo istituzionale di garante ed arbitro dello sport dovrebbe fare il suo mestiere, suggerendo una retromarcia tecnologica, almeno momentanea, che riguardi tutti, campionati nazionali compresi. Perch? se ? vero che da un lato la MotoGp invade il campo della Superbike pensando per il 2012 (solo per chi lo vorr?) l'utilizzo di motori derivati dalla serie alloggiati in telai prototipo, ? anche vero che la Superbike ospita strategie elettroniche da sogno e preparazioni da urlo. Se ? vero che in MotoGp ( come denunciato da Melandri) i privati non possono vincere, in Superbike (dove Melandri si ? trasferito) avviene proprio la stessa cosa, con la gustosa e spiegabile eccezione di Carlos Checa. Anzi, con l?aggravante che ci sono ufficiali e... ufficiali. Case, tipo Aprilia e Bmw, con budget mirabolanti e altre, tipo Suzuki, che arrivano alle ultime gare senza ricambi. Se ? vero insomma che la MotoGp vede illegittimamente in certi pregi della Superbike la soluzione dei propri mali ? vero che la Superbike si ? lasciata travolgere dalla "gipizzazione" fino ad allontanarsi dai suoi pregi. Si copiano a vicenda, semmai.
Arriviamo ad ipotizzare che potrebbero pure entrare i motori derivati dalla serie in MotoGp, senza limiti di consumo per non essere troppo indietro rispetto ai protoitpi veri, ma solo se la Superbike si riappropriasse di un po' di quella sua straordinaria identit? che passa attraverso moto comprabili e schierabili e magari senza ruoli ufficiali. Nessuno soffrirebbe nulla. I prototipi continuerebbero ad essere moto esclusive e le Superbike sarebbero moto da corsa ancora pi? simili a quelle che si trovano in negozio. Qualcosa di pi? della Superstock, qualcosa cos?.
Per dire: ha senso che nel 2010 i motori di un prototipo GP durassero tre volte di pi? di un motore SBK derivato di serie? Dov'? l'errore?
Due critiche non fanno male, i soprusi e un po' di omert? invece s? che possono farne. Il motociclismo merita di uscire dall'empasse e dalle incomprensioni... su una ruota sola. Siamo ancora in tempo.
25 gennaio 201122:28
Da Sportmediaset:
E la Federazione Internazionale del Motociclismo dirama, ma s?, dirama. Dirama comunicati, alcuni poco comprensibili ed altri molto chiari. Alla prima categoria appartiene un comunicato il cui significato politico sar? tutto da scoprire nei prossimi mesi, nel quale la Federazione dichiara di tenere molto "all'identit? del campionato Superbike, unico campionato per derivate di serie"; alla seconda categoria appartengono gli elenchi con il numero degli iscritti ai campionati 2011. Roba piccola, che in compenso la dice grossa.
Vediamo di parlare in modo semplice e chiaro. La griglia della MotoGp, pur perdendo una Suzuki, acquista la Ducati di Abrham e mantiene 17 piloti al via; pochi davvero, lo sappiamo, ? palese, ci siamo quasi abituati ad una tristezza cos? striminzita confidando - come ci dicono - che qualcosa (ma quando?) cambier?. Per?, in proporzione, sono ancora meno i 20 iscritti soltanto della Superbike che in pi? di un caso lo scorso anno, proprio come la MotoGP, aveva pi? punti da dare che piloti all'arrivo. Ecco, venti moto al via, ventuno se andr? bene con Pedercini, sono troppo poche considerando che la categoria che si serve di moto derivate dalla serie in teoria dovrebbe costare svariate volte di meno della MotoGP. Fatte le debite proporzioni ? quasi impossibile trovare sponsor con budget adeguati a sostenere sforzi cos? importanti.
Negli ultimi tempi si era diffuso il roboante luogo comune delle 32 moto presenti sulla griglia della Superbike. L'abbiamo lasciato passare, mentre veniva alimentato fino a sconfessarsi, osservando l'evoluzione con interesse e passione. Perch? ad alcuni pareva che si dovesse per forza rappresentare una guerra tra i due campionati in cui uno, la MotoGp, doveva essere descritto con i toni della decadenza e dello sfascio e l'altro, la Superbike, con quelli trionfali di un mondiale in perfetta salute a dispetto della crisi. Qui sta il punto: la crisi non ha guardato in faccia nessuno e non ? certo non facendo nulla o dimenticandosi di dirlo che le cose migliorano. Pi? moto in tv e sui giornali, a qualsiasi categoria appartengano, sono un bene per tutto il movimento.
Ora: servono correttivi per tutti. La federazione che ha il ruolo istituzionale di garante ed arbitro dello sport dovrebbe fare il suo mestiere, suggerendo una retromarcia tecnologica, almeno momentanea, che riguardi tutti, campionati nazionali compresi. Perch? se ? vero che da un lato la MotoGp invade il campo della Superbike pensando per il 2012 (solo per chi lo vorr?) l'utilizzo di motori derivati dalla serie alloggiati in telai prototipo, ? anche vero che la Superbike ospita strategie elettroniche da sogno e preparazioni da urlo. Se ? vero che in MotoGp ( come denunciato da Melandri) i privati non possono vincere, in Superbike (dove Melandri si ? trasferito) avviene proprio la stessa cosa, con la gustosa e spiegabile eccezione di Carlos Checa. Anzi, con l?aggravante che ci sono ufficiali e... ufficiali. Case, tipo Aprilia e Bmw, con budget mirabolanti e altre, tipo Suzuki, che arrivano alle ultime gare senza ricambi. Se ? vero insomma che la MotoGp vede illegittimamente in certi pregi della Superbike la soluzione dei propri mali ? vero che la Superbike si ? lasciata travolgere dalla "gipizzazione" fino ad allontanarsi dai suoi pregi. Si copiano a vicenda, semmai.
Arriviamo ad ipotizzare che potrebbero pure entrare i motori derivati dalla serie in MotoGp, senza limiti di consumo per non essere troppo indietro rispetto ai protoitpi veri, ma solo se la Superbike si riappropriasse di un po' di quella sua straordinaria identit? che passa attraverso moto comprabili e schierabili e magari senza ruoli ufficiali. Nessuno soffrirebbe nulla. I prototipi continuerebbero ad essere moto esclusive e le Superbike sarebbero moto da corsa ancora pi? simili a quelle che si trovano in negozio. Qualcosa di pi? della Superstock, qualcosa cos?.
Per dire: ha senso che nel 2010 i motori di un prototipo GP durassero tre volte di pi? di un motore SBK derivato di serie? Dov'? l'errore?
Due critiche non fanno male, i soprusi e un po' di omert? invece s? che possono farne. Il motociclismo merita di uscire dall'empasse e dalle incomprensioni... su una ruota sola. Siamo ancora in tempo.
25 gennaio 201122:28
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