ci tenevo a offrire a questi due piloti iil giusto rispetto, sopratutto ieri...il motociclismo ci offre queste storie che sono la sua linfa vitale secondo me
Parafrasando la frase di un celebre film, nel motociclismo, come nella boxe, come nella vita, 'non è tanto impartante quanto forte colpisci, ma come incassi, come ti rialzi quando finisci a tappeto'. Pillole di 'popolare saggezza' che però, ora come ora, nella testa di Alex De Angelis e di Scott Redding, risuonano come macigni.
La magia del mondo del motociclismo è anche quella di offrirti una possibile via di guarigione. E' una possibilità di riscatto, di onorare un amico che non c'è più. De Angelis e Redding hanno condiviso il beffardo destino della morte di Shoya Tomizawa. Entrambi, in quel maledetto 5 settembre di Misano, si ritrovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Protagonisti innocenti di una tragedia pura, che colpisce le cavità più profonde del cuore.
Il dolore, il pensiero di dire basta, di pensare che il giocattolo si sia rotto e che i sensi di colpa possano distruggerti l'animo. Entrambi hanno pensato seriamene di smettere. Entrambi a Phillip Island hanno onorato nel migliore dei modi il govane Shoya. Primo De Angelis, secondo Redding, al termine di un duello che ha mostrato il talento di entrambi. Senza Champagne sul podio, per rispetto.
Il motociclismo, così come la vita, offre sempre una via d'uscita, di redenzione per se stessi e agli occhi degli altri. De Angelis e Redding sono andati a tappeto a Misano, eppure sono riusciti a rialzarsi, a sorridere, a gareggiare, e a vincere. Vincere le proprie paure, i propri dubbi, dopo averli affrontati a testa alta, e a rimettersi in gioco. Allacciandosi un casco. E andando a conquistare il podio.
Di: Flavio Atzori
Parafrasando la frase di un celebre film, nel motociclismo, come nella boxe, come nella vita, 'non è tanto impartante quanto forte colpisci, ma come incassi, come ti rialzi quando finisci a tappeto'. Pillole di 'popolare saggezza' che però, ora come ora, nella testa di Alex De Angelis e di Scott Redding, risuonano come macigni.
La magia del mondo del motociclismo è anche quella di offrirti una possibile via di guarigione. E' una possibilità di riscatto, di onorare un amico che non c'è più. De Angelis e Redding hanno condiviso il beffardo destino della morte di Shoya Tomizawa. Entrambi, in quel maledetto 5 settembre di Misano, si ritrovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Protagonisti innocenti di una tragedia pura, che colpisce le cavità più profonde del cuore.
Il dolore, il pensiero di dire basta, di pensare che il giocattolo si sia rotto e che i sensi di colpa possano distruggerti l'animo. Entrambi hanno pensato seriamene di smettere. Entrambi a Phillip Island hanno onorato nel migliore dei modi il govane Shoya. Primo De Angelis, secondo Redding, al termine di un duello che ha mostrato il talento di entrambi. Senza Champagne sul podio, per rispetto.
Il motociclismo, così come la vita, offre sempre una via d'uscita, di redenzione per se stessi e agli occhi degli altri. De Angelis e Redding sono andati a tappeto a Misano, eppure sono riusciti a rialzarsi, a sorridere, a gareggiare, e a vincere. Vincere le proprie paure, i propri dubbi, dopo averli affrontati a testa alta, e a rimettersi in gioco. Allacciandosi un casco. E andando a conquistare il podio.
Di: Flavio Atzori
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