Da Repubblica.it:
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Sciopero della saponetta alla Ducati
La Cgil: "Fanno pagare Valentino a noi"
L'azienda cancella la pausa di 5 minuti per lavarsi le mani, prevista due volte al giorno, prima di pranzo e a fine turno. I sindacati insorgono: "Era un'abitudine storica", per togliersi di dosso il grasso dei motori. Una consuetudine cancellata per ragioni di produttività. Ma la Fiom denuncia: "Il costo di Valentino Rossi sulle spalle degli operai"
Sciopero della saponetta alla Ducati La Cgil: "Fanno pagare Valentino a noi"
È lo "sciopero della saponetta". Tra produttività e igiene, alla vigilia dell'arrivo di Valentino Rossi e del lancio della nuova moto Diavel, l'ultima battaglia sindacale in casa Ducati si gioca su cinque minuti. Anzi dieci, la durata delle due pause concesse fino a pochi giorni fa agli operai per lavarsi le mani prima di pranzo e a fine turno. Un'usanza storica nei capannoni di Borgo Panigale. Ma nel mondo che corre per l'azienda non c'è più tempo per la pausa saponetta.
Via il privilegio, dunque. Unilateralmente. E immediate le proteste degli operai perché, dicono, si è sempre "staccato" cinque minuti prima per togliersi di dosso il grasso dei motori. Un'abitudine regolamentata che ora, in tempo di crisi, l'azienda sacrifica sull'altare della produttività: il permesso è stato tagliato qualche giorno fa scatenando le ire dei sindacati che, come spesso accade, reagiscono a ranghi separati. La Fiom già stamattina a suon di volantini chiederà ai lavoratori di scioperare 15 minuti a pranzo e altri 15 all'uscita (la durata minima di sciopero prevista per legge), per procedere poi a oltranza finché l'azienda non si rimangerà l'affronto. La Fim Cisl organizzerà scioperi simili e annuncia diffide legali per violazione degli accordi contrattuali.
Ma l'azienda non demorde. "Dobbiamo recuperare efficienza, e questo è solo uno dei sistemi, peraltro indolore - spiega il capo del personale Ducati Luigi Torlai - chiediamo agli operai di lavorare dieci minuti in più al giorno, che in un anno per noi significa molto. Le mani del resto se le possono lavare all'uscita". La novità è già stata introdotta in officina, da ieri nel reparto montaggio motori e presto in tutta l'azienda, ma capita in un momento delicato: tra lunedì e mercoledì ci sono le elezioni dei rappresentanti sindacali.
"Forse la Ducati vuole far pagare Valentino Rossi a noi", risponde a stretto giro di posta il segretario bolognese della Fiom Bruno Papignani. "Non vorrei che Del Torchio si sia montato la testa e voglia fare un pò il Marchionne, ma non mi pare la persona giusta", ha aggiunto intervistato su "Radiotau".
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Sciopero della saponetta alla Ducati
La Cgil: "Fanno pagare Valentino a noi"
L'azienda cancella la pausa di 5 minuti per lavarsi le mani, prevista due volte al giorno, prima di pranzo e a fine turno. I sindacati insorgono: "Era un'abitudine storica", per togliersi di dosso il grasso dei motori. Una consuetudine cancellata per ragioni di produttività. Ma la Fiom denuncia: "Il costo di Valentino Rossi sulle spalle degli operai"
Sciopero della saponetta alla Ducati La Cgil: "Fanno pagare Valentino a noi"
È lo "sciopero della saponetta". Tra produttività e igiene, alla vigilia dell'arrivo di Valentino Rossi e del lancio della nuova moto Diavel, l'ultima battaglia sindacale in casa Ducati si gioca su cinque minuti. Anzi dieci, la durata delle due pause concesse fino a pochi giorni fa agli operai per lavarsi le mani prima di pranzo e a fine turno. Un'usanza storica nei capannoni di Borgo Panigale. Ma nel mondo che corre per l'azienda non c'è più tempo per la pausa saponetta.
Via il privilegio, dunque. Unilateralmente. E immediate le proteste degli operai perché, dicono, si è sempre "staccato" cinque minuti prima per togliersi di dosso il grasso dei motori. Un'abitudine regolamentata che ora, in tempo di crisi, l'azienda sacrifica sull'altare della produttività: il permesso è stato tagliato qualche giorno fa scatenando le ire dei sindacati che, come spesso accade, reagiscono a ranghi separati. La Fiom già stamattina a suon di volantini chiederà ai lavoratori di scioperare 15 minuti a pranzo e altri 15 all'uscita (la durata minima di sciopero prevista per legge), per procedere poi a oltranza finché l'azienda non si rimangerà l'affronto. La Fim Cisl organizzerà scioperi simili e annuncia diffide legali per violazione degli accordi contrattuali.
Ma l'azienda non demorde. "Dobbiamo recuperare efficienza, e questo è solo uno dei sistemi, peraltro indolore - spiega il capo del personale Ducati Luigi Torlai - chiediamo agli operai di lavorare dieci minuti in più al giorno, che in un anno per noi significa molto. Le mani del resto se le possono lavare all'uscita". La novità è già stata introdotta in officina, da ieri nel reparto montaggio motori e presto in tutta l'azienda, ma capita in un momento delicato: tra lunedì e mercoledì ci sono le elezioni dei rappresentanti sindacali.
"Forse la Ducati vuole far pagare Valentino Rossi a noi", risponde a stretto giro di posta il segretario bolognese della Fiom Bruno Papignani. "Non vorrei che Del Torchio si sia montato la testa e voglia fare un pò il Marchionne, ma non mi pare la persona giusta", ha aggiunto intervistato su "Radiotau".
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