La MotoGP ? una disciplina dura e snervante, lo sappiamo?lo ? anche per i tifosi, ultimamente soprattutto per i telespettatori.
La puntata televisiva di Casa Rossi a Brno ? di tipo transducatistico, non interessa altro? ed inizia con un'immagine da Discoring del 1978, ossia un effetto speciale casereccio da tv privata anni 70 che consiste nell'arrossamento artefatto del 46 su carena, in attesa del "matrimonio del secolo"; il tutto seguito, come quando i vecchi si incontrano e rilanciano sui propri malanni, da una comparazione di fratture, viti, placche e gambe di sedie, un po' ?un po' ortopedia, un po' falegnameria, un po' matrimonio del secolo?
La pole ? di Pedrosa, Lorenzo ? in testa al mondiale ma non ne viene fatto cenno. L'unico altro pilota di cui si sente parlare ? Dovizioso, talento in via di privatizzazione, nel senso che sta perdendo lo status HRC, colpa di Stoner e del suo passaggio in Honda. Tutto questo fino al warm up lap?poi tocca parlarne?della gara e di chi la deve correre per vincerla, si presume.
Vanno via i soliti ma l'incertezza dura poco. A met? gara ? il sonno agonistico e la partenzaccia di Valentino autodichiaratosi veloce e competitivo nonostante la caduta in prova, viene spiegata con un contatto che coinvolge indirettamente anche Capirossi, nuovamente a secco di risultati, e poi nuovamente per terra.
Poi, dicevamo, spettacolo inesistente; si sposta l'attenzione su un imminente quanto poco probabile recupero di Rossi 5? su Spies, ma il dottore ? a 4 secondi dall'americano e a 5 secondi dal podio, mentre davanti Lorenzo rifila 3 secondi a Pedrosa. E siamo solo ai primi giri?
In una gara che al 16? giro per distacchi sembra una gara di durata alla 16a ora, si ignora totalmente il duo di testa (una microanalisi ogni tanto e via), si cerca un'assoluzione per Dovizioso e si va a sondare la Ducati per cercare di trasformare il podio ormai prossimo e blindato di Stoner in risultato insufficiente che rende necessario, vitale, un Rossi su una Rossa.
Finisce come ? evidente che debba finire gi? dal giro 6, con distacchi da cronoscalata tra ciclisti amatori. Lorenzo va a giocare a golf con tanto di putt volutamente sbagliati (cercare di mettere la pallina in buca da vicino) mentre dietro ancora i colleghi devono passare sotto la bandiera a scacchi.
Dalla pista allo studio, inizia una specie di veglia per un Rossi che ? evidentemente in esilio agonistico forzato ma che torner?, come il conte di Montecristo, ricco e spietato, condizioni queste che gli riconoscono da sempre collaboratori e avversari.
Le migliori menti del motociclismo manageriale e strategico sono impegnate nel capire non tanto se si possa realmente quantificare e motivare la debacle di quest'anno, quanto se si possa attribuire a qualcuno la colpa della separazione poco consensuale (? evidente) fra le due superpotenze, Yamaha e 46.
Ovviamente la colpa c'? ed ? netta, indovinate, e viene detto poco anche da dalla parte Yamaha rappresentata dal team manager, ormai, a sensazione, in rosso lampeggiante anche quello?insomma tutti rossi e tutto Rossi.
Solo un cenno allo strapotere famelico-bulimico di Lorenzo e della perfezione assoluta del meccanismo uomini-macchine che lo sospingono prepotentemente cos? lontano e cos? velocemente verso un mondiale ormai certo.
Poi tutto finito?via con angurie e gavettoni. Del resto ? Ferragosto, e "Vale" quasi tutto.
Da http://www.gpone.com/index.php/it/ne...-od-un-gp.html
La puntata televisiva di Casa Rossi a Brno ? di tipo transducatistico, non interessa altro? ed inizia con un'immagine da Discoring del 1978, ossia un effetto speciale casereccio da tv privata anni 70 che consiste nell'arrossamento artefatto del 46 su carena, in attesa del "matrimonio del secolo"; il tutto seguito, come quando i vecchi si incontrano e rilanciano sui propri malanni, da una comparazione di fratture, viti, placche e gambe di sedie, un po' ?un po' ortopedia, un po' falegnameria, un po' matrimonio del secolo?
La pole ? di Pedrosa, Lorenzo ? in testa al mondiale ma non ne viene fatto cenno. L'unico altro pilota di cui si sente parlare ? Dovizioso, talento in via di privatizzazione, nel senso che sta perdendo lo status HRC, colpa di Stoner e del suo passaggio in Honda. Tutto questo fino al warm up lap?poi tocca parlarne?della gara e di chi la deve correre per vincerla, si presume.
Vanno via i soliti ma l'incertezza dura poco. A met? gara ? il sonno agonistico e la partenzaccia di Valentino autodichiaratosi veloce e competitivo nonostante la caduta in prova, viene spiegata con un contatto che coinvolge indirettamente anche Capirossi, nuovamente a secco di risultati, e poi nuovamente per terra.
Poi, dicevamo, spettacolo inesistente; si sposta l'attenzione su un imminente quanto poco probabile recupero di Rossi 5? su Spies, ma il dottore ? a 4 secondi dall'americano e a 5 secondi dal podio, mentre davanti Lorenzo rifila 3 secondi a Pedrosa. E siamo solo ai primi giri?
In una gara che al 16? giro per distacchi sembra una gara di durata alla 16a ora, si ignora totalmente il duo di testa (una microanalisi ogni tanto e via), si cerca un'assoluzione per Dovizioso e si va a sondare la Ducati per cercare di trasformare il podio ormai prossimo e blindato di Stoner in risultato insufficiente che rende necessario, vitale, un Rossi su una Rossa.
Finisce come ? evidente che debba finire gi? dal giro 6, con distacchi da cronoscalata tra ciclisti amatori. Lorenzo va a giocare a golf con tanto di putt volutamente sbagliati (cercare di mettere la pallina in buca da vicino) mentre dietro ancora i colleghi devono passare sotto la bandiera a scacchi.
Dalla pista allo studio, inizia una specie di veglia per un Rossi che ? evidentemente in esilio agonistico forzato ma che torner?, come il conte di Montecristo, ricco e spietato, condizioni queste che gli riconoscono da sempre collaboratori e avversari.
Le migliori menti del motociclismo manageriale e strategico sono impegnate nel capire non tanto se si possa realmente quantificare e motivare la debacle di quest'anno, quanto se si possa attribuire a qualcuno la colpa della separazione poco consensuale (? evidente) fra le due superpotenze, Yamaha e 46.
Ovviamente la colpa c'? ed ? netta, indovinate, e viene detto poco anche da dalla parte Yamaha rappresentata dal team manager, ormai, a sensazione, in rosso lampeggiante anche quello?insomma tutti rossi e tutto Rossi.
Solo un cenno allo strapotere famelico-bulimico di Lorenzo e della perfezione assoluta del meccanismo uomini-macchine che lo sospingono prepotentemente cos? lontano e cos? velocemente verso un mondiale ormai certo.
Poi tutto finito?via con angurie e gavettoni. Del resto ? Ferragosto, e "Vale" quasi tutto.
Da http://www.gpone.com/index.php/it/ne...-od-un-gp.html
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