da gpone
La terza giornata di prove, poi, non ha visto una calda partecipazione in pista dei piloti, anche perchè la temperatura esterna non ha quasi mai superato gli 11 gradi e con l'acquazzone che ha caratterizzato la notte, non è che la pista fosse così asciutta.
Tirando le somme su questa tre giorni, comunque, quello che ancora non si capisce bene cosa sia è la Moto2. La categoria che soppianta la 250 è nata in ritardo. Si parla di questa nuova classe ormai da due anni e in tutto questo tempo non si è riusciti a mettere in condizione team e piloti di prepararsi decentemente per l'inizio del mondiale che, ricordiamolo, è il prossimo 11 aprile.
Al Montmelò c'erano una ventina di moto, quindi poco più della metà dello schieramento che è presente nelle carte della Dorna. Tra le assenze sono rilevanti quelle di De Angelis, Elias, Pasini, Canepa e Iannone.
Peccato perchè questi giorni, sebbene il vero giorno di test sia stato giovedì a causa del bel tempo, serebbe servito sia ai team che ai piloti, anche e soprattutto a quelli che tornano indietro dalla motogp, leggi Elias e De Angelis.
Quello che esce da questi giorni di prova è una gran confusione e idee poco chiare. Moto abbozzate e ancora troppo vicine alla CBR600 di serie, strutture ancora poco pronte e piloti che fanno quello che possono per capire cosa stanno giudando.
Se, poi, è vero che questa categoria è stata fatta per fare lo spettacolo, beh è così. In un giorno di sole, giovedì, anche se la temperatura non era proprio ottimale, sono caduti in troppi. Complice la foga, certamente, ma anche le mono Dunlop, a detta di più d'uno nel paddock del Montmelò, non adatte a queste moto. Eppure si tratta di un monomarca a pagamento, poiché, al contrario di quanto accade in Motogp, le gomme in questa categoria si pagano, la bellezza di 60.000 euro a pilota.
Costi su costi su ritardi, la Moto2 che deve essere il baluardo dell'economicità, paga, forse nella sua fase di start up, il ritardo e le indecisioni che si sono trascinate fino all'inizio dell'anno. Ora bisognerà vedere se questo peserà sui conti, che devono tendere al basso nei tre anni di esercizio, profetizzati da Hervè Poncharal.
Rimangono sul piatto molti dubbi. La moto2 non può essere paragonata alla 250, ne alla Supersport. Ma come mai queste moto che hanno i loro punti di forza nelle ciclistiche – sulla carta raffinate, almeno più di quelle di serie – non riescono a spuntare tempi, non migliori, ma vicini a quelli fatti dal campionato spagnolo supersport a Barcellona? Eppure, come ci è stato confermato, le Moto2 frenano meglio e lo possono fare più tardi, sono più leggere, alcune, poi hanno anche il motore in configurazione SS CEV. Insomma, qualcosa non va.
Comunque, quello che più conta è che la macchina si sia messa in moto. Forse, in questo momento ci sono dei cilindri che non girano come dovrebbero, siamo certi che, quando le telecamere si accenderanno, in molti non si accorgeranno di quello che si è perso e non si ricorderanno più il sibilo delle splendide 250 da mondiale.
Luca Bologna
TEMPI Moto2 19.2 (UFFICIOSI)
1. Simon - Aspar - 1.49.3
2. Tomizawa - CIP Moto - 1.49.3
3. Takahashi - Tech3 - 1.49.3
4. Cluzel - Forward Racing - 1.49.4
5. West - MZ - 1.49.4
6. Di Meglio - Aspar - 1.50.0
Come si prevedeva la moto2 per adesso è tutta una buffonata...
Test Montmelò: Cala il sipario sulle prove, c'è ancora molto da fare
Cala il sipario sui test del Montmelò, i primi, collettivi per moto2 e 125. Si è trattato di test privati, organizzati dal Team Bainet Derbi, dunque l'assenza del servizio cronometraggio è in parte giustificato. La terza giornata di prove, poi, non ha visto una calda partecipazione in pista dei piloti, anche perchè la temperatura esterna non ha quasi mai superato gli 11 gradi e con l'acquazzone che ha caratterizzato la notte, non è che la pista fosse così asciutta.
Tirando le somme su questa tre giorni, comunque, quello che ancora non si capisce bene cosa sia è la Moto2. La categoria che soppianta la 250 è nata in ritardo. Si parla di questa nuova classe ormai da due anni e in tutto questo tempo non si è riusciti a mettere in condizione team e piloti di prepararsi decentemente per l'inizio del mondiale che, ricordiamolo, è il prossimo 11 aprile.
Al Montmelò c'erano una ventina di moto, quindi poco più della metà dello schieramento che è presente nelle carte della Dorna. Tra le assenze sono rilevanti quelle di De Angelis, Elias, Pasini, Canepa e Iannone.
Peccato perchè questi giorni, sebbene il vero giorno di test sia stato giovedì a causa del bel tempo, serebbe servito sia ai team che ai piloti, anche e soprattutto a quelli che tornano indietro dalla motogp, leggi Elias e De Angelis.
Quello che esce da questi giorni di prova è una gran confusione e idee poco chiare. Moto abbozzate e ancora troppo vicine alla CBR600 di serie, strutture ancora poco pronte e piloti che fanno quello che possono per capire cosa stanno giudando.
Se, poi, è vero che questa categoria è stata fatta per fare lo spettacolo, beh è così. In un giorno di sole, giovedì, anche se la temperatura non era proprio ottimale, sono caduti in troppi. Complice la foga, certamente, ma anche le mono Dunlop, a detta di più d'uno nel paddock del Montmelò, non adatte a queste moto. Eppure si tratta di un monomarca a pagamento, poiché, al contrario di quanto accade in Motogp, le gomme in questa categoria si pagano, la bellezza di 60.000 euro a pilota.
Costi su costi su ritardi, la Moto2 che deve essere il baluardo dell'economicità, paga, forse nella sua fase di start up, il ritardo e le indecisioni che si sono trascinate fino all'inizio dell'anno. Ora bisognerà vedere se questo peserà sui conti, che devono tendere al basso nei tre anni di esercizio, profetizzati da Hervè Poncharal.
Rimangono sul piatto molti dubbi. La moto2 non può essere paragonata alla 250, ne alla Supersport. Ma come mai queste moto che hanno i loro punti di forza nelle ciclistiche – sulla carta raffinate, almeno più di quelle di serie – non riescono a spuntare tempi, non migliori, ma vicini a quelli fatti dal campionato spagnolo supersport a Barcellona? Eppure, come ci è stato confermato, le Moto2 frenano meglio e lo possono fare più tardi, sono più leggere, alcune, poi hanno anche il motore in configurazione SS CEV. Insomma, qualcosa non va.
Comunque, quello che più conta è che la macchina si sia messa in moto. Forse, in questo momento ci sono dei cilindri che non girano come dovrebbero, siamo certi che, quando le telecamere si accenderanno, in molti non si accorgeranno di quello che si è perso e non si ricorderanno più il sibilo delle splendide 250 da mondiale.
Luca Bologna
TEMPI Moto2 19.2 (UFFICIOSI)
1. Simon - Aspar - 1.49.3
2. Tomizawa - CIP Moto - 1.49.3
3. Takahashi - Tech3 - 1.49.3
4. Cluzel - Forward Racing - 1.49.4
5. West - MZ - 1.49.4
6. Di Meglio - Aspar - 1.50.0
Come si prevedeva la moto2 per adesso è tutta una buffonata...
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