Conclusione: Dopo averle prese da Ducati e da Honda, Rossi le prenderà anche dalla Kawasaki!
Da Gpone
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All’inizio del 2007 non erano in molti a credere nella Kawasaki. Eppure alla fine dell’anno il manager belga Michael Bartholemy è riuscito addirittura nell’impresa di strappare John Hopkins alla Suzuki.
Un bel successo di cui ora Bartholemy parla attraverso il sito ufficiale della casa.
“Ho avuto qualche dubbio quando il 6 dicembre del 2006 la Kawasaki mi chiese di prendere in mano la loro squadra in MotoGP. Non è che non volessi, ma il tempo correva contro di noi. Addirittura non avevamo le casse con le quali spedire le moto! Ora la situazione è diversa…direi che ci manda il 15% di quel 100% che mancava allora. Sì, penso proprio che nel 2008 correremo per provare a vincere il mondiale…”.
Grazie ad Hopkins.
“Abbiamo iniziato con Olivier Jacque. Io sapevo che non era il pilota più giovane della griglia, ma da ex campione del mondo faceva fatica ad ammettere di volersi ritirare, e poi la decisione spettava a lui e solo a lui. Quando lo ha fatto io ho voluto che rimanesse in squadra e, una volta sollevato dall’incarico di correre, Jacque si è rilevato un elemento importante per il team. Al suo posto è arrivato Anthony West…ha ancora bisogno di…mettersi a punto, ma sono sicuro che ce la farà ed è stato questo il motivo per cui è stato confermato. Quanto ad Hopkins avevo deciso di provare a prenderlo praticamente all’inizio della stagione e quando alla fine ho guardato la classifica definitiva mi sono sentito orgoglioso di averlo convinto: 1° Stoner, sotto contratto con la Ducati, 2° Pedrosa, ancora con la Honda e 3° Rossi, pilota Yamaha, 4° Hopkins con la Suzuki. Praticamente il migliore dei piloti disponibile. Il bello è che durante la stagione abbiamo ricevuto anche altre proposte, segno che la Kawasaki comincia ad essere una opportunità che attrae”.
La Kawasaki infatti attualmente sembra competitiva.
“Quando abbiamo provato la prima volta a Sepang, nel 2007, non abbiamo avuto alcun problema con la ZXD-RR e la moto è migliorata ancora nel corso della stagione, tanto che nell’ultima prova di Valencia sia De Puniet che West hanno centrato le due più alte velocità della gara”.
Un successo che ha aperto molte porte.
“Anche con la stampa. Ora non è difficile trovare giornalisti nella nostra hospitality, non solo per un caffè: letteralmente abbiamo aperto porte che prima erano chiuse e ciò ha suscitato curiosità”.
Gli alti della stagione sono facili da individuare.
“Tre Kawasaki nei primi dieci posti a Laguna Seca, il podio di Randy a Motegi”.
Il prossimo passo, ora, è cercare uno sponsor principale.
“La Kawasaki è impegnata in MotoGP sino al 2011, quindi non è solo una questione di budget. Con uno sponsor extra-settore potremmo arrivare lì dove non siamo ancora giunti. In altri mercati”.
Tutto positivo, allora…
“A parte il tempo a disposizione. Lavoro diciotto ore al giorno e qualche volta, in ufficio, qualcuno dei ragazzi mi dice: “hey, hai bisogno di un taglio di capelli”.
Da Gpone
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All’inizio del 2007 non erano in molti a credere nella Kawasaki. Eppure alla fine dell’anno il manager belga Michael Bartholemy è riuscito addirittura nell’impresa di strappare John Hopkins alla Suzuki.
Un bel successo di cui ora Bartholemy parla attraverso il sito ufficiale della casa.
“Ho avuto qualche dubbio quando il 6 dicembre del 2006 la Kawasaki mi chiese di prendere in mano la loro squadra in MotoGP. Non è che non volessi, ma il tempo correva contro di noi. Addirittura non avevamo le casse con le quali spedire le moto! Ora la situazione è diversa…direi che ci manda il 15% di quel 100% che mancava allora. Sì, penso proprio che nel 2008 correremo per provare a vincere il mondiale…”.
Grazie ad Hopkins.
“Abbiamo iniziato con Olivier Jacque. Io sapevo che non era il pilota più giovane della griglia, ma da ex campione del mondo faceva fatica ad ammettere di volersi ritirare, e poi la decisione spettava a lui e solo a lui. Quando lo ha fatto io ho voluto che rimanesse in squadra e, una volta sollevato dall’incarico di correre, Jacque si è rilevato un elemento importante per il team. Al suo posto è arrivato Anthony West…ha ancora bisogno di…mettersi a punto, ma sono sicuro che ce la farà ed è stato questo il motivo per cui è stato confermato. Quanto ad Hopkins avevo deciso di provare a prenderlo praticamente all’inizio della stagione e quando alla fine ho guardato la classifica definitiva mi sono sentito orgoglioso di averlo convinto: 1° Stoner, sotto contratto con la Ducati, 2° Pedrosa, ancora con la Honda e 3° Rossi, pilota Yamaha, 4° Hopkins con la Suzuki. Praticamente il migliore dei piloti disponibile. Il bello è che durante la stagione abbiamo ricevuto anche altre proposte, segno che la Kawasaki comincia ad essere una opportunità che attrae”.
La Kawasaki infatti attualmente sembra competitiva.
“Quando abbiamo provato la prima volta a Sepang, nel 2007, non abbiamo avuto alcun problema con la ZXD-RR e la moto è migliorata ancora nel corso della stagione, tanto che nell’ultima prova di Valencia sia De Puniet che West hanno centrato le due più alte velocità della gara”.
Un successo che ha aperto molte porte.
“Anche con la stampa. Ora non è difficile trovare giornalisti nella nostra hospitality, non solo per un caffè: letteralmente abbiamo aperto porte che prima erano chiuse e ciò ha suscitato curiosità”.
Gli alti della stagione sono facili da individuare.
“Tre Kawasaki nei primi dieci posti a Laguna Seca, il podio di Randy a Motegi”.
Il prossimo passo, ora, è cercare uno sponsor principale.
“La Kawasaki è impegnata in MotoGP sino al 2011, quindi non è solo una questione di budget. Con uno sponsor extra-settore potremmo arrivare lì dove non siamo ancora giunti. In altri mercati”.
Tutto positivo, allora…
“A parte il tempo a disposizione. Lavoro diciotto ore al giorno e qualche volta, in ufficio, qualcuno dei ragazzi mi dice: “hey, hai bisogno di un taglio di capelli”.
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