Ancora poche ore prima del definitivo addio ad un 2007, sportivamente parlando, ricco di spettacolo e colpi di scena. Se nel Campionato del Mondo della Superbike si ? dovuto aspettare l?appuntamento di Magny Cours per consegnare la corona iridata a James Toseland, in MotoGP ? sembrato da subito netto il dominio della italianissima Ducati e del giovane cangurotto Casey Stoner.
Il centauro di Southport, dopo un anno di apprendistato con il Team Honda di Lucio Cecchinello, ? improvvisamente cresciuto lasciando a bocca aperta non solo i suoi detrattori ma persino gli stessi sostenitori che a lungo ne avevano difeso le altalenanti prestazioni.
Casey ? maturato. Rolling Stoner si ? trasformato in baStoner, tanto per riciclare gli appellativi affibbiatigli dal buon Guido Meda. Il bruco ? diventato farfalla prima di quanto ci si aspettasse. Un mondiale al secondo tentativo ottenuto matematicamente con tre gare d?anticipo a soli 21 anni, impresa degna del miglior ?Valentino Rossi?.
Eh gi?, il pesarese si ? visto costretto per il secondo anno consecutivo alla resa, stavolta quasi incondizionata. Se nel 2006 la sfortuna ? stata la vera nemica del fuoriclasse di Tavullia, nel 2007 il sette volte iridato nulla ha potuto contro la corazzata ?rossa? costituita dall?invincibile trio Stoner-Ducati-Bridgestone.
Una moto perfetta con pneumatici da sogno, un pacchetto portato alla vittoria da un campione con la ?C? maiuscola. E il buon Casey lo dimostra subito, sin dall?esordio a Losail, Qatar. ? il primo vincitore della nuova MotoGP con motori di cilindrata 800cc.
Stoner si conferma in Turchia, Cina, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Repubblica Ceca, San Marino, Australia, Malesia, domina gli avversari con disinvoltura, con una freddezza tale da far impallidire i pi? navigati serial killer delle storiche pellicole Made in USA.
Ma il giovanotto dell?85 non perde la testa, non dimentica chi, nei momenti pi? difficili, gli ? sempre stato vicino: ?Ci sono molte persone che devo ringraziare, i miei genitori e tutti quelli che sono stati con me durante la mia carriera e dico loro che, alla fine, ce l?abbiamo fatta?.
Un?infanzia caratterizzata dall?amore per i motori, tradizione di famiglia: ?Mia sorella ha iniziato a gareggiare prima di me e io sono sempre stato circondato da moto e go karts. Penso che sia stato naturale che lentamente abbia sviluppato un amore per le moto.
Mi sono appropriato della PeeWee 50cc di mia sorella con cui giravo nel giardino di casa e appena ? arrivata l?opportunit? di correre a livello agonistico l?ho colta e mi sono innamorato di questo sport?.
Un predestinato, nient?altro da aggiungere. A 4 anni la sua prima gara di Dirt Track, a 6 il primo titolo australiano della categoria. Otto primavere dopo, l?avventura in Europa e con essa l?esordio nella 125 e nella 250. Il resto ? cronaca dei nostri giorni.
Il 2008 potrebbe riportare il ?principino? Casey tra i terrestri o, speriamo per lui, incoronarlo definitivamente il primo vero ?sovrano? delle neonate 800. Ai posteri l?ardua sentenza?
Il centauro di Southport, dopo un anno di apprendistato con il Team Honda di Lucio Cecchinello, ? improvvisamente cresciuto lasciando a bocca aperta non solo i suoi detrattori ma persino gli stessi sostenitori che a lungo ne avevano difeso le altalenanti prestazioni.
Casey ? maturato. Rolling Stoner si ? trasformato in baStoner, tanto per riciclare gli appellativi affibbiatigli dal buon Guido Meda. Il bruco ? diventato farfalla prima di quanto ci si aspettasse. Un mondiale al secondo tentativo ottenuto matematicamente con tre gare d?anticipo a soli 21 anni, impresa degna del miglior ?Valentino Rossi?.
Eh gi?, il pesarese si ? visto costretto per il secondo anno consecutivo alla resa, stavolta quasi incondizionata. Se nel 2006 la sfortuna ? stata la vera nemica del fuoriclasse di Tavullia, nel 2007 il sette volte iridato nulla ha potuto contro la corazzata ?rossa? costituita dall?invincibile trio Stoner-Ducati-Bridgestone.
Una moto perfetta con pneumatici da sogno, un pacchetto portato alla vittoria da un campione con la ?C? maiuscola. E il buon Casey lo dimostra subito, sin dall?esordio a Losail, Qatar. ? il primo vincitore della nuova MotoGP con motori di cilindrata 800cc.
Stoner si conferma in Turchia, Cina, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Repubblica Ceca, San Marino, Australia, Malesia, domina gli avversari con disinvoltura, con una freddezza tale da far impallidire i pi? navigati serial killer delle storiche pellicole Made in USA.
Ma il giovanotto dell?85 non perde la testa, non dimentica chi, nei momenti pi? difficili, gli ? sempre stato vicino: ?Ci sono molte persone che devo ringraziare, i miei genitori e tutti quelli che sono stati con me durante la mia carriera e dico loro che, alla fine, ce l?abbiamo fatta?.
Un?infanzia caratterizzata dall?amore per i motori, tradizione di famiglia: ?Mia sorella ha iniziato a gareggiare prima di me e io sono sempre stato circondato da moto e go karts. Penso che sia stato naturale che lentamente abbia sviluppato un amore per le moto.
Mi sono appropriato della PeeWee 50cc di mia sorella con cui giravo nel giardino di casa e appena ? arrivata l?opportunit? di correre a livello agonistico l?ho colta e mi sono innamorato di questo sport?.
Un predestinato, nient?altro da aggiungere. A 4 anni la sua prima gara di Dirt Track, a 6 il primo titolo australiano della categoria. Otto primavere dopo, l?avventura in Europa e con essa l?esordio nella 125 e nella 250. Il resto ? cronaca dei nostri giorni.
Il 2008 potrebbe riportare il ?principino? Casey tra i terrestri o, speriamo per lui, incoronarlo definitivamente il primo vero ?sovrano? delle neonate 800. Ai posteri l?ardua sentenza?
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