parlando di gomme.....
trovata in giro per internet non so chi sia l'autore me è un'analisi che mi sembra molto lucida...
Unica “graziata”, la Ducati che, a fronte dei risultati non particolarmente brillanti ottenuti nella scorsa stagione, ha deciso di concentrarsi da subito nello sviluppo della nuova moto (motore, telaio, aerodinamica) in funzione delle (fino a ieri odiate) Bridgestone.
Più volte, infatti, nel corso dello scorso anno, la casa italiana aveva attribuito parte della colpa per i suoi risultati non sempre al top, alle gomme. Stessa marca di quelle montate quest’anno.
Una moto plasmata sulle Bridgestone, una GP7 pronta praticamente da metà del campionato 2006 ed ecco gli sfavillanti risultati di questa stagione.
Chi è rimasto indietro: Yamaha e Honda ufficiali, tralasciando ovviamente i team satelliti.
A parte la casa dei tre diapason, che non ha mai brillato per imbattibilità della moto, la casa alata giapponese è rimasta indietro con lo sviluppo dopo aver puntato tutto sulla scorsa stagione, in un cosciente harakiri che ha fatto vincere una battaglia (vincere il Mondiale 2006 contro Valentino Rossi), ma perdere la guerra (quella delle nuove 800cc).
Sommando a questa condizione di equilibrio instabile relativo alla progettazione della moto, anche la netta inferiorità delle gomme Michelin, il risultato è presto fatto.
Il problema è che le gomme contano. E molto.
Facendo due rapidi conti, ecco perchè le due case citate sopra non hanno ancora rinnovato il contratto con la francese Michelin.
Questione di soldi? Non solo. O meglio, questione di tutti i soldi persi dalle due case motociclistiche in questo disastroso 2007 che ha portato in pista solo rogne e beghe di difficile soluzione.
Ma un campionato monogomma è, almeno per adesso, inimmaginabile, anche perchè Dorna & Co. non sarebbero per nulla in accordo con la teoria già abbracciata in Formula 1, quella di avere un solo fornitore di pneumatici.
Le due squadre, però, premono per avere maggiori garanzie dalla casa francese, che a sua volta, tenta di venire incontro come può: i piloti Michelin, già dalla prossima domenica, avranno a disposizione ben 40 pneumatici, al posto dei soliti 31. Ma questo non basta alle due case giapponesi.
Per tentare di mettere una toppa a questa imbarazzante situazione, è sceso in campo addirittura Jean-Philippe Weber, big boss della Michelin. In una intervista a MCN, il grande capo francese ha dichiarato: “Desideriamo rimanere con i nostri attuali partner con cui abbiamo una lunga partnership. Solitamente non parliamo così presto del rinnovo dei contratti e anche questa volta sarà così e non insisteremo per saperlo. Naturalmente avremo delle riunioni tecniche e dovremo reagire. Loro devono essere sicuri di rimanere con noi.”
Vedremo. Di sicuro, Yamaha e Honda non possono abbandonare Michelin e passare alla concorrenza, ma dovranno cercare di sedersi alla tavola rotonda di discussione con Michelin e uscire vive e vincenti dalla lotta tra tecnologia richiesta e tecnologia disponibile.
Il problema è che, molto spesso, le due cose non vanno a braccetto
trovata in giro per internet non so chi sia l'autore me è un'analisi che mi sembra molto lucida...
Unica “graziata”, la Ducati che, a fronte dei risultati non particolarmente brillanti ottenuti nella scorsa stagione, ha deciso di concentrarsi da subito nello sviluppo della nuova moto (motore, telaio, aerodinamica) in funzione delle (fino a ieri odiate) Bridgestone.
Più volte, infatti, nel corso dello scorso anno, la casa italiana aveva attribuito parte della colpa per i suoi risultati non sempre al top, alle gomme. Stessa marca di quelle montate quest’anno.
Una moto plasmata sulle Bridgestone, una GP7 pronta praticamente da metà del campionato 2006 ed ecco gli sfavillanti risultati di questa stagione.
Chi è rimasto indietro: Yamaha e Honda ufficiali, tralasciando ovviamente i team satelliti.
A parte la casa dei tre diapason, che non ha mai brillato per imbattibilità della moto, la casa alata giapponese è rimasta indietro con lo sviluppo dopo aver puntato tutto sulla scorsa stagione, in un cosciente harakiri che ha fatto vincere una battaglia (vincere il Mondiale 2006 contro Valentino Rossi), ma perdere la guerra (quella delle nuove 800cc).
Sommando a questa condizione di equilibrio instabile relativo alla progettazione della moto, anche la netta inferiorità delle gomme Michelin, il risultato è presto fatto.
Il problema è che le gomme contano. E molto.
Facendo due rapidi conti, ecco perchè le due case citate sopra non hanno ancora rinnovato il contratto con la francese Michelin.
Questione di soldi? Non solo. O meglio, questione di tutti i soldi persi dalle due case motociclistiche in questo disastroso 2007 che ha portato in pista solo rogne e beghe di difficile soluzione.
Ma un campionato monogomma è, almeno per adesso, inimmaginabile, anche perchè Dorna & Co. non sarebbero per nulla in accordo con la teoria già abbracciata in Formula 1, quella di avere un solo fornitore di pneumatici.
Le due squadre, però, premono per avere maggiori garanzie dalla casa francese, che a sua volta, tenta di venire incontro come può: i piloti Michelin, già dalla prossima domenica, avranno a disposizione ben 40 pneumatici, al posto dei soliti 31. Ma questo non basta alle due case giapponesi.
Per tentare di mettere una toppa a questa imbarazzante situazione, è sceso in campo addirittura Jean-Philippe Weber, big boss della Michelin. In una intervista a MCN, il grande capo francese ha dichiarato: “Desideriamo rimanere con i nostri attuali partner con cui abbiamo una lunga partnership. Solitamente non parliamo così presto del rinnovo dei contratti e anche questa volta sarà così e non insisteremo per saperlo. Naturalmente avremo delle riunioni tecniche e dovremo reagire. Loro devono essere sicuri di rimanere con noi.”
Vedremo. Di sicuro, Yamaha e Honda non possono abbandonare Michelin e passare alla concorrenza, ma dovranno cercare di sedersi alla tavola rotonda di discussione con Michelin e uscire vive e vincenti dalla lotta tra tecnologia richiesta e tecnologia disponibile.
Il problema è che, molto spesso, le due cose non vanno a braccetto
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