Articolo di Guido Meda su controcampo.tv
(e da me scopiazzato da atro forum)
bella cagata... la honda propone... perch? non vince pi? caxxo in 125 e 250... e la DORNA esegue anche eprch? spera di fregare appassionati alla SS
(e da me scopiazzato da atro forum)
Il caro vecchio motore a due tempi della 250 ? finito. Ha due anni di vita, due anni, il 2008 e il 2009, che con decorrenza immediata non basteranno pi? a giustificare il lavoro di sviluppo delle case sui tradizionali motori a miscela. Le riunioni affrontate a ritmo serratissimo dalla Dorna che detiene i diritti del motomondiale e lo organizza, l'associazione dei team e quella dei costruttori, hanno portato ad una soluzione dalla quale difficilmente si pu? recedere.
Mentre si discute ancora su cosa fare della 125, si sa gi? che la 250 si trasformer? in una classe a quattro tempi da 600 centimetri cubi di cilindrata. I vantaggi di una rivoluzione cos? drastica starebbero tutti nel contenimento dei costi che si spiega con l'utilizzo previsto di motori derivati dalle catene di montaggio delle moto di serie. Come dire che ci dobbiamo preparare ad una sorta di trofeo mondiale delle derivate di serie che a differenza delle derviate di serie stesse potr? mantenere libert? assoluta nei criteri di progettazione, realizzazione e impiego dei materiali per ciclistica e telaio
Per i motori si stanno fissando i limiti in un kit di potenziamento che preveda scarichi racing e centralina realizzata ad hoc e altre limitazioni che riguarderanno misure e volumi dei corpi farfallati.
Mentre non ? pensabile un periodo interlocutorio di convivenza tra moto 250 e moto 600 (come invece accadde nel 2002 tra 500 e MotoGp) per le differenze troppo evidenti di prestazione, l'Aprilia ( che insieme a Ktm rimane l'unica a credere con forza nel due tempi) a parole protesta, ma si sarebbe astenuta dal firmare un documento congiunto che sostenesse le ragioni della sopravvivenza del proprio motore e del proprio business. Il che, se fosse confermato, rimarrebbe francamente inspiegabile.
La nuova categoria, gi? contestata anche sul fronte della cilindrata perch? troppo vicina all'800 della MotoGp, rischia da un lato di offrire gare molto divertenti con mezzi competitivi e teoricamente a basso costo, ma di avere comunque meno appeal della gi? esistente Supersport, che manda in pista nel proprio brillante mondiale moto con motori (preparatissimi) e telai derivati dalla serie; le classiche moto che sembrano proprio quelle che compriamo in negozio e poi usiamo per la strada. Per la successiva conversione della 125 al 4 tempi, si ipotizza una cilindrata da 200 cc. A questo punto la logica suggerirebbe che la 250 fosse sostituita da motori 400, rispettando una scansione equilibrata delle cilindrate che sarebbero 200-400-800, ma sul mercato non esistono motori di serie con quella cubatura. Non, perlomeno, motori che interessino il mercato.
Mentre si discute ancora su cosa fare della 125, si sa gi? che la 250 si trasformer? in una classe a quattro tempi da 600 centimetri cubi di cilindrata. I vantaggi di una rivoluzione cos? drastica starebbero tutti nel contenimento dei costi che si spiega con l'utilizzo previsto di motori derivati dalle catene di montaggio delle moto di serie. Come dire che ci dobbiamo preparare ad una sorta di trofeo mondiale delle derivate di serie che a differenza delle derviate di serie stesse potr? mantenere libert? assoluta nei criteri di progettazione, realizzazione e impiego dei materiali per ciclistica e telaio
Per i motori si stanno fissando i limiti in un kit di potenziamento che preveda scarichi racing e centralina realizzata ad hoc e altre limitazioni che riguarderanno misure e volumi dei corpi farfallati.
Mentre non ? pensabile un periodo interlocutorio di convivenza tra moto 250 e moto 600 (come invece accadde nel 2002 tra 500 e MotoGp) per le differenze troppo evidenti di prestazione, l'Aprilia ( che insieme a Ktm rimane l'unica a credere con forza nel due tempi) a parole protesta, ma si sarebbe astenuta dal firmare un documento congiunto che sostenesse le ragioni della sopravvivenza del proprio motore e del proprio business. Il che, se fosse confermato, rimarrebbe francamente inspiegabile.
La nuova categoria, gi? contestata anche sul fronte della cilindrata perch? troppo vicina all'800 della MotoGp, rischia da un lato di offrire gare molto divertenti con mezzi competitivi e teoricamente a basso costo, ma di avere comunque meno appeal della gi? esistente Supersport, che manda in pista nel proprio brillante mondiale moto con motori (preparatissimi) e telai derivati dalla serie; le classiche moto che sembrano proprio quelle che compriamo in negozio e poi usiamo per la strada. Per la successiva conversione della 125 al 4 tempi, si ipotizza una cilindrata da 200 cc. A questo punto la logica suggerirebbe che la 250 fosse sostituita da motori 400, rispettando una scansione equilibrata delle cilindrate che sarebbero 200-400-800, ma sul mercato non esistono motori di serie con quella cubatura. Non, perlomeno, motori che interessino il mercato.
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