Il tracciato andaluso ospita il quarto appuntamento della stagione della MotoGP e la Michelin porterà al debutto questa nuova mescola anteriore che ha dato dei riscontri positivi durante i test invernali. Sarà molto importante però anche la scelta della posteriore, che va azzeccata in base alle condizioni climatiche.
![](https://i.postimg.cc/DZVxCDqv/piero-taramasso-michelin.jpg)
La MotoGP è pronta ad iniziare la fase europea della stagione 2024 con una delle sue grandi classiche, il Gran Premio di Spagna che si disputa su uno dei templi del motociclismo, il tracciato di Jerez de la Frontera. Una pista che tutti conoscono molto bene, perché non è solo una tappa fissa del calendario, ma è quella che viene utilizzata maggiormente dai team per i test privati, viste le condizioni climatiche favorevoli che regala praticamente in ogni periodo dell'anno. Cosa che ci è stata confermata anche dal responsabile della Michelin, Piero Taramasso.
"Jerez è un tracciato impegnativo, perché le gomme sono costantemente sotto stress: non ci sono rettilinei troppo lunghi, quindi non c'è modo di farle 'riposare'. Questo di solito genera delle temperature abbastanza elevate sia sull'anteriore che sul posteriore. Però è anche un circuito che conosciamo bene, perché facciamo tanti test, anche privati, ed abbiamo parecchi dati, quindi non lo affrontiamo con grandi timori", ha detto Taramasso.
da motorsport.com
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La MotoGP è pronta ad iniziare la fase europea della stagione 2024 con una delle sue grandi classiche, il Gran Premio di Spagna che si disputa su uno dei templi del motociclismo, il tracciato di Jerez de la Frontera. Una pista che tutti conoscono molto bene, perché non è solo una tappa fissa del calendario, ma è quella che viene utilizzata maggiormente dai team per i test privati, viste le condizioni climatiche favorevoli che regala praticamente in ogni periodo dell'anno. Cosa che ci è stata confermata anche dal responsabile della Michelin, Piero Taramasso.
"Jerez è un tracciato impegnativo, perché le gomme sono costantemente sotto stress: non ci sono rettilinei troppo lunghi, quindi non c'è modo di farle 'riposare'. Questo di solito genera delle temperature abbastanza elevate sia sull'anteriore che sul posteriore. Però è anche un circuito che conosciamo bene, perché facciamo tanti test, anche privati, ed abbiamo parecchi dati, quindi non lo affrontiamo con grandi timori", ha detto Taramasso.
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