In questa stagione MotoGP (e nelle prossime) la sfida più difficile per Ducati sarà fuori dalla pista più che sull’asfalto dei circuiti internazionali. Continuare ad avere otto moto sarà forse impossibile dal prossimo anno, Yamaha spinge per avere un team satellite e avrà tutto l’appoggio della Dorna. Inoltre bisognerà contenere gli ingaggi dei piloti, motivo per cui qualche pezzo da novanta potrebbe scegliere di cambiare costruttore nell’imminente tornata di mercato.
VR46 oscilla tra Ducati e Yamaha
Con otto Desmosedici in pista, quattro in versione ufficiale e quattro GP23, Ducati avrà ancora una volta il contingente più numeroso tra tutti e cinque i marchi nella stagione MotoGP 2024. Pramac rimarrà a lungo termine il team satellite numero 1 e rappresenterà praticamente un secondo team ufficiale. Gresini ha prolungato il contratto fino alla fine del 2025, resta quindi in bilico la VR46. Il contratto della squadra di Valentino Rossi termina alla fine del campionato 2024 e il futuro è alquanto incerto. “Parliamo molto con Ducati, con Dall’Igna,” conferma il direttore sportivo Alessio Salucci a MotoGP.com
Ci sono state discussioni anche nel paddock durante il weekend di gara del Qatar. “Forse troveremo la strada giusta per poter firmare presto. Ho chiesto una cosa alla Ducati. Siamo abbastanza vicini“, ha ammesso “Uccio”. Tuttavia ci sono anche segnali che la cooperazione venga presto troncata. In una recente intervista a Sky Sport MotoGP, Gigi Dall’Igna si è lasciato scappare che “sarà difficile… per noi mantenere tutte le squadre l’anno prossimo… Altri produttori stanno spingendo per avere squadre satellite. Hanno anche l’opportunità di offrire grandi sconti perché ricevono pagamenti bonus dall’organizzatore [Dorna] quando gestiscono una squadra satellite“.
VR46 potrebbe essere tentata con un’ottima offerta economica dalla Yamaha e ricevere due moto factory dal prossimo anno, sebbene sia difficile passare da una Ducati dominante a una M1 ancora in ritardo nell’evoluzione. Il neo direttore sportivo Mauro Grassilli, che da quest’anno ha preso il posto di Paolo Ciabatti, è ora responsabile delle trattative con le squadre satellite. “Stiamo parlando con VR46 per estendere la nostra collaborazione. Ma non è facile“. E conferma che sul tavolo c’è un’appetitosa offerta della Casa di Iwata, da tempo sulle tracce del team di Valentino Rossi. E cosa ne pensa Alessio Salucci sull’ipotesi dell’affare tra VR46 e Yamaha? “Non lo so“, ha risposto ridendo in Qatar. VR46 vuole che la questione della moto venga chiarita il prima possibile in modo da potersi concentrare sulla questione del pilota per il prossimo anno.
da corsedimoto
VR46 oscilla tra Ducati e Yamaha
Con otto Desmosedici in pista, quattro in versione ufficiale e quattro GP23, Ducati avrà ancora una volta il contingente più numeroso tra tutti e cinque i marchi nella stagione MotoGP 2024. Pramac rimarrà a lungo termine il team satellite numero 1 e rappresenterà praticamente un secondo team ufficiale. Gresini ha prolungato il contratto fino alla fine del 2025, resta quindi in bilico la VR46. Il contratto della squadra di Valentino Rossi termina alla fine del campionato 2024 e il futuro è alquanto incerto. “Parliamo molto con Ducati, con Dall’Igna,” conferma il direttore sportivo Alessio Salucci a MotoGP.com
Ci sono state discussioni anche nel paddock durante il weekend di gara del Qatar. “Forse troveremo la strada giusta per poter firmare presto. Ho chiesto una cosa alla Ducati. Siamo abbastanza vicini“, ha ammesso “Uccio”. Tuttavia ci sono anche segnali che la cooperazione venga presto troncata. In una recente intervista a Sky Sport MotoGP, Gigi Dall’Igna si è lasciato scappare che “sarà difficile… per noi mantenere tutte le squadre l’anno prossimo… Altri produttori stanno spingendo per avere squadre satellite. Hanno anche l’opportunità di offrire grandi sconti perché ricevono pagamenti bonus dall’organizzatore [Dorna] quando gestiscono una squadra satellite“.
VR46 potrebbe essere tentata con un’ottima offerta economica dalla Yamaha e ricevere due moto factory dal prossimo anno, sebbene sia difficile passare da una Ducati dominante a una M1 ancora in ritardo nell’evoluzione. Il neo direttore sportivo Mauro Grassilli, che da quest’anno ha preso il posto di Paolo Ciabatti, è ora responsabile delle trattative con le squadre satellite. “Stiamo parlando con VR46 per estendere la nostra collaborazione. Ma non è facile“. E conferma che sul tavolo c’è un’appetitosa offerta della Casa di Iwata, da tempo sulle tracce del team di Valentino Rossi. E cosa ne pensa Alessio Salucci sull’ipotesi dell’affare tra VR46 e Yamaha? “Non lo so“, ha risposto ridendo in Qatar. VR46 vuole che la questione della moto venga chiarita il prima possibile in modo da potersi concentrare sulla questione del pilota per il prossimo anno.
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