Originally posted by ziopaperino
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Perchè Marc Marquez fa (relativamente) fatica con la Ducati?
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Originally posted by Pheel View PostÈ interessante ciò che affermi, però negli anni in cui Marc tritava i vari Dovjzioso-Vinales-Lorenzo-Rossi, come tu stesso affermi, andava il doppio. Segno, oltre che di una clamorosa superiorità a livello di talento, anche di un anteriore che permette certe cose... Vedremo a Austin 24 come andranno le cose
Ormai ho ripetuto 1000 volte il cambiamento e il peggioramento di Marc (basta vedere l'anno scorso, gestito in maniera raccapricciante dal punto di vista mentale) a che cosa è dovuto.
Il concetto della ducati è opposto alla honda, quindi le sue difficoltà sono spiegabili in moltissimi modi.
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Per quello che ricordo io i recuperi dei low side sono terminati con Jerez 2020. Dopo l’infortunio che ricordi io non ne ha più fatti ( anche a Jerez, prima della caduta aveva fatto un recupero incredibile ). Le Michelin mi pare che siamo tornate nel 2016.
Originally posted by Torakiky View Post
Ecco, qui una cosa la possiamo senz'altro dire: con le Bridgestone, MM era l'unico a sfruttarne l'anteriore in maniera spettacolare, con le famose cadute in low side controllate nelle prove. Passando alla Michelin, questa cosa l'ha persa.
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Originally posted by Beppoz View PostPer quello che ricordo io i recuperi dei low side sono terminati con Jerez 2020. Dopo l’infortunio che ricordi io non ne ha più fatti ( anche a Jerez, prima della caduta aveva fatto un recupero incredibile ). Le Michelin mi pare che siamo tornate nel 2016.
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Allora, vado a memoria, perché non ho trovato riscontri in internet, ma solo questo:
In questo nuovo video,voglio analizzare insieme a voi come Marc Marquez è riuscito a inventare in questi ultimi anni la tecnica della caduta non caduta,o il ...
Il video è del 2019, ma gli esempi citati e mostrati sono tutti del 2014-2015, quindi con le Bridgestone.
Qui Salvadori dà il merito alla Honda (e poi divaga un po' sul talento di Marquez in generale), ma cita solo episodi del 2014-2015 e io ricordo che, passando alla Michelin nel 2016, dopo un paio di tentativi falliti, Marquez non ha più eseguito quella manovra in maniera così scientifica: nel 2014-15, a OGNI evento, tentava in FP1 o FP2 almeno una volta di perdere l'anteriore (tipicamente nel punto con l'entrata più "cattiva" del circuito) per poi recuperarlo.
Era evidente che fosse una manovra cercata proprio per stabilire il limite, che poi in gara non superava mai: lo poteva fare grazie alla sincerità e costanza di rendimento delle Bridgestone, grazie alla quale, una volta individuato il limite, poteva tenerlo come riferimento con grande affidabilità.
Con l'avvento delle Michelin, oltre al grip inferiore all'anteriore, è arrivata una grande incostanza di rendimento tra una gomma e l'altra, quindi oltre a rendere più difficile il giochino in sé, diventava praticamente impossibile replicarlo, perché non si era mai certi del comportamento della gomma
Lieto di essere smentito se trovate riferimenti a manovre simili completate con successo dal 2016 in avanti
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Originally posted by mike1964 View PostHo letto tutto e ti giro la domanda: perchè, Marc Marquez fa fatica con la Ducati?
Al momento, anche dalle tue analisi, non direi più di tanto... A meno di non pretendere che avrebbe dominato dal primo test invernale... Anche il campionato che prospetti, non è da uno che "soffre". Comunque le gare ancora non sono iniziate, si vedrà. Si piazzasse sempre nei primi cinque potrebbe pure puntare al titolo. Io rimango convinto che LUI sia andato in Ducati convinto di poter vincere, il problema (e il gusto di seguire i GP) sarà verificare se ha sopravvalutato o no le sua capacità attuali.
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Originally posted by Torakiky View PostAllora, vado a memoria, perché non ho trovato riscontri in internet, ma solo questo:
In questo nuovo video,voglio analizzare insieme a voi come Marc Marquez è riuscito a inventare in questi ultimi anni la tecnica della caduta non caduta,o il ...
Il video è del 2019, ma gli esempi citati e mostrati sono tutti del 2014-2015, quindi con le Bridgestone.
Qui Salvadori dà il merito alla Honda (e poi divaga un po' sul talento di Marquez in generale), ma cita solo episodi del 2014-2015 e io ricordo che, passando alla Michelin nel 2016, dopo un paio di tentativi falliti, Marquez non ha più eseguito quella manovra in maniera così scientifica: nel 2014-15, a OGNI evento, tentava in FP1 o FP2 almeno una volta di perdere l'anteriore (tipicamente nel punto con l'entrata più "cattiva" del circuito) per poi recuperarlo.
Era evidente che fosse una manovra cercata proprio per stabilire il limite, che poi in gara non superava mai: lo poteva fare grazie alla sincerità e costanza di rendimento delle Bridgestone, grazie alla quale, una volta individuato il limite, poteva tenerlo come riferimento con grande affidabilità.
Con l'avvento delle Michelin, oltre al grip inferiore all'anteriore, è arrivata una grande incostanza di rendimento tra una gomma e l'altra, quindi oltre a rendere più difficile il giochino in sé, diventava praticamente impossibile replicarlo, perché non si era mai certi del comportamento della gomma
Lieto di essere smentito se trovate riferimenti a manovre simili completate con successo dal 2016 in avanti
Ce ne sarebbe una, abbastanza nota e svolta in gara, a Valencia 17
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Originally posted by Torakiky View PostAllora, vado a memoria, perché non ho trovato riscontri in internet, ma solo questo:
In questo nuovo video,voglio analizzare insieme a voi come Marc Marquez è riuscito a inventare in questi ultimi anni la tecnica della caduta non caduta,o il ...
Il video è del 2019, ma gli esempi citati e mostrati sono tutti del 2014-2015, quindi con le Bridgestone.
Qui Salvadori dà il merito alla Honda (e poi divaga un po' sul talento di Marquez in generale), ma cita solo episodi del 2014-2015 e io ricordo che, passando alla Michelin nel 2016, dopo un paio di tentativi falliti, Marquez non ha più eseguito quella manovra in maniera così scientifica: nel 2014-15, a OGNI evento, tentava in FP1 o FP2 almeno una volta di perdere l'anteriore (tipicamente nel punto con l'entrata più "cattiva" del circuito) per poi recuperarlo.
Era evidente che fosse una manovra cercata proprio per stabilire il limite, che poi in gara non superava mai: lo poteva fare grazie alla sincerità e costanza di rendimento delle Bridgestone, grazie alla quale, una volta individuato il limite, poteva tenerlo come riferimento con grande affidabilità.
Con l'avvento delle Michelin, oltre al grip inferiore all'anteriore, è arrivata una grande incostanza di rendimento tra una gomma e l'altra, quindi oltre a rendere più difficile il giochino in sé, diventava praticamente impossibile replicarlo, perché non si era mai certi del comportamento della gomma
Lieto di essere smentito se trovate riferimenti a manovre simili completate con successo dal 2016 in avanti
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Originally posted by Heinrich View Post
Valencia 2017, Barcellona 2018 (quella lunghissima), Phillip island 2019, jerez 2020, le mans 2019, le mans 2018, sepang 2017, aragon 2019, assen 2018 (forse).
EDIT: Allora, sono andato a rivedermele: sì, ma la maggior parte sono una cosa leggermente diversa. Io parlavo della ricerca scientifica che MM faceva soprattutto nelle prove, dove arrivava di solito a cadere di anteriore, e da lì capiva il limite.
Quelle che citi sono più salvataggi veri e propri, cioè non se l'aspettava, capisci cosa intendo? Ripeto: posso sbagliarmi, ma ricordo che con le B era sistematica la cosa, con M no
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Originally posted by Bimbominkialover View Post
Quoto al 200% aggiungo soltanto che è piuttosto ridicolo disquisire di ste cose prima ancora che inizi il mondiale. Perlomeno quando dissero che Pol lo avrebbe distrutto con la famosa Honda per tutti aspettarono la fine del primo GP stagionale, salvo essere smentiti sonoramente in tutti gli altri. Comunque vedremo, appunto
Si, l'ho sempre detto nelle mie analisi, trattasi unicamente di test, quindi ci sta dire che magari tizio o caio si nascondono, mentre sempronio gira sottopeso(questa è più da F1 che MotoGP comunque) per attirare gli sponsor.
Tuttavia, visto che anche in questa epoca in cui ci sono "solo" 3 mesi fra l'ultima corsa di una stagione e la prima di quella successiva, si finisce ad annoiarsi in inverno, finendo a discutere piuttosto spesso dei grandi del passato, con qualche puntatina sul presente, ho voluto provare a portare qualcosa di più interessante in tavola.
Chiacchiere tecniche, giusto per capire come mai un pilota, anche del passato, facesse fatica o vincesse con una regolarità estrema.
Oppure analizzare i tempi dei test, cercando di capire in quale punto le moto e/o i piloti possono migliorare e in quali altri punti, invece, sono più forti.
Chiaramente può non piacere come discorso, ma è qualcosa di diverso dalla solita "nostalgia", ed è anche un modo per capire meglio come mai le cose sono andate, o vanno, in una certa direzione quando si scende in pista.
Detto ciò, ci sta dire "sono test", "vediamo le gare" ecc ecc, giustissimo, sono il primo a dire che vanno viste le corse prima di giudicare il reale livello.
Ma il mio post non è un post sul Marquez del 2017 che al primo giorno di test si mette a girare per provare pezzi e/o assetti e finisce settimo.
E' un pezzo su un pilota che, per palmares e appeal mediatico, è nettamente il più "chiacchierato" che ci sia, ma sta affrontando una pagina delicata della sua carriera, in cui non è ancora pronto(forse?) a primeggiare con la costanza di prima, anche se può comunque dimostrarsi più forte rispetto agli altri.
Per finire.
Premesso che possono essere giochetti o "nascondino", conosco piuttosto bene Marc Marquez.
Ma è lo stesso Marc ad ammettere di non essere al top come feeling con la Desmo.
Inoltre, Bagnaia, che è stato colui che ha vinto più gare, negli ultimi anni, con la moto italiana, ha notato a sua volta che fa fatica.
C'è un video, che pubblico, sul web, ripreso durante i test di Sepang(fonte GPOne)
La pausa pranzo è finita, caffè delle macchinette svuotato e bicchierino nel cestino.
Buon pomeriggio a tutti!
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