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La grande FUGA di CERVELLI da Ducati OCIO!

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    La grande FUGA di CERVELLI da Ducati OCIO!

    L’addio di Massimo Bartolini alla Ducati per entrare a far parte della Yamaha è stato solo un altro capitolo del continuo stillicidio di ingegneri che lasciano il Reparto Corse di Ducati per unirsi alla concorrenza. Nel paddock del Mondiale i “cambi di divisa” non sono rari, ma nelle fila della Ducati l’esodo dei suoi ingegneri è una costante. L’elenco è lunghissimo, ma soprattutto ricco di nomi che un tempo erano molto, molto importanti nell’organizzazione guidata da Gigi Dall’Igna. Aprilia, KTM, Yamaha e persino Honda hanno pescato nel Reparto Corse di Borgo Panigale. Diamo un’occhiata in ordine alfabetico agli ex piloti Ducati che sono stati divisi tra i diversi team ufficiali della MotoGP:

    Aprilia


    Manuel Cazeaux: Ingegnere elettronico, uno dei pionieri. Ha lavorato per un solo anno con Dall’Igna, per entrare a far parte del progetto di Davide Brivio in Suzuki. Ora è in Aprilia come ingegnere di pista di Aleix Espargaro.

    Cristina Toteri: Saldatore specializzato in alluminio. Addetto alla saldatura di telaio e forcellone. A fine 2022 ha scambiato Borgo Panigale per Noale.

    KTM


    Fabiano Starlacchini: Ingegnere. Attualmente responsabile del progetto KTM MotoGP. Di tutti quelli che hanno lasciato la Ducati, è quello che ‘soffre’ di più nel Reparto Corse. Era un vertice nell’organigramma di Dall’Igna e ha attraversato i quattro reparti: motore, veicolo, elettronica e aerodinamica. Conosceva tutti i segreti della Ducati. Prima di entrare a far parte di KTM, ha lavorato per la potente società di ingegneria Grupo Ricardo.

    Francesco Guidotti: Direttore. Non ha lavorato direttamente con la Ducati, ma ha guidato a lungo il suo team satellite, il Team Pramac. È stato reclutato da KTM per portare ordine all’interno del box del team ufficiale. Suo padre è stato uno degli uomini chiave di Aprilia e suo fratello è il team principal di Luca Marini al Team Repsol Honda.

    Alberto Giribuola: Ingegnere. Ingegnere di pista con cui Andrea Dovizioso ha conquistato tre secondi posti consecutivi in MotoGP, e successivamente è stato responsabile delle moto che hanno portato Enea Bastianini a firmare la sua spettacolare stagione 2022. È entrato a far parte di KTM alla fine del 2022, dove ricopre il ruolo di performance engineer.

    Christian Puppolin: Ingegnere. È arrivato in KTM con Jack Miller, con il quale è stato prima nel Team Pramac e poi nel team ufficiale.

    Honda


    Filippo Tosi: Ingegnere Elettronico. Livio Suppo, allora manager del team Repsol Honda, impiegò un anno per convincere i giapponesi a ingaggiare Tosi. Infine, Honda ha acquisito i suoi servizi per risolvere i problemi molto importanti che aveva in HRC quando si trattava di implementare l’elettronica singola. Fu Magnetti Marelli, dopo aver lasciato la Ducati, a creare il software che finì per essere obbligatorio in MotoGP. E’ ancora in Honda ed era presente ai test di Sepang.

    Yamaha


    Marco Nicotra: Ingegnere aerodinamico. È entrato a far parte di Yamaha nel 2023.

    Massimo Bartolini: Ingegnere. Dopo Starlacchini, è il ‘disertore’ che ha ferito di più Dall’Igna. Molto importante nella struttura di Ducati Corse, era a capo di quello che chiamano un ‘veicolo’. Michelin afferma che è il più grande esperto di pneumatici del paddock. In Ducati, gli otto team principal dei piloti Ducati in MotoGP si sono fermati alla sua scrivania per consultarlo sulla strategia delle gomme del fine settimana. Bagnaia e Bastianini riconoscono che si tratta di una grande perdita.

    Dopo aver dato un’occhiata a questa lista, è inevitabile chiedersi cosa c’è dietro questo esodo di ingegneri da Ducati Corse. Non c’è un’unica ragione, ogni caso ha la sua storia, ma ci sono due ragioni che convergono in quasi tutti i casi. Il primo di questi è la personalità di Gigi Dall’Igna, direttore della Divisione Corse. C’è unanimità tra chi se n’è andato e chi c’è sul fatto che lavorare con Dall’Igna non è facile. È molto, molto esigente, duro, testardo quando capisce di essere dalla sua parte.

    Il secondo motivo che coincide nella maggior parte delle partenze degli ingegneri è la “mancanza di spazio” per così tanti talenti. Al vertice della piramide c’è spazio per chi ci sta, e la prospettiva dell’impossibilità di crescita professionale lo rende un ponte d’argento per ascoltare le offerte.

    Altri due fattori sono il rapporto contrattuale, poiché in molti casi questi ingegneri vengono assunti come consulenti esterni. Nel caso di Bartolini, questa è stata la sua situazione per molti anni, nonostante avesse chiesto di entrare a far parte della squadra Ducati Corse. Solo un paio di anni fa è stato finalmente assunto.

    Il secondo fattore è il rapporto personale con Dall’Igna, che, come detto, gestisce l’azienda con modi militari. La sua risposta a una domanda che gli abbiamo posto all’epoca sulla sua reputazione di non ascoltare nessuno lo definisce perfettamente. “Non è vero, anzi, ascolto tutti,… Vale la pena ascoltarlo, naturalmente”.

    Dopo aver parlato con alcuni dei ‘disertori’, tutti hanno chiarito che in nessun caso la loro partenza dalla Ducati era una questione finanziaria. Certo, a tutti piace essere pagati di più e non di meno, ma gli ingegneri che entrano in Ducati Corse non lo fanno per quanto guadagneranno, ma prima per la passione per le corse, e poi per la passione per la Ducati stessa. Quello che succede è che nel tempo le relazioni personali erodono quell’illusione, soprattutto quando non si ottiene in cambio ciò che si pensa di meritare. E insisto, non devono essere soldi, a volte basta una pacca sulla spalla
    da giornalemotori

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    #2
    Il problema è che spargono per tutto il paddock le manie ducatare e rovinano anche tutte le altre moto...

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      #3
      Possono fuggire tutti i cervelli compresi quelli delle segretarie, purché rimanga quello del Gigetto nazionale

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        #4
        Premesso che la veridicità delle "voci" a cui fa riferimento l'articolo è tutta da dimostrare o quanto siano invece frutto di invidia e frustrazione.
        i risultati al momento danno ragione a Dall'Igna.
        Il futuro ci dirà per quanto tempo ancora.

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          #5
          Originally posted by mito22 View Post
          Fabiano Starlacchini: Ingegnere. Attualmente responsabile del progetto KTM MotoGP. Di tutti quelli che hanno lasciato la Ducati, è quello che ‘soffre’ di più nel Reparto Corse. Era un vertice nell’organigramma di Dall’Igna e ha attraversato i quattro reparti: motore, veicolo, elettronica e aerodinamica. Conosceva tutti i segreti della Ducati. Prima di entrare a far parte di KTM, ha lavorato per la potente società di ingegneria Grupo Ricardo.

          Massimo Bartolini: Ingegnere. Dopo Starlacchini, è il ‘disertore’ che ha ferito di più Dall’Igna. Molto importante nella struttura di Ducati Corse, era a capo di quello che chiamano un ‘veicolo’. Michelin afferma che è il più grande esperto di pneumatici del paddock. In Ducati, gli otto team principal dei piloti Ducati in MotoGP si sono fermati alla sua scrivania per consultarlo sulla strategia delle gomme del fine settimana. Bagnaia e Bastianini riconoscono che si tratta di una grande perdita.
          Ecco perchè non ci capisco un kaxxo di motogippì ... hanno solo 4 reparti dove quello più prossimo alle mie conoscenze sarebbe "Veicolo" ma qui la cosa principale è essere esperti di Sgonfiaggio Gomme ...

          Se il "più grande esperto" di pneumatici ha portato le Pressioni Ant dai già bassi 2,1bar a 1,85bar vuol dire che come Vitteven io purtroppo capisco poco ... anche lui, proprio commentando i problemi delle prime Michelin Motogp, diceva: un Pneumatico da Corsa deve essere Rigido !!!
          Benchè già sappiamo tutti come si Frenava ed Inseriva con le Bridgestone definite "di Marmo" (Carcassa) ... e che se non c'è Carcassa (Michelin) per ottenere la Rigidezza idonea rimane solo la +Pressione (Pirelli Ant in SBK sono intorno ai 2,3Bar) ... niente da fare "gli Esperti" Sgonfiano

          Tutto in un moNNdo dove per la MotoCicletta non esiste un Reparto Ciclistico
          Veicolo nelle Auto è tutto tranne Motore e "Ciclistica" ... nelle Moto è Gomme Mosce
          Ecco perchè sono Chopper

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            #6
            Altri due fattori sono il rapporto contrattuale, poiché in molti casi questi ingegneri vengono assunti come consulenti esterni. Nel caso di Bartolini, questa è stata la sua situazione per molti anni, nonostante avesse chiesto di entrare a far parte della squadra Ducati Corse. Solo un paio di anni fa è stato finalmente assunto.


            mo che l'hanno assunto è andato via?

            Sie voglio vedere guidotti se non guadagna più che in pramac...
            In diversi casi hanno ricevuto promozioni (in ducati erano bloccati da altri che occupavano già quella posizione)
            Gigi è esigente....in ktm pensate non lo siano?

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              #7
              Originally posted by gekomax View Post
              Premesso che la veridicità delle "voci" a cui fa riferimento l'articolo è tutta da dimostrare o quanto siano invece frutto di invidia e frustrazione.
              i risultati al momento danno ragione a Dall'Igna.
              Il futuro ci dirà per quanto tempo ancora.

              Sono effettivamente dati veri, in realtà l'elenco è molto più lungo perchè ci sono tanti altri nomi meno noti. E' un fenomeno normalissimo, figlio di una dinamica normalissima.
              Oltretutto ad esempio KTM offre stipendi molto più alti, perchè in Austria di base gli stipendi sono già più alti.

              L'esodo non si circoscrive solo alle corse.

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                #8
                Guidotti, che tecnico non è, Giribuola e Bartolini sono stati uomini Ducati fondamentali. Gli altri poca cosa, c'entrano na mazza con l'attuale dominio.

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                  #9
                  Originally posted by toscanaccio34 View Post

                  Sono effettivamente dati veri, in realtà l'elenco è molto più lungo perchè ci sono tanti altri nomi meno noti. E' un fenomeno normalissimo, figlio di una dinamica normalissima.
                  Oltretutto ad esempio KTM offre stipendi molto più alti, perchè in Austria di base gli stipendi sono già più alti.

                  L'esodo non si circoscrive solo alle corse.
                  Si vero, ma non mi riferivo ai nomi ma alla motivazione delle migrazione indicata da chi ha scritto l'articolo, che indica in Dell'Igna un "despota".

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                    #10
                    ma in motogp non c'è il "gardening"?

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                      #11
                      Originally posted by mito22 View Post
                      L’addio di Massimo Bartolini alla Ducati per entrare a far parte della Yamaha è stato solo un altro capitolo del continuo stillicidio di ingegneri che lasciano il Reparto Corse di Ducati per unirsi alla concorrenza. Nel paddock del Mondiale i “cambi di divisa” non sono rari, ma nelle fila della Ducati l’esodo dei suoi ingegneri è una costante. L’elenco è lunghissimo, ma soprattutto ricco di nomi che un tempo erano molto, molto importanti nell’organizzazione guidata da Gigi Dall’Igna. Aprilia, KTM, Yamaha e persino Honda hanno pescato nel Reparto Corse di Borgo Panigale. Diamo un’occhiata in ordine alfabetico agli ex piloti Ducati che sono stati divisi tra i diversi team ufficiali della MotoGP:

                      Aprilia


                      Manuel Cazeaux: Ingegnere elettronico, uno dei pionieri. Ha lavorato per un solo anno con Dall’Igna, per entrare a far parte del progetto di Davide Brivio in Suzuki. Ora è in Aprilia come ingegnere di pista di Aleix Espargaro.

                      Cristina Toteri: Saldatore specializzato in alluminio. Addetto alla saldatura di telaio e forcellone. A fine 2022 ha scambiato Borgo Panigale per Noale.

                      KTM


                      Fabiano Starlacchini: Ingegnere. Attualmente responsabile del progetto KTM MotoGP. Di tutti quelli che hanno lasciato la Ducati, è quello che ‘soffre’ di più nel Reparto Corse. Era un vertice nell’organigramma di Dall’Igna e ha attraversato i quattro reparti: motore, veicolo, elettronica e aerodinamica. Conosceva tutti i segreti della Ducati. Prima di entrare a far parte di KTM, ha lavorato per la potente società di ingegneria Grupo Ricardo.

                      Francesco Guidotti: Direttore. Non ha lavorato direttamente con la Ducati, ma ha guidato a lungo il suo team satellite, il Team Pramac. È stato reclutato da KTM per portare ordine all’interno del box del team ufficiale. Suo padre è stato uno degli uomini chiave di Aprilia e suo fratello è il team principal di Luca Marini al Team Repsol Honda.

                      Alberto Giribuola: Ingegnere. Ingegnere di pista con cui Andrea Dovizioso ha conquistato tre secondi posti consecutivi in MotoGP, e successivamente è stato responsabile delle moto che hanno portato Enea Bastianini a firmare la sua spettacolare stagione 2022. È entrato a far parte di KTM alla fine del 2022, dove ricopre il ruolo di performance engineer.

                      Christian Puppolin: Ingegnere. È arrivato in KTM con Jack Miller, con il quale è stato prima nel Team Pramac e poi nel team ufficiale.

                      Honda


                      Filippo Tosi: Ingegnere Elettronico. Livio Suppo, allora manager del team Repsol Honda, impiegò un anno per convincere i giapponesi a ingaggiare Tosi. Infine, Honda ha acquisito i suoi servizi per risolvere i problemi molto importanti che aveva in HRC quando si trattava di implementare l’elettronica singola. Fu Magnetti Marelli, dopo aver lasciato la Ducati, a creare il software che finì per essere obbligatorio in MotoGP. E’ ancora in Honda ed era presente ai test di Sepang.

                      Yamaha


                      Marco Nicotra: Ingegnere aerodinamico. È entrato a far parte di Yamaha nel 2023.

                      Massimo Bartolini: Ingegnere. Dopo Starlacchini, è il ‘disertore’ che ha ferito di più Dall’Igna. Molto importante nella struttura di Ducati Corse, era a capo di quello che chiamano un ‘veicolo’. Michelin afferma che è il più grande esperto di pneumatici del paddock. In Ducati, gli otto team principal dei piloti Ducati in MotoGP si sono fermati alla sua scrivania per consultarlo sulla strategia delle gomme del fine settimana. Bagnaia e Bastianini riconoscono che si tratta di una grande perdita.

                      Dopo aver dato un’occhiata a questa lista, è inevitabile chiedersi cosa c’è dietro questo esodo di ingegneri da Ducati Corse. Non c’è un’unica ragione, ogni caso ha la sua storia, ma ci sono due ragioni che convergono in quasi tutti i casi. Il primo di questi è la personalità di Gigi Dall’Igna, direttore della Divisione Corse. C’è unanimità tra chi se n’è andato e chi c’è sul fatto che lavorare con Dall’Igna non è facile. È molto, molto esigente, duro, testardo quando capisce di essere dalla sua parte.

                      Il secondo motivo che coincide nella maggior parte delle partenze degli ingegneri è la “mancanza di spazio” per così tanti talenti. Al vertice della piramide c’è spazio per chi ci sta, e la prospettiva dell’impossibilità di crescita professionale lo rende un ponte d’argento per ascoltare le offerte.

                      Altri due fattori sono il rapporto contrattuale, poiché in molti casi questi ingegneri vengono assunti come consulenti esterni. Nel caso di Bartolini, questa è stata la sua situazione per molti anni, nonostante avesse chiesto di entrare a far parte della squadra Ducati Corse. Solo un paio di anni fa è stato finalmente assunto.

                      Il secondo fattore è il rapporto personale con Dall’Igna, che, come detto, gestisce l’azienda con modi militari. La sua risposta a una domanda che gli abbiamo posto all’epoca sulla sua reputazione di non ascoltare nessuno lo definisce perfettamente. “Non è vero, anzi, ascolto tutti,… Vale la pena ascoltarlo, naturalmente”.

                      Dopo aver parlato con alcuni dei ‘disertori’, tutti hanno chiarito che in nessun caso la loro partenza dalla Ducati era una questione finanziaria. Certo, a tutti piace essere pagati di più e non di meno, ma gli ingegneri che entrano in Ducati Corse non lo fanno per quanto guadagneranno, ma prima per la passione per le corse, e poi per la passione per la Ducati stessa. Quello che succede è che nel tempo le relazioni personali erodono quell’illusione, soprattutto quando non si ottiene in cambio ciò che si pensa di meritare. E insisto, non devono essere soldi, a volte basta una pacca sulla spalla
                      da giornalemotori
                      Comunque Cazeaux lavora con Vinales, non Aleix, magari copiassero tutti da me prima di scrivere un articolo.

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                        #12
                        Originally posted by mito22 View Post
                        L’addio di Massimo Bartolini alla Ducati per entrare a far parte della Yamaha è stato solo un altro capitolo del continuo stillicidio di ingegneri che lasciano il Reparto Corse di Ducati per unirsi alla concorrenza. Nel paddock del Mondiale i “cambi di divisa” non sono rari, ma nelle fila della Ducati l’esodo dei suoi ingegneri è una costante. L’elenco è lunghissimo, ma soprattutto ricco di nomi che un tempo erano molto, molto importanti nell’organizzazione guidata da Gigi Dall’Igna. Aprilia, KTM, Yamaha e persino Honda hanno pescato nel Reparto Corse di Borgo Panigale. Diamo un’occhiata in ordine alfabetico agli ex piloti Ducati che sono stati divisi tra i diversi team ufficiali della MotoGP:

                        Aprilia


                        Manuel Cazeaux: Ingegnere elettronico, uno dei pionieri. Ha lavorato per un solo anno con Dall’Igna, per entrare a far parte del progetto di Davide Brivio in Suzuki. Ora è in Aprilia come ingegnere di pista di Aleix Espargaro.

                        Cristina Toteri: Saldatore specializzato in alluminio. Addetto alla saldatura di telaio e forcellone. A fine 2022 ha scambiato Borgo Panigale per Noale.

                        KTM


                        Fabiano Starlacchini: Ingegnere. Attualmente responsabile del progetto KTM MotoGP. Di tutti quelli che hanno lasciato la Ducati, è quello che ‘soffre’ di più nel Reparto Corse. Era un vertice nell’organigramma di Dall’Igna e ha attraversato i quattro reparti: motore, veicolo, elettronica e aerodinamica. Conosceva tutti i segreti della Ducati. Prima di entrare a far parte di KTM, ha lavorato per la potente società di ingegneria Grupo Ricardo.

                        Francesco Guidotti: Direttore. Non ha lavorato direttamente con la Ducati, ma ha guidato a lungo il suo team satellite, il Team Pramac. È stato reclutato da KTM per portare ordine all’interno del box del team ufficiale. Suo padre è stato uno degli uomini chiave di Aprilia e suo fratello è il team principal di Luca Marini al Team Repsol Honda.

                        Alberto Giribuola: Ingegnere. Ingegnere di pista con cui Andrea Dovizioso ha conquistato tre secondi posti consecutivi in MotoGP, e successivamente è stato responsabile delle moto che hanno portato Enea Bastianini a firmare la sua spettacolare stagione 2022. È entrato a far parte di KTM alla fine del 2022, dove ricopre il ruolo di performance engineer.

                        Christian Puppolin: Ingegnere. È arrivato in KTM con Jack Miller, con il quale è stato prima nel Team Pramac e poi nel team ufficiale.

                        Honda


                        Filippo Tosi: Ingegnere Elettronico. Livio Suppo, allora manager del team Repsol Honda, impiegò un anno per convincere i giapponesi a ingaggiare Tosi. Infine, Honda ha acquisito i suoi servizi per risolvere i problemi molto importanti che aveva in HRC quando si trattava di implementare l’elettronica singola. Fu Magnetti Marelli, dopo aver lasciato la Ducati, a creare il software che finì per essere obbligatorio in MotoGP. E’ ancora in Honda ed era presente ai test di Sepang.

                        Yamaha


                        Marco Nicotra: Ingegnere aerodinamico. È entrato a far parte di Yamaha nel 2023.

                        Massimo Bartolini: Ingegnere. Dopo Starlacchini, è il ‘disertore’ che ha ferito di più Dall’Igna. Molto importante nella struttura di Ducati Corse, era a capo di quello che chiamano un ‘veicolo’. Michelin afferma che è il più grande esperto di pneumatici del paddock. In Ducati, gli otto team principal dei piloti Ducati in MotoGP si sono fermati alla sua scrivania per consultarlo sulla strategia delle gomme del fine settimana. Bagnaia e Bastianini riconoscono che si tratta di una grande perdita.

                        Dopo aver dato un’occhiata a questa lista, è inevitabile chiedersi cosa c’è dietro questo esodo di ingegneri da Ducati Corse. Non c’è un’unica ragione, ogni caso ha la sua storia, ma ci sono due ragioni che convergono in quasi tutti i casi. Il primo di questi è la personalità di Gigi Dall’Igna, direttore della Divisione Corse. C’è unanimità tra chi se n’è andato e chi c’è sul fatto che lavorare con Dall’Igna non è facile. È molto, molto esigente, duro, testardo quando capisce di essere dalla sua parte.

                        Il secondo motivo che coincide nella maggior parte delle partenze degli ingegneri è la “mancanza di spazio” per così tanti talenti. Al vertice della piramide c’è spazio per chi ci sta, e la prospettiva dell’impossibilità di crescita professionale lo rende un ponte d’argento per ascoltare le offerte.

                        Altri due fattori sono il rapporto contrattuale, poiché in molti casi questi ingegneri vengono assunti come consulenti esterni. Nel caso di Bartolini, questa è stata la sua situazione per molti anni, nonostante avesse chiesto di entrare a far parte della squadra Ducati Corse. Solo un paio di anni fa è stato finalmente assunto.

                        Il secondo fattore è il rapporto personale con Dall’Igna, che, come detto, gestisce l’azienda con modi militari. La sua risposta a una domanda che gli abbiamo posto all’epoca sulla sua reputazione di non ascoltare nessuno lo definisce perfettamente. “Non è vero, anzi, ascolto tutti,… Vale la pena ascoltarlo, naturalmente”.

                        Dopo aver parlato con alcuni dei ‘disertori’, tutti hanno chiarito che in nessun caso la loro partenza dalla Ducati era una questione finanziaria. Certo, a tutti piace essere pagati di più e non di meno, ma gli ingegneri che entrano in Ducati Corse non lo fanno per quanto guadagneranno, ma prima per la passione per le corse, e poi per la passione per la Ducati stessa. Quello che succede è che nel tempo le relazioni personali erodono quell’illusione, soprattutto quando non si ottiene in cambio ciò che si pensa di meritare. E insisto, non devono essere soldi, a volte basta una pacca sulla spalla
                        da giornalemotori
                        Vengono offerti molti soldi, tutto qui. Dopo 20 anni cambiare aria e fare tanti soldi non è un'idea sciocca.
                        Fantastico chi dice che andranno a rovinare le altre case, forse ha guardato il motoestate in TV gli ultimi 8 anni

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                          #13
                          Originally posted by teox View Post

                          Vengono offerti molti soldi, tutto qui. Dopo 20 anni cambiare aria e fare tanti soldi non è un'idea sciocca.
                          Fantastico chi dice che andranno a rovinare le altre case, forse ha guardato il motoestate in TV gli ultimi 8 anni
                          O forse è un coglione (non ho letto chi l'ha scritto quindi lo dico senza pregiudizi)
                          voglia loro a dire "i soldi non c'entrano"...o son soldi o posizione occupata

                          e ripeto in motogp non c'è il gardening come la f1?

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                            #14
                            Originally posted by teox View Post

                            Fantastico chi dice che andranno a rovinare le altre case,
                            rovinare nel senso di renderle inguardabili....

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                            • Font Size
                              #15
                              Diciamo che il cervello di punta è stato Massimo Bartolini... 'fuggito' da Ducati... forse quello di cui si sentirà una mancanza forte.

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